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ENERGIA: CINGOLANI “DA OTTOBRE BOLLETTA ELETTRICA PIU’ CARA DEL 40%”

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In un convegno organizzato dalla Cgil della Liguria su come utilizzare gli 89 miliardi del Pnrr per i piani locali il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha detto “Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40% . Questecose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle”. Poi in poche parole ha spiegato il perché della stangata in arrivo: “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”.

Il rincaro del gas ha una ragione semplice. Dopo lo stop dovuto alla pandemia l’economia mondiale sta ora ricominciando a correre. Le aziende tornano a lavorare a pieno regime, e la domanda di energia si impenna. Ergo, il costo del gas, fonte principale dell’elettricità, aumenta. Poi c’è l’altro elemento, l’aumento del prezzo della CO2. E questo ha a che fare con la necessità di decarbonizzare l’economia, per combattere la crisi climatica. Le aziende che producono anidride carbonica (il principale gas serra), fra le quali quelle energetiche, nella Ue devono pagare per questo, comprando quote di emissioni nel sistema europeo Ets. Il prezzo di queste quote viene aumentato gradualmente, per spingere le aziende a decarbonizzare. Ma questo porta anche a un aumento dei costi di produzione, e quindi delle tariffe in bolletta.

Ma è proprio cosi’? il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans parlando alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo proprio oggi ha dichiarato che “Solo un quinto dell’attuale aumento dei prezzi può essere attribuito alla crescita del prezzo della CO2, il resto dipende dalle carenze del mercato e se avessimo fatto il Green Deal 5 anni fa non saremmo in questa situazione perché saremmo meno dipendenti dalle fonti fossili e dal gas naturale”.

L’analisi di Sergio Ferraris giornalista scientifico, direttore della rivista QualeEnergia Ascolta o scarica

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Il commento di Sergio Andreis direttore del Kyoto Club, ong no-profit impegnata contro i cambiamenti climatici promotrice insieme a Legambiente di un progetto per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento Ascolta o scarica

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“L’inadeguatezza del Ministro Cingolani rispetto al suo ruolo si manifesta sempre più apertamente” –ha dichiarato Eleonora Evi, eurodeputata e co-portavoce nazionale di Europa Verde. “Dopo aver autorizzato nuove trivellazioni, aperto al nucleare e diffuso una narrazione del terrore, secondo la quale la transizione ecologica sarà un bagno di sangue, il Ministro continua a far arretrare il Paese rispetto al necessario percorso di transizione verde che l’Europa non si limita a chiedere, ma indica attraverso lodevoli esempi da parte di altri Paesi. E accade dunque, che mentre in Spagna il governo taglia i prezzi di elettricità e gas a spese delle compagnie elettriche, per far fronte all’aumento dei prezzi reso noto già lo scorso agosto, in Italia siamo costretti a sentire dichiarazioni secondo le quali l’aumento delle bollette raggiungerà la percentuale del 40% a causa delle politiche europee di decarbonizzazione che prevedono una tassazione sulla CO2 per le aziende. Posto che questo fattore incide sull’aumento del prezzo del gas solo per il 20%, è evidente che è proprio il ritardo dell’Europa e dell’Italia nel puntare sulle energie rinnovabili a conferire peso al gas, da cui siamo ancora troppo dipendenti. Un concetto ribadito proprio oggi dal vice presidente Timmermans in plenaria, durante la presentazione del pacchetto FIT FOR 55: se avessimo lanciato il Green deal cinque anni fa non saremmo in questa situazione, perché saremmo meno dipendenti dalle fonti fossili e dal gas naturale”.

Dopo le dichiarazioni del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani sul rincaro delle bollette energetiche, per Wwf, Legambiente e Greenpeace «Siamo alle solite: di fronte a un problema, si cerca di accusare i soldi spesi per una giusta causa (in questo caso il prezzo della CO2, in passato gli incentivi alle rinnovabili) per alzare una cortina fumogena. Questo impedisce di comprendere e ovviare alle dinamiche speculative internazionali sui prezzi e sull’approvvigionamento del gas. Ma soprattutto mette in ombra l’indubbio ruolo calmierante che le rinnovabili stanno avendo per la bolletta elettrica, visto che ci consentono di limitare le importazioni di gas. Questo dovrebbe quindi indurci ad accelerare sulla transizione energetica e, nel settore elettrico, favorire il passaggio diretto alle rinnovabili, una volta chiuse le centrali a carbone, e spingere l’energia più conveniente in assoluto, quella non consumata con le misure di efficienza e risparmio energetico. Visto che oltretutto l’alto prezzo del gas le rende molto convenienti».

Questi continui aumenti non sono giustificati – sostiene la Confederazione Cobas- “Che che ne dicano il ministro Cingolani, il governo Draghi e la Commissione UE,non c’è alcuna ” congiuntura sfavorevole”, c’è solo lo stravolgimento e l’alterazione del mercato dei combustibili fossili dominato dalle lobby del gas e del petrolio, che fanno e disfanno a loro piacimento i prezzi per ottenere il massimo profitto con il minimo sforzo, fregandosene dei disastri imposti alle popolazioni e ai singoli Stati. Stati, spesso complici, se non sudditi e arresi, che lasciano fare senza muovere un dito, senza mettere in atto provvedimeti in contrasto e sopratutto virtuosi, per osteggiare e superare definitivamente la subalternità al potere delle lobbies”.

Vincenzo Miliucci Cobas Lavoro Privato Ascolta o scarica

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Da Radio Onda d’Urto

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