InfoAut
Immagine di copertina per il post

Essere giovani d’oggi | Giovani incompatibili, volontà di disciplinamento, spazi che si creano

||||

Cosa significa essere giovani oggi?

In questo mondo funestato dalla pandemia, dalla crisi climatica ed economica e dalle guerre, in un paese come il nostro che è abituato ad ignorare ed al limite criminalizzare i bisogni e le esigenze dei più giovani quali esperienze maturano?

Chi oggi vive la condizione giovanile si misura con un’insopportabile compressione degli spazi di libertà, della possibilità di realizzazione, del vivere insieme o anche semplicemente di farsi sentire.

Eppure in questo contesto emerge un’incompatibilità di fondo delle nuove generazioni nei confronti del modello di società che gli è stato consegnato. Tra i movimenti contro il cambiamento climatico, le lotte degli studenti e delle studentesse contro l’alternanza scuola – lavoro, l’emergere di nuove sensibilità e conflitti sulle questioni di genere e del razzismo strutturale e il presentarsi di fenomeni di irregolarità di massa contraddittori e ambivalenti pare evidente che qualcosa, ancora in forme embrionali, si sta muovendo.

Abbiamo deciso di aprire questa nuova rubrica del sito per raccogliere inchieste, spunti, testimonianze, visioni e sfoghi per indagare insieme queste tendenze.

Vuoi contribuire con il tuo punto di vista? Scrivici sulle nostre pagine social o a infoaut@gmail.com. Qualsiasi tipo di contributo, video, audio, grafico o scritto è gradito.

Di seguito apriamo le danze con una riflessione su alcuni nodi di riflessione rispetto all’esperienza giovanile a Torino, dove recentemente l’arresto in carcere di tre ragazzi impegnati nelle lotte contro l’alternanza scuola-lavoro ha fatto emergere la necessità di un dibattito serio sulla città e su come viene affrontata al suo interno la questione giovanile.

Giovani incompatibili, volontà di disciplinamento, spazi che si creano.

Condividiamo alcuni spunti di riflessione a partire dagli eventi degli ultimi tempi e che pensiamo indichino in controluce un disegno inquietante nei confronti della parte sana della società, i giovani e le giovani che si battono per una vita più giusta.

Senza voler immaginare livelli di realtà che non sono verificabili partiamo da alcuni dati. Muoiono dei ragazzi in stage PCTO, migliaia di giovani scendono in piazza, occupano le scuole, portano richieste chiare, vengono da un lato colpiti violentemente e dall’altro completamente inascoltati. Arriva una sola risposta, a Torino 11 giovani vengono arrestati, a Milano e Roma si susseguono giorni di perquisizioni e denunce per le mobilitazioni di qualche mese prima. Un ragazzo in stage a Merano subisce un’ustione gravissima durante l’alternanza scuola-lavoro, di cui ad oggi non si sa più nulla. I daspo urbani chiamati Willy (nome di dubbio gusto, strumentale, si riferisce a Willy Monteiro, ragazzo ucciso dalle botte di due uomini) vengono distribuiti come caramelle, la percentuale di giovani tra i 19 e i 24 anni in carcere aumenta secondo la relazione annuale della garante dei detenuti e, a Torino, rappresenta il 13% della popolazione carceraria.

Parallelamente da quando il sindaco Lo Russo si è insediato la città di Torino non ha pace, tra eventi e carrozzoni, è chiaro l’obiettivo: ridipingere la città come giovane e dinamica, come vivibile e in espansione. La realtà, Torino è una città in crisi, si sta spopolando, la disoccupazione giovanile tocca cifre del 30%, il mantra delle “periferie” da riqualificare e su cui investire è morto insieme al fallimento grillino, Torino è la città che sta tentando di ricostruire un tessuto industriale e un campo di profitto nell’ambito degli armamenti, altro che soddisfare le necessità dei giovani. Ma, tant’è. Da un lato i giovani sono strumentalizzati e vengono organizzati per loro eventi che non sono altro che specchietti per le allodole e dall’altro lato sono picchiati, ammazzati, sfruttati, arrestati.

Questo quadro solleva alcuni nodi che marcano un cambio di segno.

Primo fra tutti la bassezza di chi ci amministra e governa in maniera più generale. Ricordiamo infatti come la ministra degli Interni si sia espressa a seguito delle manifestazioni per Lorenzo e Giuseppe, quindi è chiaro come il livello dello scontro si collochi abbastanza in alto. È chiaro che Torino si riconfermi come anomalia, con le sue specificità, e come capofila nell’applicare le tendenze governative. Un laboratorio che tenta di imbonirsi una parte di pubblico giovanile, emblematico l’esperimento dell’Eurovillage, provando a guadagnare consensi giocando sull’inesistenza di possibilità su tutti i fronti. Un paradigma che si fonda sulla retorica delle ricadute economiche che ha effettività su una parte ben specifica e ristretta della cittadinanza (i privati, grandi proprietari immobiliari, le banche, le fondazioni), guadagnando sulle risorse che andrebbero investite per risanare il debito.

