InfoAut
Immagine di copertina per il post

O la Banca o la Chiesa…

Ma se della politica istituzionale ci fidiamo poco e niente, ancor meno ci potremmo fidare di un candidato come Fassino che in questi giorni sta chiedendo alla Chiesa di essere più collaborativa nella gestione del welfare locale. Da uno come Roberto Cota ci si poteva aspettare che stringesse alleanze con le associazioni cattoliche, il volontariato, e che facesse di tutto, per esempio, per garantire l’ingresso nei consultori pubblici del Movimento per la vita.  La sua nuova riforma sanitaria per il Piemonte è tutta un programma: tagli su tagli, “razionalizzazioni” e la dicitura socio-sanitaria che scompare per magia dal piano. Si scorporano gli ospedali dal territorio, ma soprattutto si assegnano alle Asl un ruolo sempre meno di produzione dei servizi e sempre più di acquirenti di prestazioni. Le Asl stipuleranno infatti contratti sia con gli ospedali pubblici che con le strutture private. Il modello di Formigoni in Lombardia d’altronde fa scuola da un decennio e più.

Ma non perdiamoci e torniamo al punto. È  vero che di sinistra nel centrosinistra è rimasto ben poco, se non nulla, ma che il Pd in questa campagna elettorale non solo ammicchi ma cerchi intese e  accordi con la Chiesa e la Diocesi locale, ci fa davvero digrignare i denti.

Ieri su La Stampa Fassino non solo invocava l’aiuto della Chiesa nell’accoglienza dei migranti, ma in piena linea con il nuovo Welfare e il nuovo sistema di vita attiva delineato dal ministro Sacconi, dichiarava:   “L’immigrazione ci obbliga a ridefinire il sistema di Welfare. Non possiamo farlo cavalcando le paure delle persone (come fa la Lega, ndr), ma solo aumentando l’offerta di servizi. Il guaio è che ridefinire il sistema di assistenza – a partire dagli asili nido e dalle materne – con un bilancio comunale sempre più ridotto dai tagli ai trasferimenti del governo richiede la perizia del ragioniere e la necessità di chiamare in causa chi ha in cassa tesori economici, ad esempio le fondazioni bancarie. Oppure tesori sociali: la Chiesa, il volontariato cattolico e l’associazionismo. Nessuna confusione dei ruoli, ma una riflessione politica che parte dalla sussidiarietà. Un pezzo dello stato sociale che dobbiamo erogare ai cittadini passa attraverso il ruolo della Chiesa e delle associazioni che le gravitano intorno.”

Il destino è segnato. Banche da una parte, Chiesa dall’altra….siamo messe/i bene!!! E poi avrete notato sicuramente l’uso della parola sussidiarietà, vocabolo che riecheggia più forte di una minaccia in tutto il Libro Bianco di Sacconi e che Fassino sapientemente recupera per indicare la sua politica sul territorio in materia di servizi e sanità.

La sussidiarietà, che è una sorta di principio organizzativo del potere, ha avuto guarda caso una prima definizione compiuta dalla dottrina sociale della chiesa, della quale costituisce uno dei fondamenti: di esso si trova un primo abbozzo già nell’enciclica ReRum Novarum (1891) di Papa leone XIII ma la formulazione più esplicita di questo principio si trova nell’enciclica Quadragesimo Anno (1931) di Pio XI. Anche successivamente la Chiesa cattolica promuoverà questo principio, sottolineando soprattutto il ruolo della famiglia e dei corpi intermedi in tutti i settori della società.

La sussidiarietà: di per sè il termine non sarebbe del tutto negativo se indicasse un decentramento e l’erogazione dei servizi dall’ente più vicino al cittadino (sussidiarietà verticale)… il problema è che qui si parla solo di sussidiarietà orizzontale cioè di servizi e bisogni soddisfatti dai cittadini stessi, in forma associata e\o volontaristica, che “cooperano” con il pubblico; così facendo si riduce all’osso il ruolo del pubblico che diventa di fatto complementare.

Sussidiarietà, nel Libro Bianco di Sacconi significa infatti l’indifferenziazione e l’interscambiabilità tra pubblico e privato. Un’alleanza  che produce un modello vincente nell’erogazione di servizi che riguardano la salute, l’istruzione, la cura, la previdenza. Pubblico, privato e volontariato  devono lavorare in sinergia nel campo socio sanitario e assistenziale, ma non solo. Questa sinergia l’ha già rappresentata Roberto Cota, con il Patto per la vita e per la famiglia, stipulato proprio con i nuovi attori sociali di cui parla Sacconi. E lo ha poi concretizzato l’uscente assessora regionale, Caterina Ferrero, con la sua delibera, permettendo ai volontari del Movimento per la Vita di svolgere attività socio sanitarie in regime di indifferenza rispetto agli operatori dei consultori.

E ora Fassino che cavalca l’onda e segue la scia. Una scia comune a tutto il centrosinistra, incapace di proporre soluzioni, comprendere le tensioni sociali, pensare un futuro differente.

Ma ancora ci stupiamo? Certo che no. Ma davvero al peggio non c’è mai fine…


medea.noblogs.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

elezionitorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgombero Askatasuna. Giorgio Rossetto: “Rispondere logorando l’avversario come in Val Susa”

Bisogna accettare i terreni anche quando non si sono scelti, il terreno del conflitto, della lotta, a volte anche dello scontro e l’esercizio della forza da parte dei movimenti

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Emergenza sanità in Calabria: serve una reazione decisa e collettiva!

La tragica notizia del cinquantasettenne morto a Lamezia mentre attendeva l’arrivo di un’ambulanza impone una reazione decisa e collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sgombero di Askatasuna: chi fa i piani e chi fa la storia

Lo sgombero di Askatasuna non può essere trattato come un semplice atto di repressione da parte di un governo di ultradestra.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: uno sgombero contro la città

Negli anni, poi, Askatasunaè diventata, per l’attuale maggioranza politica (a livello locale e nazionale), una vera e propria ossessione

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lo sgombero di Askatasuna riguarda tutti noi

L’azione violenta del governo contro il centro sociale torinese è un attacco a tutte le forme di resistenza sociale e dissenso

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aska non è sola – Solidarietà in tutta Italia contro lo sgombero

Dallo sgombero di questa mattina sono decine i comunicati di solidarietà e prese di posizione di collettivi e realtà in tutta Italia contro l’attacco verso lo storico centro sociale torinese.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Askatasuna: “È solo l’inizio. Per voi.”

Questa mattina è avvenuto lo sgombero di Askatasuna, storico centro sociale torinese attivo da quasi tre decadi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: riflessioni attorno “all’assalto squadrista alla sede della Stampa” e alla libertà di informazione

Il centro sociale Askatasuna di Torino è tornato al centro del dibattito politico nazionale dopo l’azione alla redazione de La Stampa del 28 novembre durante la manifestazione nel giorno dello sciopero generale