InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il Maria Adelaide che vogliamo!

||||

Pubblichiamo il progetto elaborato dall’Assemblea Riapriamo il Maria Adelaide di Torino che chiede la riapertura dell’ospedale in risposta a una mancanza di servizi sanitari di prossimità e alla necessità di una migliore sanità territoriale. 

“È un documento di otto pagine redatto e discusso in mesi di assemblee che vuole rappresentare un punto di partenza e non di arrivo per la campagna.

Intendiamo raccogliere non solo adesioni ma anche commenti e modifiche dal confronto con la popolazione che da mesi chiede una nuova sanità: pubblica, universale, gratuita, diffusa sul territorio e attenta alla prevenzione.

Se hai suggerimenti, osservazioni o modifiche puoi scriverle a: riapriamoilmariaadelaide@gmail.com

Di seguito riprendiamo l’introduzione al documento, al fondo il link con il testo completo:

L’assemblea permanente “Riapriamo il Maria Adelaide”, propone alla discussione pubblica una bozza di proposta per dar nuova vita alla struttura dell’ex ospedale ormai abbandonato da anni. Sottolineiamo una strutturazione di proposta non definitiva e ancora in divenire, allo scopo di includere la cittadinanza di Torino su un percorso progettuale partecipato, inclusivo e orizzontale.

Relazione introduttiva

L’emergenza pandemica COVID-19 ha drammaticamente messo in luce come l’attuale modello di assistenza sanitaria, centrato prevalentemente sulla rete ospedaliera di secondo e terzo livello e fortemente carente nella sua rete assistenziale primaria e territoriale, oltreché insufficiente nell’integrazione tra livelli di cura e tra servizi, sia profondamente inadeguato e inefficiente nella presa in carico degli attuali bisogni di salute della popolazione.
Tale inadeguatezza si manifesta nel massiccio ricorso, spesso inappropriato, da parte della popolazione generale al servizio di emergenza-urgenza (DEA, 118) in quanto ritenuto l’unico servizio facilmente accessibile e in grado di dare una risposta rapida.
A questo segue, anche in condizioni non emergenziali, una pressoché persistente saturazione dei setting ospedalieri per acuti che, peraltro, si rivelano in numerosi casi non risolutivi di fronte a bisogni che sempre più frequentemente sono, oltre che sanitari, assistenziali e sociali e richiederebbero, pertanto, una presa in carico integrata, continuativa e longitudinale sul territorio, ovvero nei luoghi più prossimi al contesto di vita delle persone.

L’attuale modello di assistenza sanitaria infatti non si è adeguato al mutamento delle caratteristiche e dei bisogni di salute della popolazione, principalmente determinati dalla transizione demografica, epidemiologica e sociale in atto nel nostro paese da diversi decenni: l’Italia è il secondo paese al mondo per vecchiaia della sua popolazione; il 60% degli ultra-sessantacinquenni è affetto da almeno una malattia cronica; l’8% di questi da più di tre; l’incidenza di malattie croniche non trasmissibili è in costante aumento, determinando il 90% di tutti i decessi; a questo si aggiunge un progressivo impoverimento delle reti familiari e informali su cui ogni persona può contare, che diminuiscono all’aumentare dell’età.
In questo contesto si è inserita l’emergenza COVID 19 con le drammatiche conseguenze in termini di salute fisica, psichica, sociale ed esistenziale, determinando peraltro un incremento di mortalità maggiore per le fasce più vulnerabili, e confermando, ancora una volta, come la salute si distribuisca in modo disuguale nella popolazione se mancano efficaci strategie di azione sui determinanti sociali e ambientali.

Qui la proposta dei cittadini dell’Assemblea Permanente “Riapriamo il Maria Adelaide”.

 

IlZMariaZAdelaideZcheZvogliamo.pdf

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

COVIDCURAOSPEDALE MARIA ADELAIDEsalutesanità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’ottavo fronte: la Cupola di Ferro Digitale di Israele e la battaglia narrativa

Mentre i suoi militari bombardano Gaza, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco, Tel Aviv lancia un’offensiva parallela su internet volta a mettere a tacere le narrazioni della Resistenza, manipolare le percezioni globali e riprogettare la memoria digitale dei suoi Crimini di Guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché Trump vuole “salvare” Milei

Swap multimilionario del Tesoro Usa in cambio dell’impegno a cacciare la Cina dall’Argentina. Sospetti di fuga di fondi speculativi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia in rivolta: proteste e scioperi contro l’inquinamento dell’impianto chimico

Il 21 ottobre 2025, la città tunisina di Gabès è stata paralizzata da uno sciopero generale e da massicce proteste contro l’inquinamento causato dall’impianto chimico statale gestito dal gruppo Tunisian Chemical Group (CGT)

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato de* medic* in formazione specialistica dell’Università di Torino contro il genocidio del popolo palestinese

Noi sottoscritt* medic* specializzand* dell’Università di Torino riteniamo necessario prendere insieme una posizione pubblica in merito al genocidio del popolo palestinese e alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Italia: una società anziana, malata e sempre più diseguale

Due recenti rapporti ci offrono un affresco delle condizioni in cui versa la società italiana, disegnando uno scenario di forti diseguaglianze, frammentazione sociale e crisi demografica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se si muore di sanità in Calabria

La sanità in Calabria è in condizioni disastrose.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo Ospedale di Torino nel Parco della Pellerina. Perchè qui?

Diamo nuovamente visibilità alla difesa dei 60 mila m2 di area Verde situati nel parco della Pellerina a Torino, a supporto della quale il gruppo “Assemblea Pellerina, no ospedale nel parco” porta avanti argomenti tecnico-scientifici solidi, appena presentati in un dossier al quale hanno contribuito esperti in materia urbanistica, geologica, sanitaria, della viabilità e storica.