InfoAut
Immagine di copertina per il post

Contro la privatizzazione e l’economia di guerra: l’occupazione della piscina Argelati a Milano

Sabato 19 luglio gli abitanti dello storico quartiere popolare del Ticinese, organizzati nell’assemblea di Lotta per la Sanatoria, hanno riaperto uno dei numerosi impianti sportivi chiusi presenti nella metropoli milanese: la Piscina Argelati, inagibile dal 2022. La piscina ha rappresentato da sempre per il quartiere un luogo di socialità e un bene comune; per questo, i comitati di lotta per la casa, i sindacati di base, le realtà locali e gli abitanti del quartiere hanno scelto di riappropriarsene e farlo rivivere anche solo per un giorno, attraverso un atto di rivendicazione diretta del diritto all’abitare e della città pubblica.

L’iniziativa si è svolta nel quartiere del Ticinese, dove da oltre 25 anni gli abitanti si oppongono a sfratti e sgomberi e dove la presenza degli occupanti è stata fondamentale per contrastare la chiusura e la svendita degli alloggi popolari. L’opposizione ai processi di gentrificazione prende forma nella lotta per la casa, di cui una delle articolazioni in questo quartiere è l’assemblea di Lotta per la Sanatoria delle occupazioni: la sanatoria rappresenta infatti un punto di convergenza di interessi tra occupanti, morosi e assegnatari (vale a dire, di tutti gli abitanti dei quartieri popolari), che vivono una comune condizione di precarietà strutturale rispetto alla propria residenza.

Il caso della piscina vuota deve essere contestualizzato all’interno della tragedia speculativa che investe l’intera città di Milano, dove da decenni assistiamo alla svendita smodata di ogni forma di patrimonio pubblico agli strozzini dell’alta finanza e del consumo di lusso. Questi progetti di “riqualificazione” sono inutili nei termini della qualità della vita sociale, dannosi per i quartieri e per chi li abita, ultra-dispendiosi rispetto alle risorse pubbliche e producono inoltre l’incremento vertiginoso del costo della vita, generando un’inabitabilità diffusa per tutta la metropoli. La conseguenza è l’espulsione dalla città di tutti coloro che non riescono a sostenere gli oneri economici imposti dal caro-vita, fatto che si traduce nella sostituzione demografica della popolazione residente con una popolazione estranea e pagante, incarnata dall’élite produttiva e dal turismo di massa. Attraverso questa sofisticata manovra di sradicamento e di esilio forzato, la turistificazione della metropoli si traduce in una precisa strategia di pacificazione: il capitale finanziario diventa esso stesso uno strumento di controllo del conflitto sociale poiché rende strutturalmente impossibile la permanenza dei soggetti potenzialmente conflittuali. L’esito di questi processi è che Milano diventa sempre di più una città-vetrina a scapito della città pubblica.  

Le opere inutili che coinvolgono il territorio milanese sono innumerevoli: il progetto San Siro, per esempio, prevede la demolizione dello storico Stadio per costruirne uno nuovo a 200 metri di distanza nonostante le perfette condizioni dell’edificio esistente, che rappresenta un monumento per tutta la città anche al di là dello sport;  un altro caso emblematico sono i progetti in vista delle prossime olimpiadi invernali del 2026, che prevedono lo sventramento di intere aree urbane per costruire residenze di lusso e centri commerciali. La città del consumo si espande come una malattia e divora tutte le periferie, si tratta di un vero e proprio progetto coloniale su scala metropolitana: il quartiere di Isola, un tempo operario e popolare, oggi è completamente gentrificato e abitabile solo dalla classe medio-alta; la fondazione Prada possiede moltissime zone del Corvetto; nel Giambellino, l’esperienza del Comitato Giambellino-Lorenteggio è stata repressa in maniera violentissima, arrivando persino alla demolizione di intere palazzine considerate “scomode” e “degradate”.

Non ci stupiscono affatto gli scandali che in questi giorni stanno travolgendo la giunta comunale, sotto inchiesta per incontrollata espansione edilizia; sono soltanto la cartina tornasole di un sistema senza scrupoli che da decenni denunciamo come mafioso e asservito esclusivamente al profitto. Il minimo comune denominatore è sempre e soltanto il capitale privato. I tentativi di gentrificare il quartiere Ticinese proseguono da oltre 25 anni, da quando il progetto “Magolfa 2000” prevedeva la “riqualificazione” dell’intera area a ridosso dei navigli; ciononostante, continuano a resistere interi blocchi di case popolari, a riprova che l’autorganizzazione e l’azione diretta sono strumenti efficaci tanto per contrastare le manovre repressive, quanto per affermare, rivendicare e soddisfare concretamente l’urgenza del bisogno abitativo. 

Il 3 luglio centinaia di persone hanno attraversato le strade del quartiere di Corvetto in occasione del corteo cittadino per il Diritto alla Casa e alla Città Pubblica. La variegata pluralità di voci e di soggetti politici che hanno caratterizzato la giornata è estremamente indicativa della centralità del problema e della sua risonanza sociale. Molte delle realtà che hanno partecipato al corteo hanno scelto infatti di sostenere attivamente l’iniziativa in piscina Argelati, poche settimane dopo, allo scopo di dare continuità e prospettiva alla piattaforma in costruzione. I principali punti di forza sono la trasversalità nella partecipazione e l’unitarietà delle rivendicazioni: dalle organizzazioni sindacali, alle associazioni, ai comitati di lotta per la casa, tutti i soggetti sono confluiti nella giornata del 19 luglio costruendo un’assemblea per il Diritto all’Abitare e alla Città Pubblica all’interno di uno spazio liberato.