Per tutto il resto, il cambio di segno si riassume nel colpire l’incompatibilità, senza nemmeno più alcuna ambiguità. Da un lato è un paradigma subdolo, dall’altro invece è indice di voler fare selezione. L’obiettivo perseguito è tagliare le gambe a chi si espone in maniera più esplicita per fare in modo che tutta l’agitazione che anima la composizione giovanile sappia qual è il trattamento che gli spetta. Giocare sulla paura, sull’indecisione, sulle condizioni materiali che progressivamente peggiorano, sul pugno duro per chi prova a dire qualcosa di diverso da ciò che è considerato accettabile.

In questo scenario sorge un ulteriore dato. Non esiste indignazione, viene normalizzato anche il fatto che tre adolescenti siano in carcere preventivamente perché potrebbero reiterare il reato, sul quale ancora nessun giudice si è espresso perché non c’è stato nessun processo. Il fatto che un evento del genere implichi dei costi umani e sociali enormi non viene nemmeno nominato. Si tratta di traumi, di soldi per il sostegno psicologico, di vite stravolte perché invece di andare a scuola bisogna occuparsi di sostenere gli amici detenuti, di aprire ferite non marginabili e che sicuramente avranno un effetto opposto a quello sperato dalla controparte.

Una cosa è certa, l’unica opzione possibile e praticabile si manifesta nella costruzione di autonomia e nella scelta di non permettere che il capitale prosciughi le proprie competenze e risorse. La consapevolezza che non ci sia un pianeta B, che non ci sia un piano B, che non ci sia possibilità di realizzazione in questo sistema, è qualcosa che non può essere cancellato, né dal carcere né dalle botte, anzi. È un mondo che obbliga a crescere troppo in fretta, non tutto rimane sotto controllo. La violenza strutturale del sistema in cui viviamo fa sì che i desideri nichilisti di alcuni giovani assumano caratteri abusanti, la risposta è quella sbagliata, la reazione pure, ma alla radice c’è la stessa imposizione. Lo sfruttamento che viene rifiutato dai giovani delle scuole è un dato e questo si traduce in una possibilità, ossia che quella disponibilità allo sfruttamento in quanto persone impiegabili non sia più da dare così per scontata. Chi non vuole produrre profitto, chi è convinto che il sistema di produzione attuale sia la causa della distruzione del pianeta, chi cerca di strappare dei pezzi di ricchezza, non ha e non deve avere alcuno spazio oggi in questa società. Una società che si basa su fondamenta sempre più fragili e dunque questa consapevolezza impaurisce.

La riappropriazione del proprio tempo, il bisogno di costruire relazioni nel rifiuto, l’evidente forza che anche solo uno di questi giovani esprime per il fatto stesso di sapere di avere ragione, vale più di ogni gesto speso per far tacere. È questo che si vuol colpire: la lucidità e l’intelligenza nel delineare i colpevoli e di non cedere ai ricatti, la volontà di costruirsi itinerari di vita contrari a quello che la società propone.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

ALTERNANZA SCUOLALAVORODISCIPLINAMENTOESSERE GIOVANI D'OGGIgiovani

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi a catena dal Sud al Nord Italia

Tra ieri e oggi diversi spazi occupati, attraversati da differenti progetti e realtà sociali e aggregative, sono stati colpiti da un duro attacco repressivo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La casa è un bisogno. Basta guerre, lusso e capitalismo

Sull’onda della mobilitazione nazionale dell’ottobre scorso i movimenti di lotta per il diritto all’abitare tornano in piazza.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli occupabili? Le contraddizioni di una politica del lavoro dopo il RdC

Nel secondo approfondimento entriamo nel tema delle misure di contrasto alla povertà e sulla liberalizzazione del mercato dell’energia in collegamento con Roberto Ciccarelli, autore ed editorialista de ilManifesto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

2.7 Radura || Un posto dove stare. La lotta per la casa a Pavia

La questione abitativa viene spesso considerata come un problema relegato alle metropoli. In realtà anche nelle città medio-piccole gli sfratti, i pignoramenti, l’aumento del costo degli affitti sono fenomeni all’ordine del giorno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Striscia di Gaza: tregua prolungata di un giorno.

Questa mattina è giunta la notizia del prolungamento della tregua di un giorno per la Striscia di Gaza..

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sciopero e proteste continuano a Leroy Merlin.

