InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sulla sentenza di primo grado del processo contro il Comitato abitanti Giambellino-Lorenteggio

Tre punti ed un appello…

Riprendiamo da Comitato abitanti Giambellino-Lorenteggio

Mercoledì 9 Novembre si è concluso il primo grado del processo contro il nostro comitato.

Si è concluso con delle condanne che vanno da un minimo di 1 anno e 7 mesi, fino ad un massimo di 5 anni e 5 mesi. Il reato per cui siamo stati condannati è ‘associazione a delinquere con la finalità di occupazione e resistenza’.

Veniamo insomma accusati di esserci organizzati per occupare lo sfitto e resistere agli sgomberi.

Come abbiamo già detto, il Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio era un comitato di lotta territoriale in un quartiere popolare di Milano in cui esistono e persistono tante – troppe – problematiche, di cui la questione casa è solo la più evidente ma non è affatto l’unica. Quello che abbiamo fatto nel corso dei nostri anni di attività è provare a vivere il quartiere in maniera differente, costruendo legami e iniziative per dare una possibilità a noi stessi e al quartiere tutto. Pensiamo al doposcuola di quartiere, alla mensa popolare, alla squadra di calcio, allo sportello anti-crisi, allo sportello medico così come alle feste, i pranzi e i cortei.

Le case popolari in Giambellino sono gestite da ALER (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) che, per riparare alle sue perdite di bilancio dovute a operazioni di speculazione edilizia, lascia sfitte le case popolari con la scusa dell’inagibilità o del degrado per poterle poi rivendere al miglior offerente. Speculazione edilizia per riparare ad altra speculazione edilizia.

In particolare, Giambellino è da anni al centro di un grosso progetto di trasformazione immobiliare che ha visto fino ad ora demolire già diversi blocchi di case popolari per far posto alla costruzione di 3 fermate della metropolitana nel raggio di poche centinaia di metri, e a nuove costruzioni la cui natura non è ancora stata specificata.

Il comitato fin dalle prime fasi esplorative del progetto ne denunciava le volontà gentrificatorie.

Abbattere case popolari a Milano, la città con gli affitti più alti del Paese, significa ricostruire nel mercato privato, come successo nell’ex-quartiere popolare di Isola, ora riconvertito a quartiere di aperitivi.

Secondo la procura occupare una casa vuota da 10 anni significa cancellare il diritto di qualcun altro.

Evidentemente anche i giudici hanno valutato la stessa cosa, così come hanno reputato l’esistenza di un’emergenza abitativa esclusivamente nel segno di un problema di ordine pubblico.

• Il primo punto da chiarire per noi è quindi questo: L’EMERGENZA ABITATIVA NON E’ UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO.

Non esistono “strutture organizzate per occupare sistematicamente tutto lo sfitto”, esistono persone senza casa che si organizzano per occuparla. In Giambellino questo accadeva negli anni in cui esisteva il comitato, così come accadeva prima che il comitato esistesse e ovviamente accade ancora oggi che il comitato è stato distrutto dalla repressione. Continuerà sempre ad accadere finché la casa sarà trattata come merce, finché ci saranno affitti a prezzi folli, finché le case popolari saranno distrutte e la speculazione edilizia avanzerà incontrastata.

• Sul tema della speculazione edilizia emerge un secondo punto fondamentale: l’operazione repressiva nei confronti del comitato ha tra le sue cause gli interessi dei colossi del capitale immobiliare che si muove su questa città.

Il progetto iniziale di riqualificazione del quartiere prevedeva investimenti per 80 milioni di euro, aumentati in vari momenti e supportati dal sorgere di progetti sempre nuovi, gli ultimi previsti direttamente dal PNRR. Grandi scontri nel dibattito pubblico, ma Comune di Milano, UnioneEuropea, RegioneLombardia così come FondazioneCariplo, Cassa Depositi e Prestiti, fondazioni e associazioni varie sono tutti complici nel perseguire l’unico interesse concreto di questo mondo: il denaro, lo sfruttamento, la possibilità di gestire una metropoli come Milano a discapito di ogni forma di vita che può essere sacrificata al suo vorace funzionamento, o risultare eccedente e da eliminare.

• C’è un terzo punto da evidenziare rispetto a queste condanne, quello che allarga lo sguardo su tutto il panorama dell’espressione del dissenso: la sentenza nei nostri confronti è una sentenza politica che tocca chiunque prenda la decisione di lottare.

Le pratiche per cui veniamo ritenuti colpevoli di associazione a delinquere sono pratiche comuni a tutti coloro che si oppongono a ciò che reputano ingiusto e che scelgono di vivere insieme in determinate forme, in Italia e nel mondo intero.

L’occupazione, così come la partecipazione a un picchetto, sono patrimonio comune di uno spettro estremamente ampio di lotte, che arriva a noi attraverso il corso di secoli.

Le lotte sindacali, la lotta NoTav, le lotte antimilitariste e ambientaliste così come ogni creazione di momenti di condivisione che fuoriescono dal raggio d’azione del consumo e della “legalità”, come le taz o le feste autorganizzate di cui si è parlato così tanto in questi giorni, con l’obiettivo di ampliare la possibilità di intercettare e sequestrare beni, e condannare fino a 6 anni di carcere.

Questa sentenza è un attacco a tutti e tutte e si inserisce perfettamente in un contesto di repressione sociale troppo vasto in cui un sindacato diventa un’associazione a delinquere, un’azione di protesta contro una sede della lega e le sue propagande razziste viene punita con 28 anni di galera, viene riesumato il regime di 41bis contro chi ha deciso di non accettare a testa bassa, la disciplina dell’ergastolo ostativo viene inasprita e il MAE (mandato di arresto europeo) permette di scalare i confini nazionali per perseguitare, a distanza di decenni, chi è stato presente nelle piazze e nelle strade in giornate di lotta, di festa e di attacco.

Poiché tocca tutti e tutte, bisognerà pensare insieme a come rispondere.

L’invito che facciamo ora è proprio questo: organizzarsi per dare una risposta collettiva.

Alla luce dei tre punti che abbiamo voluto mettere in rilievo organizzare i prossimi passi deve essere un intento condiviso da tutte quelle persone che si sentono coinvolte.

Noi siamo disponibili, a partire da oggi, alla discussione e alla condivisione.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Contributi

…Sorpresa!

Sono le tre di mattina, il 15 ottobre, quando a Castel D’Azzano, sud di Verona, decine di carabinieri irrompono in una cascina abitata da due fratelli e una sorella.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: non passa la mozione per interrompere il gemellaggio con Tel Aviv. Proteste dentro il consiglio comunale, cariche fuori

A Milano proteste dentro e fuori il consiglio comunale: a Palazzo Marino passa il voto con la maggioranza di 22 a 9 (3 gli astenuti) contro la mozione che chiedeva l’interruzione del gemellaggio con Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]