
Sotto sgombero i boschi liberati di Vicenza: partito il presidio permanente
Era il mese di maggio 2024 quando, moltissim* attivisti e attiviste, difesero strenuamente oltre 33 mila metri quadrati di aree boschive destinate a diventare due enormi piazzali di cemento a causa del progetto Tav che vede coinvolto il comune di Vicenza.
da notav.info
Ettari e ettari di territorio che sono stati salvati e liberati dalla cementificazione e dalla devastazione ma che oggi, a più di un anno di distanza, sono nuovamente minacciati: i giornali locali, alcuni giorni fa, hanno annunciato l’inizio dei lavori. Secondo le informazioni, infatti, operai e ruspe proveranno ad entrare e a sgomberare i boschi liberati tra martedì 8 e giovedì 10 luglio.
La notizia non ha però sortito l’effetto voluto e sperato in quanto, a seguito di una manifestazione che si è svolta il 1 luglio per le strade del centro della città, è stato annunciato l’avvio di un presidio permanente che ha preso il via il sabato successivo nell’area del bosco di “Ca’ Alte”, area ritenuta strategica per l’apertura dei cantieri: stando al progetto, la messa in opera del tracciato, comporterebbe 15 anni di lavori a fronte di un risparmio minimo sui tempi di percorrenza. Insomma, un copione già visto che vede nel sacrificio dei territori il giusto modo per continuare a ingrassare le tasche di un sistema economico basato sulla prevaricazione e sul profitto.
Ma, come ben sappiamo, tra loro e l’ambiente che ci ospita e nutre, ci siamo noi e i nostri corpi.
I promotori di questa iniziativa, fanno infatti sapere che “Oggi più che mai è necessario essere presenti e determinati, da Est a Ovest, per affermare che non sono i 10 minuti risparmiati tra Milano e Venezia a fare la differenza, ma la salvaguardia di Vicenza, della salute e dell’ambiente in cui viviamo”.
I comitati locali si preparano nuovamente alla difesa di quei luoghi da quella che, anche a chilometri di distanza dalla Valsusa, viene ritenuta un’opera inutile, altamente impattante per l’ecosistema e dannosa per la salute e la qualità della vita. A loro non può che andare tutta la solidarietà e vicinanza del Movimento No Tav: a sarà dura!!
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