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Elezioni in Ecuador. Correa riconfermato presidente

Ancora una netta vittoria da parte del Presidente uscente dell’Ecuador, Rafael Correa, che si riconferma in questa nuova tornata elettorale con il 56,8% dei voti. Correa quindi continua con il suo mandato, il terzo, da quando è Capo dello Stato nel gennaio del 2007. Una vittoria schiacciante quella di Correa, considerando i voti ricevuti dall’avversario –Guillermo Lasso, banchiere legato all’Opus Dei- che ha raggiunto solo il 23,7%. Stando alle previsioni in attesa dei definitivi, nessun altro candidato avrebbe superato la soglia del 5 per cento.

Una vittoria, quella di Correa, già annunciata dai sondaggi, risultato di una stabilità politica che il rieletto presidente aveva dato al Paese negli ultimi anni, dopo la profonda crisi economica iniziata nel 1999. Una crisi che vide nel 2000 il tentativo disperato di risollevare le sorti economiche con l’adozione come valuta del dollaro al posto di quella nazionale. Rafael Correa puntò invece sin dall’inizio sull’autonomia del paese dalle organizzazioni finanziarie ed economiche del paese, partendo dal Fondo Monetario Internazionale. Tra le politiche di Correa, nel corso dei sei anni del suo primo mandato, la riforma del sistema sanitario, reso accessibile a milioni di persone, e il miglioramento del sistema scolastico.

Le elezioni di ieri e la conseguente ri-elezione di Correa è da intendersi come un grande cambiamento che non solo riguarda l’Ecuador, ma tutta l’America Latina. Il dato rilevante che ne consegue è la capacità di contrastare la cultura del neoliberalismo che viene dimostrata non solo per quanto riguarda l’Ecuador, all’indomani di queste elezioni politiche, ma anche dai percorsi messi in atto da anni in altri paesi del sud america. Percorsi politici che non solo sono in grado di creare forze politiche differenti, ma che si inseriscono in un processo inarrestabile di cambiamento in grado di contrapporsi all’egemonia culturale e economica delle politiche statunitensi.

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