InfoAut
Immagine di copertina per il post

Tre settimane di mobilitazioni in Ecuador terminano con la vittoria indigena

||||

La parola “vittoria” è risuonata in una gremita Casa della Cultura, a Quito. “Possiamo essere stanchi, ma mai sconfitti”, ha detto il presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE), Leonidas Iza.

Di Martín Cúneo

Dopo 18 giorni di costante mobilitazione in centinaia di punti dell’Ecuador e specialmente nella capitale, Quito, il Governo neoliberale e ultraconservatore di Guillermo Lasso e i convocanti dello Sciopero Nazionale sono giunti ad un accordo per sospendere le proteste.

Per la CONAIE, l’organizzazione sociale più grande del paese e quella che ha principalmente promosso le mobilitazioni, “la contundenza” dello Sciopero Nazionale si è tradotta in “importanti risultati”. Nonostante che il presidente Lasso “non si sia mai seduto al tavolo di dialogo, il suo governo si è visto obbligato a rispondere al popolo”, dice questa organizzazione che conta nelle sue basi su vari milioni di persone e su tre decenni di storia.

Le principali vittorie di questo movimento sociale -alleato delle organizzazioni Feine e Fenocin- sono state la riduzione del prezzo del combustibile Extra ed Ecopaís di 15 centesimi al gallone, l’abrogazione dello stato d’emergenza, una serie di impegni per rispettare i diritti dei popoli indigeni nei loro territori e garanzie affinché le industrie estrattive non spianino il patrimonio naturale dell’Ecuador.

Tra queste misure, risalta l’abrogazione del Decreto 95, che sospende l’ampliamento della “frontiera petrolifera” per proteggere i territori e i diritti collettivi dei popoli indigeni, specialmente dell’Amazzonia, dove si concentrano gli impianti del greggio in Ecuador. Questa ordinanza è stata approvata il 7 luglio 2021 e voleva duplicare la produzione di petrolio in alcune regioni già colpite dai periodici sversamenti e altri danni legati all’industria petrolifera che mettono a rischio il modo di vita dei popoli indigeni.

L’accordo firmato presuppone la proibizione di nuove concessioni in aree protette

Un altro dei risultati dello Sciopero Nazionale, secondo la CONAIE, è la riforma del Decreto 151, che definisce la politica mineraria nel paese. Secondo quanto si rallegrano in un comunicato, l’accordo con il Governo di Lasso presuppone la fine dell’attività mineraria in aree protette e territori ancestrali indigeni, in zone dichiarate come intangibili, zone archeologiche e aree di protezione idrica.

Il patto include anche garanzie di una “consultazione precedente, libera e informata” per progetti economici in comunità indigene, un rafforzamento dei meccanismi di controllo dei prezzi “nella speculazione nel mercato dei prodotti di prima necessità” e la dichiarazione di un’emergenza nel sistema della sanità pubblica con la distribuzione di risorse e medicine nei centri sanitari del paese.

Nelle mobilitazioni, che sono durate quasi tre settimane, sono morte almeno sei persone e altre 500 sono rimaste ferite, secondo il rapporto “Violazione dei diritti umani in Ecuador nell’ambito dello Sciopero Nazionale 2022”. L’alleanza di ONG e organizzazioni dei DDUU responsabile di questo rapporto descrive come “strazianti” le testimonianze raccolte. “Tutti coincidono nell’evidenziare la violenza repressiva dispiegata e il massiccio attacco sulla popolazione civile indifesa. Le forze di sicurezza hanno agito con veemenza e impunità nell’esercitare la repressione”, hanno dichiarato. Agenti dell’Unità di Mantenimento dell’Ordine “hanno sparato direttamente al viso, in modo orizzontale, a breve distanza, con il chiaro obiettivo di uccidere”, precisano.

La CONAIE diffida del rispetto degli accordi

Nella repressione delle manifestazioni sono state utilizzate munizioni antisommossa, candelotti di gas lacrimogeni, così come pallettoni e proiettili di piombo. “Il criterio abusivo, arbitrario e sproporzionato della facoltà di arrestare, i trattamenti crudeli dispensati ai detenuti che includono torture, maltrattamenti, inumani e degradanti, configurano speciali lesioni dirette a colpire la stessa condizione umana”, denunciano.

Nonostante l’impegno strappato al Governo, le organizzazioni convocanti diffidano del rispetto degli accordi e avvertono Guillermo Lasso che seguiranno con fermezza quanto pattuito. “Non rinunciamo al diritto alla resistenza. Se non rispettano torneremo a milioni”, avvertono dalla confederazione indigena.

