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VICENZA: RINVIATI A GIUDIZIO I VERTICI DELLA MITENI PER AVVELENAMENTO E DISASTRO AMBIENTALE. ESULTANO I NO PFAS
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Confermando l’impianto accusatorio, all’ultima udienza preliminare del procedimento sull’inquinamento da Pfas alla Miteni di Trissino, provincia di Vicenza , il Giudice per l’udienza preliminare, Roberto Venditti, ha rinviato a giudizio tutti i 15 imputati, fra ex manager e dirigenti dell’ormai fallita azienda, che sono accusati di avvelenamento di acque, disastro innominato aggravato, inquinamento ambientale e bancarotta fraudolenta. Il processo coinvolgerà anche la Mitsubishi e il fondo finanziario ICIG come responsabili.
L’udienza è stata accolta da oltre 200 persone che hanno manifestato all’esterno del Tribunale esponendo lo striscione “bonifica subito” ed è stata preceduta e accompagnata dalla “Staffetta delle acque infrante”, partita il 25 aprile da Cologna Veneta (VR), dallo stabilimento della Miteni e da Creazzo, e che, con varie tappe e dopo 35 Km, è arrivata al Tribunale di Vicenza nel primo pomeriggio. Le Mamme no Pfas ed esponenti delle associazioni, dei gruppi e dei movimenti sono tutti uniti nel dire che «Le nostre terre sono state sfregiate, i nostri corpi e quelli dei nostri figli sono stati violati dall’inquinamento da pfas prodotto da Miteni: vogliamo giustizia!!!». Una richiesta per ora accolta dalla magistratura e le Mamma no Pfas esultano: «Parte il maxi processo con prima udienza l’1 luglio 2021 alle ore 9:30. Ora il processo può iniziare e noi continueremo a sostenere la procura»
Michela Piccoli Mammme No Pfas Ascolta o scarica
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