
Un primo resoconto dell’appuntamento “Due giorni a difesa dell’Appennino”: come continuare a rendere vivi i nostri presidi di resistenza dal basso
Iniziamo a restituire parte della ricchezza della due giorni a difesa dell’Appennino, svoltasi in una cornice incantevole a Villore, Comune di Vicchio, in provincia di Firenze, piccolo paese inerpicato tra boschi di marronete e corsi d’acqua, alle porte del parco nazionale delle Foreste Casentinesi. In conclusione del testo mettiamo a fuoco i punti chiave usciti dall’assemblea tra i comitati del territorio, agricoltori, singoli e associazioni.

Riprendiamo alcuni passaggi di due contributi usciti nei giorni immediatamente successivi che raccontano l’incontro tra comitati del territorio nel quadro del progetto Confluenza in collaborazione con la rete interregionale della Coalizione ambientale TESS.
In questo articolo comparso su OkMugello viene riassunto il weekend:
“Nonostante la neve e l’allerta meteo, la due giorni dedicata alla difesa dell’Appennino, organizzata da Confluenza in collaborazione con la Coalizione ambientale TESS – Transizione Energetica Senza Speculazione, si è svolta con piena partecipazione il 22 e 23 novembre a Villore, nel Mugello. L’iniziativa ha visto la presenza di numerosi comitati e associazioni impegnati nella tutela dei territori appenninici dai progetti ritenuti espressione di speculazione energetica.
[…]
L’incontro è stato aperto dalla professoressa Anna Marson, docente di Pianificazione del territorio allo IUAV di Venezia ed ex assessora regionale, che ha offerto una riflessione sul significato del paesaggio e del senso di appartenenza ai luoghi. Tra i partecipanti erano presenti Don Alessandro Santoro, fondatore della Comunità delle Piagge che ha ospitato la due giorni al Santo di San Lorenzo, oltre a rappresentanti di comitati, associazioni, movimenti e realtà come la GKN di Firenze, la rivista Altracittà e i referenti di Confluenza e TESS. Nel corso degli interventi sono stati approfonditi gli impatti dei progetti eolici industriali sui crinali appenninici, le ricadute sull’agricoltura e sui territori rurali e le proposte alternative contenute nel Piano nazionale per le energie rinnovabili senza consumo di suolo elaborato da TESS. È stata inoltre espressa una critica alla narrazione dei media mainstream e del governo in tema di transizione energetica, con riferimento alla disinformazione, alle inchieste legate all’eolico e ai presunti miti sulla ripresa del nucleare.”

La seconda giornata si è svolta con una camminata sui luoghi della devastazione. Grazie alle persone che hanno a cuore il territorio e che quotidianamente monitorano l’avanzamento dei lavori abbiamo “attraversato i crinali innevati di Corella e Villore, immersi in un paesaggio suggestivo con il Monte Falterona sullo sfondo. Lungo il percorso è stato possibile osservare la deforestazione che interessa il Sentiero Italia, il Sentiero Europa E1 e la Grande Escursione Appenninica, insieme agli sbancamenti realizzati per trasformare la sentieristica in infrastruttura di servizio al trasporto dei componenti destinati all’impianto eolico industriale di Monte Giogo di Villore, area indicata come habitat dell’aquila reale. In prossimità del Sentiero 18 l’elicottero dei carabinieri ha sorvolato più volte la zona abbassandosi a un’altezza tale da sollevare nuvole di nevischio, senza tuttavia creare disagi ai partecipanti. La camminata si è conclusa al bivio tra il Muraglione e la Colla a causa dell’altezza della neve che impediva di proseguire in sicurezza.”

Alcune considerazioni interessanti vengono riportate anche da un articolo scritto dalla redazione di Per Un’altra città, presente all’assemblea, in particolare rispetto alla difficoltà di reperire i dati sui progetti in fase di presentazione e di realizzazione :
“Da un punto di vista istituzionale è difficile avere un quadro dei progetti presentati o realizzati sul territorio. L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e SNPA (Sistema Nazionale Protezione Ambiente) hanno presentato gli ultimi dati Ambiente: Europa, Italia e regioni a confronto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2025. Il Gestore dei servizi energetici – GSE S.p.A. ha elaborato studi e scenari contenenti dati e analisi sugli impianti a fonti rinnovabili, sugli interventi di efficienza energetica, sull’evoluzione del sistema energetico e sugli strumenti di promozione dello sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale.
I progetti ad oggi reperibili sul sito del Ministero sono suddivisi solo per tipologia:
- Eolico offshore n.135
- Eolico onshore n.931
- Fotovoltaico n.362
- Agrivoltaico n.1334
Le mappe web-GIS riportate nel sito non sono consultabili e risulta impossibile separare i progetti conclusi da quelli archiviati o in istruttoria. Pertanto i dati non sono comparabili e quindi di difficile lettura.”

