
“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi
Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni. Rispetto alla riforma IRPEF, stamattina il ministro Giorgetti ha sostenuto che i provvedimenti aiuterebbero “il ceto medio e chi ha uno stipendio intorno ai duemila euro netti”.
In realtà ai redditi fino a 28 mila euro il risparmio sarà solo di circa 30 euro all’anno, mentre ai redditi di 200 mila euro saranno oltre 400 euro, come certificato da ISTAT e Banca d’Italia.
“Nessuno vuole massacrare Giorgetti. Quelli che oggi sono massacrati sono gli italiani, sono i lavoratori dipendenti, sono i giovani, sono i precari, sono le donne. Questi sono quelli massacrati da questa crisi” ha detto stamattina il segretario Cgil Landini.
Aumento della pressione fiscale, tranne che per le banche e per le imprese, vantaggi per i ceti medio alti, perfetto rispetto dei diktat europei, nessun aiuto per la casa, austerità per una fascia di popolazione sempre più ampia, privatizzazioni del sistema sanitario e pensionistico, tagli agli enti locali e aumento delle spese militari. Questa la legge di bilancio Meloni secondo Alessandro Volpi, docente presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa, ai nostri microfoni. Ascolta o scarica
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