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Il nucleare non ha niente a che vedere con le fonti energetiche rinnovabili

Pubblichiamo il comunicato stampa di Pro Natura Piemonte in merito al convegno dal titolo “Ecolife: Transizione energetica” che si terrà sabato 18 ottobre a Biella al quale saranno presenti il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin e il rettore del Politecnico Stefano Corgnati.

I temi del convegno mostrano plasticamente il quadro che abbiamo ormai da tempo iniziato a delineare leggendo le tendenze attuali rispetto al gestione dei territori e speculazione energetica. La transizione ecologica ed energetica non è altro che uno specchietto per le allodole, una narrazione propagandistica di cui il Governo si rende promotore in quanto l’unico obiettivo è il mix energetico: una diversificazione delle fonti che vanno dalle rinnovabili al nucleare, per aumentare la disponibilità energetica del nostro Paese in funzione di un riassestamento generale delle dinamiche belliche globali.

Dietro alla falsa patina green vediamo una riorganizzazione dei piani energetici nella direzione dell’agevolare la moltiplicazione degli impianti di produzione energetica sul territorio, come prevede il ddl nucleare che mette direttamente nelle mani del Governo la gestione di questa materia sotto l’egida delle “opere di interesse strategico”. La stessa dinamica avviene in materia di grandi rinnovabili, impianti industriali che non tengono conto delle esigenze dei territori e che impattano dal punto di vista del consumo di suolo e della cementificazione. Mentre chi vorrebbe prendere in mano il proprio futuro energetico per una reale gestione dal basso dell’energia, attraverso l’autoproduzione energetica, deve confrontarsi con vincoli e paletti che chiudono le possibilità di una democratizzazione dell’ambito energetico. Non c’è alcuna volontà politica nell’immaginare una transizione ecologica sostenibile, l’unica volontà politica è continuare a garantire gli interessi delle grandi aziende, dei privati e della finanza in un’ottica di riarmo generale e di ricerca della “sicurezza” energetica che altro non significa che aumenti delle bollette e asservimento alle dinamiche globali.

Sabato saremo presenti con i comitati del territorio come il Circolo Tavo Burat e il Coordinamento Antifascista di Biella per dare voce a un’altra lettura della realtà al di fuori della propaganda governativa in fatto di nucleare e rinnovabili.

Pro Natura Piemonte ha appreso che sabato 18 ottobre, a Biella, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sarà presente al convegno dal titolo “Ecolife-Transizione energetica” ove sono impropriamente associate in questa transizione le CER (le Comunità Energetiche Rinnovabili) e il cosiddetto mini- nucleare.

Il ministro illustrerà le tesi governative: “Il futuro energetico passerà attraverso un mix di energia da fonti rinnovabili e energia nucleare”. Al convegno saranno presenti, tra gli altri, anche Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino, che illustrerà “Il nuovo modello Nucleare SMR” e Francesca Mariotti, presidente dell’ENEA che tratterà “L’integrazione di nucleare e rinnovabili”.

Al convegno non è previsto alcun contraddittorio, non sono stati invitati a dibattere docenti universitari o esperti con posizioni critiche sul “nuovo” nucleare. L’iniziativa non ha dunque altro fine che propagandare le scelte governative approvate in via definitiva il 2 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri, ovvero il disegno di legge delega che autorizzerà il Governo ad adottare, entro dodici mesi, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare, ritenuta impropriamente “sostenibile”.

Pro Natura Piemonte ricorda sinteticamente che il nucleare NON È SOSTENIBILE perché:
– INSICURO: irrisolto è il problema delle scorie radioattive, ed enormi sono i danni e i problemi in caso di incidenti alle centrali nucleari;
– NON È RINNOVABILE: si stima l’esaurimento della scarsa risorsa nei prossimi 150 anni;
– INSOSTENIBILE sotto il profilo economico. È più conveniente investire nelle Fonti di Energia Rinnovabile, come dimostrano i dati mondiali del 2024: 730 miliardi alle FER e soltanto 20 per il nucleare, che percentualmente va riducendo il proprio contributo nella produzione elettrica mondiale.

Autorevoli esperti in materia ci richiamano inoltre sulle “fake” del nuovo Nucleare: – l’innovativa tecnologia nucleare «è più vecchia dei transistor» (Giorgio Parisi)

– «Sulla sicurezza non c’è nulla di nuovo. Gli SMR adottano le stesse tecnologie di fusione nucleare già note e non hanno alcuna caratteristica in più per la sicurezza intrinseca» (Gianni Mattioli)

Ancor più preoccupante è la deriva antidemocratica in tema di energia, poiché il Governo non solo disconosce le scelte espresse dai cittadini italiani in tema di energia nucleare nei due referendum del 1987 e del 2011, ma prevede di estromettere Regioni e Comuni dalle procedure di autorizzazione e la “semplicizzazione” di procedure ed espropri, con un ruolo di dominus del MaSe, abusando del principio di pubblica utilità delle opere per imporre questa tecnologia.

La scelta degli organizzatori del convegno di abbinare le CER al mini nucleare, ancorché illogica nel merito perché il nucleare non è rinnovabile e sottrae risorse alla transizione energetica, è francamente speciosa, volta a coinvolgere attori economici e sociali che sinceramente si stanno impegnando in forme di partecipazioni dal “basso” per una concreta implementazione delle rinnovabili.

Stupisce dunque la partecipazione a questo convegno che promuove il nucleare del direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino. L’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco critica il “paradigma tecnocratico” che tende a risolvere i problemi con un approccio tecnologico, senza considerare le conseguenze sociali e ambientali a lungo termine. L’energia nucleare, con i suoi rischi e le problematiche legate alle scorie, rientra in questa critica e Papa Francesco ha criticato esplicitamente la tecnologia nucleare, affermando che «con il nucleare rischiamo l’autodistruzione». Anche il Movimento Laudato si’, organizzazione che si ispira all’enciclica, ha esplicitamente chiesto alla UE di escludere il nucleare dall’elenco delle energie sostenibili.

Pro Natura Piemonte esprime dunque un severo giudizio sulle politiche energetiche del Governo che puntano, antidemocraticamente, sull’energia nucleare; condanna lo strumentale abbinamento delle CER ad una fonte insostenibile e non rinnovabile quale è l’energia nucleare; stigmatizza il coinvolgimento di attori economici e sociali impegnati nelle le CER per secondi fini: la propaganda nucleare.

Torino, 16 ottobre 2025

Pro Natura Piemonte

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