InfoAut
Immagine di copertina per il post

Fukushima: la danza macabra dei nuclearisti sul Titanic energetico

 

Ha proprio ragione Oscar Giannino a scrivere sul Messaggero di oggi che il terremoto giapponese è la prova del nove sul nucleare (e sulla sua credibilità professionale). Quell’artata fideistica certezza che pone sulla sicurezza del nucleare si scontra infatti con tutte le agenzie che stavano e stanno arrivando anche sulla sua scrivania e che invece ignora. Quelle agenzie ci indicano che siamo purtroppo sull’orlo del meltdown dell’enorme centrale di Fukushima. Quantunque, come chiunque si augura, una nuova e forse peggior Chernobyl dovesse essere evitata, la prova del nove risulterebbe comunque fallita rispetto ad ogni principio di precauzione.

Quell’editoriale di Giannino strillato in prima pagina, quelle parole supponenti e rancorose (ma anche vili e perfino stupide nel loro glissare sulle fughe radioattive ammesse pubblicamente fin da ieri dal governo giapponese), dimostrano non solo la scarsa avvedutezza (e onestà intellettuale) di Giannino, ma testimoniano il suo ruolo di pedone sulla scacchiera della propaganda nuclearista ideata da Chicco Testa (il compagno Chicco Testa, sic, che costruì la sua carriera con la presidenza di Legambiente e che fu per due legislature parlamentare comunista). Questo è colui che, oltre ad aver ideato una recente campagna pronucleare di successo (il Forum nucleare italiano, con la sua partita a scacchi) e a tenere i cordoni della borsa della propaganda nuclearista, ha pubblicamente minacciato di “spaccare la faccia” al geologo Mario Tozzi proprio per aver osato rivelare gli enormi interessi economici e il traballante rapporto costi benefici che si cela dietro il ritorno al nucleare italiano.

Così hanno un fare sinistro, impeccabili nei loro doppiopetti, quei presunti esperti mandati in tutta fretta a rappresentare gli interessi nuclearisti in ogni singola trasmissione radio e tivù che si sia dedicata in queste ore alla tragedia giapponese. Stavano lì, rassicuranti nel loro aspetto signorile, a spargere fiducia a piene mani nonostante le notizie sempre più allarmanti. Non solo non possono rassicurarci negando l’evidenza ma quei doppiopetti vanno denunciati come un pericolo non tanto o non solo per la sicurezza quanto per lo sviluppo stesso del paese. Sono infatti loro i veri inquinatori dei nostri tempi come quei presunti scienziati pagati dal governo di George Bush 5.000 dollari ad articolo per contrapporre agli studi sul cambiamento climatico altri pseudostudi che li confutassero inondando i media con menzogne che confondessero l’opinione pubblica negando l’evidenza.

In Italia è di questi giorni, passata in quarto piano dai grandi media, la vittoria dei nuclearisti che nel decreto mille proroghe hanno inferto un colpo mortale al solare e all’eolico.  E’ stato quasi un golpe che è bene ricordare nei termini: stop agli incentivi del Conto Energia per il fotovoltaico una volta raggiunto il tetto (vicinissimo) stabilito. Lo stesso Conto Energia abrogato del tutto dal 1° gennaio 2014. Divieto di fotovoltaico a terra oltre 1 MW. Taglio retroattivo del 30% agli incentivi per l’eolico. Ciò per non dimenticare altre disincentivazione al risparmio energetico decise nell’ultima finanziaria, spalmate su 10 anni. La conseguenza del mille proroghe è 7.000 posti di lavoro in fumo oggi e fino a centomila nel decennio. La perdita di posti di lavoro è solo una parte del bilancio della manovra pronucleare voluta dal “ministro per il sottosviluppo” Paolo Romani proprio per spostare la ridotta capacità d’incentivazione del bilancio italiano dalle rinnovabili al nucleare. Mentre Germania si triplicano gli incentivi e in Francia si attraversano campi nei quali convivono pale eoliche, pannelli solari e centrali nucleari in Italia non sembra esserci posto per entrambi e il governo sceglie di colpire gli uni per favorire altri, che non a caso corrispondono con poteri e interessi fortissimi.

Eccoci così al dunque: quei propagandisti strapagati del nucleare, pronti a negare perfino l’evidenza giapponese, si saldano con frammenti di fondamentalismo ambientalista contro l’antiestetico (sic) eolico e solare. “Occhio non vede, cuore non duole” per tanti comitati civici per i quali sembrano più astratti e meno pericolosi i colossali interessi nuclearisti piuttosto che la piccola imprenditoria che sta dando un po’ di benessere a piccole e medie imprese sia tecnologiche che agricole seguendo il virtuoso esempio tedesco. Nimby (not in my back yard, non nel mio cortile) sembra una massima che in italiano si traduce con che l’erba del vicino non debba essere più pulita. Nel loro back yard non vogliono nulla, né sporco né pulito.

Addirittura per alcuni è occasione di bocciare l’eolico il fatto che il PdL ci abbia sguazzato con scandali che hanno coinvolto tra gli altri il presidente sardo Ugo Cappellacci e il coordinatore Denis Verdini. Ma nel rifiuto all’eolico e al solare esprimono una concezione irragionevole di un paesaggio inerte e immodificabile. Forse diranno “né né” quei talebani dei comitati civici anti-solare e anti-eolico sorti un po’ ovunque lasciando l’Italia ancor più indietro di quanto non vogliano gli stessi nuclearisti e facendo definitivamente abortire la speranza di seguire le direttive europee e arrivare entro il decennio al 20% di rinnovabili.

