InfoAut
Immagine di copertina per il post

Operazione Trident. La guerra in casa

Il primo ministro David Cameron si è precipitato sul posto direttamente dalla vacanza italiana a Montevarchi.

Non una parola sulla prima vittima di questi giorni di guerriglia, ma un messaggio chiaro: «Sentirete la forza della legge nel modo più forte possibile». C’è una sola spiegazione per il capo del governo: «Abbiamo visto scene inquietanti, di persone che saccheggiano, rubano e distruggono, attaccano gli agenti di polizia e anche i vigili fuoco: si tratta di criminalità, che deve essere affrontata e sconfitta». Ha il sostegno di Ed Milliband, leader dell’opposizione, che chiede «una risposta forte» da parte della polizia. Per domani convocherà una seduta straordinaria in Parlamento, un evento che si è verificato solo undici volte in venti anni, l’ultima però appena a luglio scorso quando governo, Scotland Yard e media venivano travolti dallo scandalo Murdoch. Anche in quell’occasione la polizia perse la testa, si dimise il capo e seguirono altri addii eccellenti.

La stessa polizia che oggi presidia le strade col pugno di ferro: stop and search è la tecnica da marciapiede, ne fermano uno a caso e lo perquisiscono. Prossima mossa annunciata i proiettili di gomma. Il commissario Tim Godwin fa sapere che c’è un impiego di risorse nell’operazione – «Operation Trident» – senza precedenti, solo a Londra saranno impiegati 16.000 uomini in divisa. Mentre diffonde i numeri dei primi arresti: 663 le persone in manette, 105 delle quali sono già state incriminate (e per loro, promette Cameron, ci saranno processi lampo).

Arresti a raffica per tutta la Gran Bretagna perché il virus della rivolta sta contagiando il Paese: a Manchester il centro città brucia, sommosse a Bristol, Liverpool, Birmingham, a Glasgow dove un 16enne è stato prelevato da casa perché su Facebook incitava a continuare gli scontri. Internet continua a giocare un ruolo essenziale, soprattutto Twitter. #riotcleanup e #LondonRiots sono diventati un punto di ritrovo per tutti quelli che vogliono sapere dove si accenderà il prossimo focolaio. «Staples corner, brent cross. Verrà colpito stasera alle 10», scrive Jon1992smiley. E ancora: «Southgate, Palmers Green, Barnet e Winchmore Hill. Tutti allerta per una serata di rivolta stasera», annota BlottrTweets. La ministra degli Interni Theresa May ha però avvertito: «Chi diffonde violenza in rete sarà giudicato responsabile delle violenze che ne conseguono».

A Londra la protesta non ha fatto eccezione allargandosi a a est e a ovest della capitale. Nel tardo pomeriggio di ieri diversi gruppi hanno colpito le zone di Hackney ad est, Peckham e Croydon a sud, Notting Hill e Fulham a ovest. La fotografia di una donna che si lancia dalla finestra della propria casa in fiamme sperando di atterrare sulle braccia aperte dei poliziotti sotto di lei è su tutti i giornali. Le autorità stanno ora prendendo in considerazione l’idea di introdurre il coprifuoco. Mentre sulla Bbc scorrono senza sosta le immagini di vetrine sfondate, edifici in fiamme, poliziotti che respingono civili con gli scudi antisommossa e ogni tanto fa capolino il sindaco Boris Johnson, già contestato alla sua prima apparizione pubblica, che cammina per il centro con in mano uno scopettone verde per ripulire la città.