1 luglio 2022

El Salto

Da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

CONAIEecuadorSCIOPERO NAZIONALE

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la stazione di Pisa in sostegno alla Global Sumud Flottila

Riprendiamo i comunicati di Studentx per la Palestina – Pisa sull’iniziativa svoltasi ieri in solidarietà alla partenza della Global Sumud Flottila che ha visto la partecipazione di migliaia di persone e l’occupazione dei binari della stazione di Pisa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flottilla: a Catania in migliaia in corteo. In Palestina il genocidio prosegue

Ieri sera in 15mila a Catania e oltre un migliaio a Siracusa, per augurare “buon vento” alla Global Sumud Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La solidarietà con la Palestina blocca la Vuelta a Bilbao

Ieri 3 settembre, dopo giorni di proteste contro la partecipazione della squadra israeliana alla Vuelta, in varie località, la mobilitazione a Bilbao su appello dell’Iniziativa Gernika-Palestina è stata tale da obbligare gli organizzatori ad annullare i risultati della tappa..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No alla fiera militare-navale SeaFuture 2025 a La Spezia

Ripubblichiamo il comunicato stampa di Riconvertiamo SeaFuture e del Coordinamento Restiamo Umani di La Spezia che ha lanciato una manifestazione il 27 settembre in occasione della fiera navale – militare “SeaFuture”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Piemonte è nato il Coordinamento Regionale per la Palestina!

Ripubblichiamo di seguito la piattaforma lanciata da Torino per Gaza e da molte altre realtà che dà avvio al progetto di Coordinamento Regionale piemontese per la Palestina e che chiama a due appuntamenti per le prossime settimane: sono previste iniziative diffuse sul territorio piemontese il 13 settembre e una grande manifestazione regionale a Torino il 20 settembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Killers are not welcome: Tel Aviv – Olbia: soldati in vacanza, bambini sotto le macerie

Ripubblichiamo il comunicato uscito in seguito all’iniziativa tenutasi all’aeroporto di Olbia ieri durante la quale moltissime persone hanno preso parte a un’iniziativa in solidarietà alla Palestina con l’obiettivo di bloccare l’arrivo dei voli di provenienza Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: dal porto di Genova al Lido di Venezia, decine di migliaia di persone in piazza contro il genocidio

Molte decine di migliaia (almeno 50mila) di persone, sabato 30 agosto, hanno partecipato a Genova alla fiaccolata per la Palestina, organizzata per salutare le imbarcazioni in partenza domenica 31 agosto dal porto ligure per prendere parte alla “Global Sumud Flotilla”. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

10 SETTEMBRE: BLOCCARE TUTTO E PRENDERE BENE LA MIRA. UN CONTRIBUTO DAI SOULEVEMENTS DE LA TERRE

I Soulèvements de la terre contribuiranno a «bloccare tutto» contro il piano Bayrou a partire dal 10 settembre. Numerosi comitati locali e i granai dei Soulèvements de la terre hanno iniziato a mettere a disposizione i loro mezzi materiali, reti e savoir-faire. Dedichiamo alla discussione portata avanti all’interno del movimento che si annuncia, qualche riflessione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: manifestanti attaccano la carovana elettorale di Javier Milei

Il presidente partecipava a un comizio elettorale nella località di Buenos Aires situata nella terza sezione elettorale dopo lo scandalo che ha scosso il governo per presunti fatti di tangenti e corruzione nell’acquisto di medicinali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezia: sabato 30 agosto corteo per lo stop al genocidio a Gaza

Stop al genocidio, stop alle collaborazioni e alla vendita di armi a Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli occhi dell’impero sulle Galapagos

La decisione del presidente ecuadoriano Daniel Noboa di cedere una base nelle Galapagos alle forze armate degli Stati Uniti dovrebbe scuotere la società

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: In una settimana sono saliti a 1.500 gli arrestati

Da quando Noboa ha dichiarato che il paese vive un “conflitto interno” sono più di 1.500 i detenuti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: Una guerra contro il movimento indigeno

Il decreto di Conflitto Armato Interno emesso dal governo di Daniel Noboa “si inscrive in modo diretto nella Dottrina dello Shock come condizione di possibilità per l’aggiustamento economico”, sostiene l’economista ecuadoriano Pablo Dávalos.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Ecuador si apre all’intervento militare degli Stati Uniti

La violenza e l’insicurezza che da più di un lustro imperano in Ecuador, promosse da una successione di governi di destra, ha raggiunto oggi una nuova pietra miliare, dopo che il 2023 si è chiuso con circa 8 mila morti violente, il tasso più alto nel numero di assassinati nella storia del paese, e quasi il doppio rispetto alle più di 4 mila avvenute un anno prima.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecuador: “L’opacità è una strategia di controinsurrezione”. Intervista a Raquel Gutiérrez

In questo Paese, dal 2021, sono stati denunciati circa 500 assassinii nelle carceri e, allo stesso tempo, il numero di omicidi aumenta ogni giorno, soprattutto nei quartieri periferici delle città costiere come Esmeraldas e Guayaquil. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: degradazione allarmante

Domenica l’Ecuador è entrato in un vortice di violenza e di decomposizione dello stato di diritto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Panama: Crisi per l’estrattivismo minerario

Panama entra nella sua quarta settimana di Sciopero Nazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ecuador: un referendum ferma l’estrazione di petrolio nella foresta amazzonica

Si stima che in un solo ettaro del parco Yasunì ci siano più specie animali che in tutta l’Europa e più specie vegetali che in tutto il Nord America.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Ecuador: la prima guardia indigena guidata da donne kichwa

Si chiamano Yuturi Warmi, le donne conga. “Ci siamo organizzate contro l’attacco sistematico della miniera illegale nei confronti delle popolazioni e dei territori indigeni, perché tutte le miniere presenti nella provincia di Napo lo sono” afferma María José Andrade Cerda in una intervista concessa recentemente a Mongabay.