Sono molte le iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori in sciopero a Leroy Merlin di Piacenza, grande centro logistico del colosso che rischia la chiusura. A Bologna, Milano, Torino i lavoratori dei negozi della catena francese hanno messo in atto azioni di protesta nei negozi sparsi nelle varie città, riempiendo carrelli e gettando la merce a terra con l’obiettivo di boicottare il normale svolgimento dell’attività e provocando un danno economico e di immagine all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Una marea in tutta Italia contro la violenza di genere.

Ieri, 25 novembre giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, oltre ai due cortei nazionali indetti dalla rete di Non Una Di Meno a Roma e a Messina tantissime piazze della penisola si sono riempite di decine di migliaia di persone, come a Milano e Torino, iniziative e cortei anche a Genova, Parma, Perugia, […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Carhaix: vittoria nella lotta per l’ospedale pubblico

Il 30 settembre, la popolazione di Carhaix, nel Finistère, ha dimostrato ancora una volta la propria capacità di resistenza. Una grande folla si è radunata davanti alla prefettura di Quimper, protetta dai gendarmi. I soldati hanno gasato e caricato la folla, compresi alcuni rappresentanti eletti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: occupata la sede di rappresentanza dell’Unione Europea per chiedere il cessate il fuoco

Una cinquantina di attivisti e attiviste di Milano, solidali con il popolo palestinese, sono entrati nell’ufficio della Commissione europea di Corso Magenta.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In Italia cresce la povertà assoluta

Il Report sulla povertà nel 2022 presentato dall’Istat il 25 ottobre scorso è esplicito. Basta leggere i titoli e gli abstract. Uno per tutti: Povertà assoluta in aumento in Italia per famiglie e individui.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Il castello di carte della questura è sempre più instabile.

A proposito del processo conclusosi in primo grado per i fatti di Confindustria a Torino, in occasione di una manifestazione studentesca dell’anno scorso contro l’alternanza scuola-lavoro, di seguito diamo spazio ad alcune valutazioni da parte degli studenti e delle studentesse coinvolti e che parteciparono alla mobilitazione di quel periodo.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Si ricomincia, con l’alternanza scuola-caserma

Come la scuola diventa laboratorio sperimentale dei processi di militarizzazione.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Istat: l’Italia è sempre meno un paese per giovani

Gli indicatori del benessere dei giovani, in Italia, sono ai livelli più bassi in Europa e, nel 2022, quasi un ragazzo su due tra 18 e 34 anni ha almeno un segnale di deprivazione, 4 milioni e 870 mila persone.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Una “ordinaria” storia di maltrattamenti sul lavoro nel field marketing

In questa storia appare chiara tutta la microviolenza ed ipersfruttamento che si annida in un settore lavorativo scarsamente regolato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I giovani ucraini parlano di guerra e catastrofe sociale: “I militari stanno catturando gli obiettori alla leva ovunque”

Quanto viene rilevato è una sostanziale stanchezza della società ucraina nei confronti della guerra e delle condizioni di vita che si stanno imponendo nel paese. Una percezione molto diversa da quella proposta dai nostri media che continuano a mostrare una società coesa e completamente mobilitata nello sforzo bellico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lecce: Alternanza scuola-caserma con la manutenzione dei caccia dell’Aeronautica

Si è tenuta, giovedì 4 maggio, presso il 10° Reparto Manutenzione Velivoli di Galatina (Lecce) la cerimonia di chiusura del “Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento” (PCTO) a favore di 69 studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “A. Righi” di Taranto (TA).

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi: i video degli incontri del secondo weekend di Festival

Il festival Altri Mondi / Altri Modi si è concluso, di seguito condividiamo i video degli incontri del secondo weekend di Festival. Abbiamo parlato di guerra, pandemia, periferie, crisi ecologica, e cementificazione, ma abbiamo anche discusso del ruolo dell’arte, di cosa vuol dire oggi in ogni ambito sognare Altri Mondi e costruire Altri Modi. Qui […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quei giovani di cui vendere cara la pelle

Considerazioni sulla condizione giovanile parlata da altri.

Immagine di copertina per il post
Formazione

A Sigonella l’Alternanza Scuola Lavoro diventa Scuola di Guerra: no alla militarizzazione degli studenti

Ma c’è anche una scuola che attraverso il PCTO viene militarizzata, come accade in Sicilia con i protocolli firmati fra l’Ufficio Scolastico Regionale e il 62° Reggimento Fanteria Sicilia dell’Esercito Italiano che porteranno i militari nelle scuole di Catania, Messina e Palermo e le studentesse e gli studenti nelle caserme.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La famiglia di Giuliano, morto in alternanza scuola-lavoro, non riceverà alcun risarcimento dall’Inail

Apprendiamo l’ennesima orribile notizia connessa alle morti in alternanza scuola-lavoro. La famiglia di Giuliano Seta, giovane di 18 anni di Ceggia morto al quarto giorno di PCTO durante un incidente in fabbrica, non riceverà alcun rimborso dall’INAIL.