InfoAut
Immagine di copertina per il post

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

da Global Project

Mentre a Gaza si consuma un genocidio, sostenuto anche dalla vendita di armi statunitensi a Israele e dai veti imposti dagli USA all’ONU, Vicenza celebra l’“amicizia” con chi alimenta questi conflitti.

Per questo, molte realtà vicentine si stanno mobilitando per riaffermare con forza la necessità di una Vicenza libera dalle basi militari e dalle economie di guerra.
Per la fine del genocidio del popolo palestinese.
Contro tutte le guerre e le politiche di riarmo.

In seguito il comunicato:

Dal 12 al 14 settembre Vicenza ospita l’Italia-America Friendship Festival. Presentato come semplice evento “culturale per i 70 anni di presenza delle basi militari in città”, invece, nasconde legami con l’apparato militare-industriale e la volontà di normalizzare il controllo strategico del nostro territorio da parte degli Stati Uniti.

Il Festival è stato lanciato nel cuore del potere militare globale: l’11 luglio 2024 a Washington, a margine del 75° vertice NATO, durante un ricevimento organizzato dalla National Italian American Foundation (NIAF) alla presenza di Crosetto e Tajani, con il sostegno di colossi dell’industria bellica come Fincantieri, Leonardo, Beretta.

Nonostante la città abbia una lunga storia di mobilitazioni contro la militarizzazione – dall’obiezione di coscienza alla lotta contro la base Dal Molin – il Comune è tra gli organizzatori dell’iniziativa, ideata dal consigliere del Sindaco Jacopo Bulgarini d’Elci. A finanziare il festival è proprio il NIAF, assieme ad aziende legate al settore militare come il Gruppo ICM, costruttore delle basi USA a Vicenza, Sigonella ed Aviano e Polo Marconi, che ha appalti con la marina statunitense.

Chi parla di evento “locale e culturale” forse non sa che manifestazioni simili si svolgono in molte città con basi USA – da Yokota a Ramstein – tutte con lo stesso obiettivo: normalizzare la presenza militare e allentare il dissenso. Vicenza non è altro che un tassello della rete globale del potere militare statunitense.

Con 15.000 militari e civili USA su 112.000 abitanti, Vicenza è tra le città europee con più alta presenza militare pro capite. In un contesto segnato da guerre in Palestina, Ucraina, Mar Rosso e Indo-Pacifico, le basi USA in Europa hanno un ruolo strategico.

Caserme, depositi e snodi logistici la rendono un ingranaggio attivo dell’infrastruttura bellica globale, da qui transitano armi e comandi diretti ai fronti di guerra. Mentre a Gaza si consuma un genocidio sostenuto anche dalla vendita di armi statunitensi a Israele e dai veti USA all’ONU, Vicenza celebra l’“amicizia” con chi alimenta questi conflitti.

Non solo: la città è anche crocevia strategico economico con una delle maggiori fiere internazionali di oro e diamanti, settore che finanzia l’IDF israeliano ed è interessata dal controverso progetto Alta Velocità Verona – Padova, che oltre a devastare il territorio, serve anche a integrare i trasporti con le infrastrutture militari, garantendo la mobilità rapida di uomini e mezzi in caso di crisi belliche.

Sfiliamo assieme in un corteo popolare, ampio e plurale per riaffermare con forza che siamo per una Vicenza libera dalle basi militari e dalle economie di guerra. Per la fine del genocidio del popolo palestinese e contro tutte le guerre e le politiche di riarmo.

13 settembre 2025 ore 16

Piazza Castello

Primi promotori: Adl cobas Vicenza, Arci Ragazzi, Arci servizio civile, Cso Bocciodromo, Caracol Olol Jackson, Donne per la Palestina, Fornaci Rosse, Legambiente, Mediterranea Vicenza, Non dalla guerra, Solaris, Usb Vicenza

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAbasi militarieconomia di guerragenocidioguerrano basiRIARMOvicenza

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Qesser Zuhrah: la studentessa che potrebbe presto diventare la più giovane persona a morire in uno sciopero della fame nel Regno Unito

Giunta al cinquantesimo giorno di rifiuto del cibo, la manifestante di Palestine Action detenuta in carcere, Qesser Zuhrah, è ora in pericolo di vita

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SIRIA. Aleppo, i miliziani legati alla Turchia sparano sui quartieri curdi

Le sparatorie cominciate il 22 dicembre, proseguite durante la notte, hanno ucciso due persone e ferito almeno 15 civili secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana SANA.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Come i fondi di investimento “verdi” finanziano le armi

Gli investimenti Esg nelle aziende della difesa hanno subìto un’impennata negli ultimi anni fino a raggiungere i 50 miliardi di euro, sull’onda delle pressioni congiunte dell’industria bellica e della Commissione europea.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Arrestato il Presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun

C’è anche Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia – API, tra gli arresti di questa mattina nella nuova ondata repressiva (targata Piantedosi) contro le lotte e la solidarietà per la Palestina in Italia.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Manovra 2026 – parte due. Ancora più austerità

Riprendiamo e aggiorniamo il nostro contributo sulla Legge di Bilancio 2026 alla luce del maxiemendamento approvato nel mese di dicembre, che ha scosso in modo evidente la coalizione di governo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Combattere la macchina genocidiaria!

Ripensare il due, la divisione, la rivoluzione

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nuova strategia Usa e chi non vuol capire

A proposito della nuova strategia degli Stati Uniti e le reazioni che ha suscitato