InfoAut
Immagine di copertina per il post

Aquarius. Chi sta speculando sulla pelle di 600 persone?

||||

In mezzo al Mediterraneo galleggia una barca con 629 naufraghi, tra loro 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinta. 

Tre motovedette della guardia costiera italiana avevano operato sabato i primi soccorsi in acque internazionali prima di trasferire tutti sulla nave di SOS Méditeranée, Aquarius, su ordine del centro di coordinamento di Roma. Ieri è arrivato, a mezzo stampa, lo Stop da parte del Ministero dell’interno e dei trasporti (dal quale dipende la Guardia costiera) a un attracco in porto italiano. Ancora una volta i corpi migranti diventano merce di scambio, diventano posta in gioco politica, diventano armi nelle mani ciniche dei nostri governanti.

Come da copione

Riavvolgiamo il nastro. Nel febbraio 2017, il democraticissimo ministro Minniti aveva deciso di finanziare alcune bande libiche per fare da tappo dell’Africa, trattenendo i flussi in enormi campi di concentramento e andando ad alimentare il mercato degli schiavi dove si compra un uomo per 400 dollari, dove le persone vengono rapite e detenute finché la famiglia non paga un riscatto, dove ogni tipo di violenza e abuso rappresenta il quotidiano di migliaia di persone arrivate dall’Africa sub-sahariana. Come dichiarò qualche mese più tardi, Minniti aveva concluso l’accordo perché “aveva previsto Luca Traini”. Insomma: per evitare stragi razziste, era fondamentale diminuire il numero di neri in circolazione in Italia. È questa il famoso crollo degli sbarchi su cui esponenti del PD hanno fatto campagna elettorale, rivendicando di aver già fatto ciò che Salvini diceva solo di voler fare (in fondo, c’è chi le ruspe le usa “senza propaganda”)

DeWhFpUWAAAqWWb.jpg large

La situazione cambia sensibilmente a fine maggio. Ne danno notizia, in sordina, alcuni quotidiani. Col pretesto di una “mancanza di carburante”, la “Guardia costiera libica” – in vero uno dei tanti gruppi paramilitari che controllano il paese spolpato dell’era post-Gheddafi – ha smesso di pattugliare le coste nordafricane e impedire le partenze. Il cambio di governo in Italia ha fatto mancare il referente politico dell’accordo? La “Guardia costiera libica” ne approfitta per aumentare la posta in gioco? Comunque sia, assistiamo a un sensibile aumento degli sbarchi. A sinistra si gongola, le promesse del contratto di governo sono solo fandonie, l’opposizione alla coalizione gialloverde la faranno i mercati, la farà l’Europa, la faranno i flussi migratori.

DfVQrCZXcAA8Pwx.jpg large

Succede però qualcosa di tragicamente ovvio. Sulla situazione che si andava creando nelle ultime settimane, Matteo Salvini decide di costruire a tavolino una campagna mediatica che gli permetta di guadagnare consensi e d’imporsi nell’ormai costante gara di “concretezza” con “l’alleato” pentastellato. Viene annunciato con tanto di foto in posa la chiusura dei porti, mentre si avanza la ridicola pretesa che Malta (un’isoletta con tanti abitanti quanti Genova…) debba “prendersi le sue responsabilità”. Attacco all’UE, campagna social preparata contro il “business dell’accoglienza” e la “nuova tratta”. A sinistra si lanciano dati e numeri che dimostrano che se 2+2 fa 4 allora non ci sono troppi immigrati in Italia, ci si appella all’umana pietas e all’apertura. Alcuni sindaci progressisti, capo fila De Magistris, annunciano la disponibilità ad accogliere i migranti.

Schermata 2018 06 11 alle 13.46.36

Il campo profughi d’Europa?

L’Italia vive da anni il combinato disposto di due situazioni distinte. La prima è quella del sistema di Dublino, che prevede che il paese di arrivo debba trattenere tutti i richiedenti asilo fino al termine della procedura che decide della concessione o meno dello status di rifugiato. È questa situazione che va ad alimentare il sistema dell’accoglienza italiano, non un sistema di integrazione ma di controllo, non la messa a punto della solidarietà ma un dispositivo di selezione dei “buoni immigrati” per il Nord Europa, mentre gli “scarti” diventano utili schiavi nella filiera del Made in Italy, nei campi di pomodori dove è morto ammazzato Sako e in tutte quelle industrie che richiedono manodopera a bassissimo costo, inquadrati in baraccopoli gestite direttamente dalle prefetture. La seconda situazione deriva dalla volontà del governo italiano, cominciata nel 2014, di farsi carico di tutti gli sbarchi delle persone dirette in Europa. Erano gli anni in cui Renzi andava a chiedere flessibilità in Europa per i suoi 80 euro, gli anni del “migration compact” in cui la gestione della questione migratoria veniva vista come asset strategico di rilancio degli investimenti italiani in Africa e di riposizionamento nello spazio europeo.