Ieri intanto sono stati diffusi i primi risultati dell’autopsia sul corpo di Mark Duggan, il ragazzo nero di 29 anni ucciso giovedì scorso a Tottenham durante uno scontro con la polizia: ad ammazzarlo un solo proiettile che lo ha colpito al petto. La sua morte ha acceso la scintilla delle rivolte e ora la polizia cerca di sedare gli animi con dichiarazioni anestetizzate. È interesse di tutti «della famiglia Duggan, dell’opinione pubblica e della polizia, che la commissione d’inchiesta indipendente stabilisca tutti i fatti avvenuti lo scorso giovedì», rispondono i bobbies londinesi alle dichiarazioni dell’Indipendent police complaints commission (Ipcc), titolare dell’inchiesta sull’operato della polizia. Secondo l’Ipcc, Duggan infatti non ha sparato prima di essere ucciso dalla polizia: «Al momento non ci sono prove che indichino che la pistola rinvenuta sul luogo della morte di Mark Duggan abbia esploso dei colpi», si afferma nel rapporto preliminare. Che ricostruisce: «È stato ucciso da un singolo proiettile che lo ha colpito al petto. Porta inoltre i segni di una seconda ferita d’arma da fuoco sul braccio destro. Un agente della CO19 (unità speciale della polizia britannica, ndr) ha sparato due colpi e il proiettile rinvenuto nella radio di un agente della Metropolitan Police è compatibile con quelli in dotazione della polizia».

«Se è così, denunceremo Scotland Yard», ha detto Semone Wilson, la compagna dell’uomo. «Se il proiettile rinvenuto nella macchina della polizia è uno dei loro, vuol dire che si è trattato di una vera e propria esecuzione», ha aggiunto.

La polizia è ai minimi storici nel livello di gradimento tra la popolazione, come riportato da una sondaggio pubblicato su statistics.gov.uk. Il Guardian gli ha dato quasi il colpo di grazia. Nel numero in edicola ieri il quotidiano di Londra ha messo in pagina un rapporto della Ipcc che rivela che dal 1998 a oggi 333 civili sono morti in custodia e nessun poliziotto è stato incriminato. Secondo il rapporto, in almeno 13 casi c’erano prove «piuttosto chiare di cattiva gestione e negligenza», ma i poliziotti coinvolti non sono stati comunque condannati.

Viola Caon per Il Manifesto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Londrapoliziariotsrivolta

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Provocazione fascista al Liceo Einstein di Torino: la polizia carica gli studenti

Gli studenti hanno risposto alla provocazione gettando i volantini nel cestino, ma pronti a difendere i fascisti vi erano gli agenti della digos e la celere che sono intervenuti malmenando gli studenti e le studentesse, caricandoli e fermando un ragazzo di 15 anni con tanto di ammanettamento.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Desenzano del Garda (BS): assemblea per la Palestina interrotta dalla polizia, “grave intimidazione”

Il Collettivo Gardesano Autonomo di Desenzano, in provincia di Brescia, denuncia una “grave intimidazione” da parte di agenti di Polizia, intervenuti nella giornata di domenica durante una partecipata assemblea per la Palestina presso la Casa dei Popoli Thomas Sankara.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Taser: due persone morte nel giro di 24 ore dopo essere state colpite dalle pistole elettriche

Un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No Muos: spropositato dispositivo di polizia contro chi si oppone a Muos e guerra

Ci teniamo a raccontare cosa è successo il giorno della manifestazione per rendere noto a tutti/e come in Contrada Ulmo si vive in uno stato di polizia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

San Didero: nella notte a fuoco il presidio dopo la grande giornata di lotta No Tav

Le fiamme hanno distrutto completamente la struttura del presidio che da anni rappresenta un punto di riferimento della resistenza No Tav

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: approfondimento sulla situazione politica in Bangladesh a un anno dalla rivolta del luglio 2024. Intervista a Romane Cauqui

L’estate scorsa, nel luglio 2024, il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste e mobilitazioni di massa contro il governo.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Napoli: tre arresti tra i disoccupati nel corso del click day fallito

Tutte e tutti liberi e lavoro per le platee storiche dei disoccupati. da Movimento di Lotta – Disoccupati 7 novembre Dopo 10 anni di lotta dei disoccupati e delle disoccupate delle platee storiche della città di Napoli, stamattina 10 Luglio si doveva tenere il click-day per la procedura messa a bando per l’assunzione delle platee […]