A tal proposito vogliamo mettere in evidenza alcune indicazioni uscite dal confronto in modo che possano essere utili per costruire un lavoro coordinato e condiviso su tutto il territorio nazionale.
- Proprio a partire dall’esperienza del territorio in cui i comitati si attivano in opposizione al progetto eolico in previsione sul Monte Giogo di Villore, veniamo a conoscenza di una dinamica sulla quale occorre monitorare e intervenire in anticipo. Come successo a Londa, dove si è creato un nuovo comitato da poco tempo, intermediari contattano i proprietari dei terreni utili al progetto eolico prima che sia stato pubblicato. Diventa fondamentale dunque stimolare un lavoro di informazioni sui territori nei pressi di progetti già avviati affinché si abbia l’attenzione di approfondire le motivazioni di eventuali proposte di acquisto dei terreni. Informare per prevenire la svendita dei terreni a scopo di speculazione energetica.
- Il settore del movimento terra, le aziende che si occupano di cementificare e che lavorano nel settore dei grandi impianti da rinnovabili industriali, sono molto spesso riconducibili a dimensioni con forti interessi economici e politici. In particolare alcuni casi di cui siamo venuti a conoscenza rivelano un ulteriore tassello di questo quadro che intreccia responsabilità e poli di interesse a riguardo delle società finanziatrici delle ditte promotrici dei progetti di eolico e fotovoltaico: queste sono, in diversi casi società israeliane. Lanciamo un’inchiesta per rilevare questo dato e uscire con una campagna pubblica di boicottaggio di aziende e società con le mani sporche di sangue.
- Il supporto ai territori sotto attacco, molto spesso montani o provinciali, poco abitati e marginalizzati a causa delle politiche che esplicitamente spingono all’abbandono delle cosiddette aree interne e che inaspriscono la crisi del settore agricolo al quale, soprattutto ai piccoli e medi agricoltori, non viene destinato alcun supporto economico adeguato, è fondamentale. Questo supporto è importante che giunga dalla città e dalle realtà che hanno a disposizione capitale mediatico e che rappresentano una forza e un simbolo a livello nazionale: pensiamo, per il territorio toscano, in particolare all’esperienza di GKN che in questa fase sta portando avanti un discorso che tiene insieme la necessaria riconversione produttiva in chiave ecologica. Per questo, in vista di un appuntamento di mobilitazione che si preparerà nel mese di marzo sul territorio mugellano, vogliamo dare vita a un percorso di coinvolgimento di tutti coloro che vedono le implicazioni generali della speculazione energetica sui loro territori, al fine di moltiplicare iniziative di lancio e di pubblicizzazione della manifestazione.
- La transizione energetica viene accompagnata da una narrazione volta a mistificare la direzione intrapresa dal governo, ossia la formula del mix energetico che, al contrario delle roboanti dichiarazioni, non intende abbandonare le fonti fossili quanto più a diversificare le proprie fonti energetiche, ampliando il campo, nell’ottica di garantire una fantomatica “sicurezza energetica”. In particolare, a farla da padrona in questo senso è la doppia narrazione che unisce alle energie rinnovabili il nuovo falso mito del nucleare di ultima generazione. Questo tema continua a preoccupare i comitati e chi ha a cuore la sostenibilità reale dell’ambiente e delle persone che lo vivono in un clima di aperta escalation bellica “il nucleare o è strumento o è obiettivo di guerra” e sarà oggetto di futuri percorsi.

Alcune note di metodo per continuare a sostanziare il lavoro collettivo:
- La rubrica Confluenza sul sito di informazione indipendente infoaut.org è uno strumento a disposizione di tutti i comitati che vogliono contribuire a costruire in maniera collettiva un punto di vista chiaro su questi temi oltre che un mezzo per dare visibilità alle proprie lotte
- La mappatura in collaborazione con il Movimento No Base disponibile sul sito Mappature dal basso continua a essere un modo per indagare i siti di interesse che si affastellano su tutto il territorio nazionale ma anche per aprire la possibilità di mettersi in contatto tra comitati o persone che monitorano il territorio e si attivano per difenderlo: partecipare si può a questo link
- Per dare avvio all’inchiesta collettiva sulle aziende e sulle società finanziatrici chiediamo dunque di fare un piccolo lavoro di ricerca relativamente al progetto contro il quale ci si sta organizzando e farci pervenire le informazioni in merito all’indirizzo mail confluenza.info@gmail.com entro il mese di gennaio. L’obiettivo è quello di creare un quadro composito della filiera e ricostruire la paternità di tali progetti, a partire dalle società israeliane e di tutti coloro che finanziano il genocidio in Palestina.

I nostri territori non sono territori di conquista, le mani sporche del sangue del popolo palestinese sono inaccettabili sui nostri campi, sulle nostre terre, sui nostri frutti della terra, così come lo schiavismo dei lavoratori che producono pale eoliche e pannelli fotovoltaici.
A breve uscirà un ulteriore contributo in forma di reportage a partire dagli incontri e dalle chiacchierate di queste giornate per dare voce a chi lotta sul territorio. Nel frattempo, buon lavoro!
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