Questo scenario di speculazione sui quartieri e nelle città si inserisce senza alcun intoppo nella cornice dell’escalation bellica a cui stiamo assistendo (per un approfondimento intorno al tema: https://www.infoaut.org/bisogni/fratture-appunti-da-milano-disertare-la-guerra-resistere-in-citta-verso-il-corteo-del-3-luglio): ogni palazzo disabitato, ogni quartiere demolito, ogni sfratto, ogni sgombero non è una fatalità, ma è frutto di una precisa strategia politica che favorisce gli interessi delle banche, dei fondi immobiliari e delle industrie belliche. I miliardi destinati al progetto europeo di riarmo vengono tagliati ai fondi per l’istruzione, per la sanità, per le case popolari e per i servizi sociali. Si tratta di una guerra interna a tutti i soggetti che incarnano lo stato sociale. L’approvazione del Decreto sicurezza mette in relazione diretta ed evidente la gestione delle città alla logica bellica: le zone rosse, la presenza massiccia delle forze dell’ordine, la crescente criminalizzazione della povertà sono tutti segnali fin troppo chiari di una strisciante normalizzazione del contesto di guerra.

A tal proposito, nell’ambito dell’assemblea pubblica svoltasi in piscina, è stata ribadita l’importanza della partecipazione all’assemblea “Guerra alla Guerra” che si svolgerà il 27 luglio a Venaus e che si propone di costruire una mobilitazione larga e trasversale contro la guerra, la corsa al riarmo e il genocidio in Palestina.

Il futuro che si prospetta ci spinge a ribadire l’importanza cruciale dell’unione delle lotte, perché l’imperialismo esterno e il colonialismo interno sono due teste gemelle dell’idra neoliberista che impone ovunque un solo modello di sviluppo attraverso la violenta e sistematica repressione di qualsiasi genere di alternativa economica, di originalità culturale e di denuncia critica delle crisi sistemiche. Le esperienze di questo luglio ci dimostrano che tutti i tentativi di intimidire le rivendicazioni e stroncare le azioni dal basso falliscono davanti a soggetti determinati e uniti; per questo, ci impegniamo a coltivare terreni di convergenza e di riappropriazione di tutto ciò che ci appartiene, per costruire insieme un autunno di lotta forte di iniziative come queste.

Assemblea di Lotta per la Sanatoria

Comitato di Lotta Casa e Territorio

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi transitiTag correlati:

contro la guerracontro la privatizzazioneoccupariappropriazione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cagliari: violente repressioni alla solidarietà palestinese

Non si disturba il teatrino dei signori del genocidio. A Cagliari, la polizia attacca a freddo un corteo pacifico contro la guerra, il genocidio del popolo palestinese e le esercitazioni della Nato in Sardegna

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla guerra: una coalizione per disarmare il militarismo

Traduciamo un appello partito da diversi collettivi e realtà in Francia, pubblicato sui canali di Soulèvements de la Terre , che ci sembra fondamentale diffondere a nostra volta, per sottolineare l’urgenza di unirsi in un fronte transnazionale contro la guerra.

Immagine di copertina per il post
Culture

Oregon:milizia armata bianca occupa edificio federale

Gli allevatori-paramilitari erano in piazza, armati fino ai denti, a favore di alcuni di loro, da anni in causa con il governo dell’Oregon per la gestione delle terre delle riserve naturali nel sudest dello Stato. Oggi, lunedì, due allevatori, torneranno in carcere perché riconosciuti colpevoli di aver incendiato parti della riserva naturale. I due allevatori nel 2001 […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Parma: tredici famiglie occupano ex caserma

Oltre al disprezzo per l’atteggiamento della Banca, il cui Vice Presidente Fabrizio Pelanzona è stato indagato per reati finanziari e favoreggiamento ad associazioni mafiose, non possiamo che condannare l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale che da un lato è consapevole di avere esaurito gli strumenti finora usati per tamponare l’emergenza abitativa, dall’altro ha assecondato le pressioni dei poteri […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

TERRITORI IN RESISTENZA – 6 e 7 settembre, Pisa

Assemblea nazionale di Abitare nella Crisi – 6 e 7 settembre – Spazio Antagonista Newroz, Pisa E’ passato quasi un anno da quel 19 ottobre che ha sancito l’emersione di una vasta gamma di soggetti sociali, protagonisti di differenti lotte contro le dinamiche di austerità e impoverimento. La questione abitativa si è dimostrata baricentrale nel […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

TERRITORI IN RESISTENZA – 6 e 7 settembre, Pisa

Assemblea nazionale di Abitare nella Crisi – 6 e 7 settembre – Spazio Antagonista Newroz, Pisa E’ passato quasi un anno da quel 19 ottobre che ha sancito l’emersione di una vasta gamma di soggetti sociali, protagonisti di differenti lotte contro le dinamiche di austerità e impoverimento. La questione abitativa si è dimostrata baricentrale nel […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ora Mondeggi é sotto “custodia popolare”!

Finalmente Mondeggi è sotto “custodia popolare”! Questi 200 ettari di terra vicino Firenze, con 15000 ulivi, vigneti e alcune costruzioni, erano in gestione a una società a controllo provinciale, che di fatto li ha lasciati in stato di abbandono già dal 2009, e che recentemente li aveva messi in vendita, lasciandoli di fatto in pasto agli […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Viareggio: attacco contro la casa del Demanio occupata

Premettiamo che qualora avvenga uno sgombero alla casa del Demanio noi lo difenderemo con le unghie e con i denti, non permetteremo che una famiglia venga cacciata da un posto prima abbandonato e ora ristrutturato e reso abitabile. Ciò che noi contestiamo, non è tanto la denuncia o la forma repressiva della magistratura, che sapevamo […]