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Firenze, nuova occupazione e capricci securitari

Di fronte ad una situazione che sta mettendo in luce le enormi falle del modello toscano di accoglienza, sbandierato e propagandato dal Presidente Rossi nei mesi scorsi, la Regione Toscana sembra intenzionata a correre ai ripari, aprendo spiragli di mediazione agli occupanti.

Il sindaco Renzi pare però di tutt’altro avviso. Emblema di un centro-sinistra che ha colmato il suo vuoto politico con i mantra della sicurezza e della legalità, il giovane rampante e presuntuoso sceriffo fiorentino si è messo a puntare i piedi di fronte alle interferenze dell’amministrazione regionale rivendicando il suo sacrosanto diritto di effettuare un altro sgombero nella sua città (il quarto in pochi giorni nei confronti di questo gruppo di uomini, donne e bambini).

La situazione ha del paradossale; di fronte ad un dramma che ha portato anche la Lega Nord, in maniera strumentale, a dare solidarietà ai profughi senza casa, il sindaco del Pd prosegue nel suo capriccio securitario, senza peraltro aver mai proposto una vaga soluzione all’enorme problematica sociale che questa mobilitazione sta portando a galla.

 

Di seguito il comunicato sull’occupazione di ieri:

Dopo una settimana estenuante, di rabbia e frustrazione, stamattina abbiamo di nuovo occupato uno dei tanti stabili dismessi di questa città. La nostra storia ormai è nota a tutti quelli che non vogliono far finta di non sentire, per una settimana abbiamo sperato anche in un solo piccolo segnale e abbiamo imparato invece quanto le Istituzioni fiorentine siano ciniche e incapaci. Di fronte a uomini donne e bambini che da mesi vivono per strada, Renzi non ha voluto neanche per un attimo scendere dal suo trono fatto di inutili frasi ad effetto. Siamo rifugiati politici, a tutti gli effetti cittadini italiani, tutelati dall’alto commissariato Onu per i Rifugiati. Abbiamo diritto a un tetto e a una vita dignitosa. Firenze si trova di fronte a una situazione grave, un’emergenza umanitaria a cui Renzi non ha voluto neanche provare a trovare una soluzione, offrendo solo un ottuso cinismo che dimostra quanto le amministrazioni siano lontane dalla vita reale che vivono i loro cittadini. Abbiamo subito tre sgomberi, siamo stati picchiati, umiliati, minacciati, sorvegliati costantemente come pericolosi criminali. Ancora una volta abbiamo dovuto fare da soli, ancora una volta insieme ai nostri amici italiani abbiamo dovuto trovare un modo per non rimanere in mezzo a una strada.
In questa settimana siamo stati insieme, italiani e rifugiati, ci siamo conosciuti, abbiamo imparato ad autogestirci e ad affrontare collettivamente la situazione pesante in cui ci hanno lasciato. Questa accoglienza, fatta di carne ed ossa, di condivisione e solidarietà vera, ci ricompensa di tutta la brutale indifferenza ingoiata in questi mesi.

Invitimo tutti e tutte a venirci a trovare alla nuova occupazione di via Slataper, vicino a piazza Tanucci. Abbiamo bisogno di tutto, soprattutto della vostra vicinanza e solidarietà.

Assemblea dei Rifugiati politici somali eritrei e etiopi, Movimento Lotta per la casa, NextEmerson, Brigate di Solidarietà attiva Toscana

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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