È evidente che Salvini non ha alcuna intenzione di attaccare il sistema europeo di sfruttamento economico dei flussi di richiedenti, di cui il “business dell’accoglienza” è solo un ingranaggio parzialissimo con cui la Lega è connivente. In maniera generale, è evidente che per Salvini il problema non è lo sfruttamento degli immigrati (basti pensare che in Italia, un migrante irregolare su cinque è una badante che fa assistenza agli anziani, senza diritti e in una situazione di ricatto totale). Gli obiettivi di Salvini sono tutt’altri. Aumentare il proprio potere negoziale sul tavolo europeo a partire dalla gestione di un flusso di immigrati minimo ma stramediatizzato che è quello dei richiedenti asilo. Mettere all’angolo il Movimento 5 stelle che non può rompere su una questione che gode di un larghissimo consenso che gli stessi grillini hanno contribuito a creare, quella della rimessa in questione delle ONG e dei salvataggi in mare. La solita politica, viene da dire, solo che tutto questo si fa sulle spalle di oltre 600 naufraghi che stavano fuggendo dall’inferno libico.

Un’ultima osservazione. Tutto il discorso salvianiano parte dalla materialità di una condizione, quella dei disoccupati/impoveriti autoctoni innanzitutto ma persino da quella degli immigrati di cui Salvini dice di voler combattere sfruttamento e “schiavitù”. Per quanto la spinta etica davanti a questa porcata che sta causando sofferenza e umiliazione a centinaia di persone sia imprescindibile, c’è urgenza di contrapporre un discorso che non faccia appello semplicemente all’umanità e alla solidarietà o che si limiti alla decostruzione, cifre alla mano, del senso comune.

13663544 10209814661713912 675132151 o

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

migrantiSALVINI MINISTRO DELL'INTERNO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – in dialogo con Fatima Ouassak

Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

No agli antiabortisti nelle strutture pubbliche!

Giovedì 11 luglio alle ore 12 si terrà una conferenza stampa davanti all’Ospedale Sant’Anna a Torino (ingresso via Ventimiglia) organizzata dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure – Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Le donne africane e la difesa della terra e dei beni comuni

Due articoli tratti dalla WoMin African Alliance, scritti in occasione della Giornata della Terra (22 aprile) e della Giornata internazionale della biodiversità (22 maggio).

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Bergamo: Pride si schiera per la Palestina, il Comune revoca il patrocinio

La decisione di ritirare il patrocinio è scaturita in seguito ad un post pubblicato sui social del Bergamo Pride, che ha preso pubblicamente posizione a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio in atto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Governo Meloni: tra propaganda e decreti

La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Trieste: in Via Gioia uno spazio di accoglienza negato a due passi dal Silos

A Trieste, città di frontiera che non si riconosce tale, vogliamo mostrare che trovare uno spazio dove accogliere le persone migranti è possibile.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’accusa si basa su testimoni compromessi – Il processo Iuventa si sgretola!

L’audizione ha contribuito a far emergere i secondi fini e la assoluta mancanza di credibilità dei testimoni su cui l’accusa ha costruito l’intero caso.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Firme false e assistenza inesistente per i reclusi: la Procura indaga sul Cpr di Milano

Il primo dicembre la Guardia di Finanza ha perquisito la struttura per acquisire documentazione. Il reato ipotizzato per l’ente gestore Martinina è frode in atto pubblico. Un’inchiesta di Altreconomia aveva svelato le “false promesse” della società alla prefettura di Milano

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Una prigione per migranti in Albania

Ieri la presidente del consiglio dei ministri Meloni ha sottoscritto con il primo ministro albanese Rama un protocollo per la gestione in territorio albanese dei migranti ripescati in mare dalla Marina Militare e dalla Guardia di Finanza.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Migrazioni, guerre e ambiente

Il 28 settembre il consiglio dei ministri del governo Meloni ha approvato un nuovo decreto sull’immigrazione che con una mano prosegue l’opera di criminalizzazione delle persone migranti e con l’altra aumenta ulteriormente i fondi per le forze dell’ordine e la militarizzazione dei territori.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Che cosa succede al processo contro Mimmo Lucano?

Il 20 settembre si è tenuta l’ultima udienza, dedicata alla difesa di Mimmo Lucano: gli avvocati difensori, Giuliano Pisapia e Andrea Daqua, che da anni lo difendono a titolo gratuito, hanno illustrato le loro valutazioni critiche della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Locri ormai quasi due anni fa

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Alba(Cuneo): sabato 19 agosto corteo per i diritti dei migranti e dei braccianti in lotta

Casa, documenti, salute e lavoro: questi i temi che saranno portati in piazza da braccianti e migranti che sabato 19 agosto si raduneranno in una manifestazione solidale ad Alba in provincia di Cuneo.