Tuttavia proprio il dramma giapponese che si sta palesando sotto i nostri occhi può essere un’occasione di riflessione e riscatto per quelli che pensano che non c’è alternativa alle rinnovabili e che è invece necessario essere prudenti e vederci chiaro sul nucleare. Il 12 giugno ci sarà il referendum. Da ieri abbiamo un motivo importantissimo per convincere tanta gente intorno a noi a non far mancare, come invece vuole il governo, per l’ennesima volta il quorum.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

fukushimagiapponenucleare

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bill Gates, il miliardario che sta industrializzando l’agricoltura mondiale

Utilizzando milioni di dollari, la Fondazione Bill & Melinda Gates sta aggirando e plasmando le politiche agricole internazionali. I grandi vincitori di questo gioco antidemocratico sono le aziende agro-industriali.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La strategia estrattivista per entrare nei territori ancestrali raggiunge il suo apice

Il conflitto per il territorio degli Shuar, causato dagli interessi minerari, va avanti da più di 20 anni. Ma questa volta è diverso, sembra essere l’ultima battaglia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Il Ponte sullo Stretto è uno specchietto per allodole”. Calabria e Sicilia si preparano alla manifestazione popolare

Il ponte sullo Stretto” tra la Calabria e la Sicilia è uno “specchietto per le allodole.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Germania: manifestazioni ecologiste contro Tesla.

Un blocco anticapitalista, berretti blu per riconoscersi, una rapida avanzata per rompere le linee di polizia: questo è ciò che è avvenuto venerdì 10 maggio in Germania, intorno a una gigantesca fabbrica Tesla vicino a Berlino.

Più di mille manifestanti ambientalisti hanno poi nuovamente manifestato sabato 11 maggio contro i piani di Tesla di espandere la sua fabbrica di auto elettriche..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo

A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Lettera dei teleriscaldati di Torino verso il G7 Ambiente & Energia.

Ripubblichiamo questa lettera aperta scritta dai teleriscaldati di Torino in quanto viene messa in evidenza la stretta relazione tra narrazione green propugnata dal governo e le soluzioni fallimentari di una transizione energetica e ecologica imposta dall’alto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Fukushima: “Il governo sta riscrivendo la storia dell’incidente”.

Tredici anni dopo il disastro di Fukushima, la ricercatrice Cécile Asanuma-Brice racconta a Reporterre le conseguenze del processo di decontaminazione della regione e i pochi ma difficili ritorni dei suoi abitanti.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Trino: un territorio destinato al sacrificio?

Ai piedi delle colline del Monferrato, percorrendo le rive del fiume Po, si trova la cittadina di Trino, immersa in un territorio vocato all’agricoltura e plasmato dall’uomo attraverso canali artificiali per la coltivazione del riso e per la gestione delle numerose falde superficiali. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Deposito Unico per le scorie nucleari: comunicato congiunto di Ecologia Politica e ARI.

Riceviamo e pubblichiamo volentieri il comunicato congiunto di Ecologia Politica Torino e ARI (Associazione Rurale Italiana) in merito alle novità relative alla scelta del sito considerato ideo per il deposito unico nazionale di scorie nucleari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia, crocevia di guerra: da Israele ad Aviano, passando per Toxic Trip

È iniziata ieri nella base aerea di Aviano (Pordenone) l’edizione 2023 di “Steadfast Noon”, l’esercitazione che la NATO organizza annualmente per addestrare le aeronautiche militari dei paesi membri all’impiego in un conflitto di armi nucleari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’orrore nucleare di Ghedi e Aviano

Chissà cosa accadrebbe se qualcuno dicesse che in Italia ci sono armi nucleari. Che quella presenza espone di fatto tutto il territorio a essere in qualsiasi momento bersaglio nucleare e che le esplosioni potrebbero causare tra i 2 e i 10 milioni di morti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Influenza nucleare indebita: è lobbismo o corruzione?

Bill Gates sta ricevendo un’elemosina dal governo degli Stati Uniti (cioè dai contribuenti americani) per il suo sogno nucleare, nonostante sia un miliardario.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il problema non è che la fine è vicina, ma che la stiamo già vivendo

Il 24 giugno 2023, il governo giapponese e la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) hanno deciso di scaricare in mare oltre 1,3 milioni di tonnellate di liquami generati dall’incidente nucleare di Fukushima, causato dal Grande Terremoto del Giappone Orientale, e di riavviare la produzione di energia nucleare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: a Lazarc le lotte ecologiste annunciano mobilitazioni “massive e determinate”

Dopo quattro giorni di incontri sul Larzac, i collettivi di lotta locali hanno fatto il punto della situazione e annunciato le loro intenzioni. Dall’agroindustria al nucleare, l’estate e l’autunno saranno ricchi di mobilitazioni in tutta la Francia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Cosa è di destra o di sinistra nell’era della transizione?

Pochi giorni fa, con due atti delegati, la Commissione europea ha deciso di estendere la produzione di idrogeno ad altre fonti di energia – oltre le rinnovabili – che non implichino l’uso di combustibili fossili: in pratica al nucleare.