InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il vero furto è il caro-libri

Di seguito riportiamo il comunicato di risposta della biblioteca autogestita del Terzo Piano sulla vicenda:

(dal blog Silenzio Stampa)

Come studenti e studentesse della Biblioteca Autogestita TerzoPiano rimandiamo al mittente le accuse che ci sono state mosse dalla Associazione Italiana Editori in questo articolo della Stampa.

È ormai noto a tutti come l’Università italiana, sempre più carente nei servizi base e di conseguenza di adempiere ad un’adeguata formazione, stia diventando sempre meno accessibile a studenti e studentesse. I costi dei libri, dei servizi, della casa e del sostentamento scoraggiano molti ad iscriversi o a continuare il loro percorso di studi. In questo contesto ci sembra giusto affermare che il vero furto non stia nella pratica di fotocopiare i libri, ma se mai nella continua e disdicevole speculazione che sta dietro al rincararsi dei prezzi.

Non ci sembra un caso che chi occupa posizioni di prestigio nell’editoria consideri una “minaccia” per i propri guadagni le iniziative che la Biblioteca Autogestita sta portando avanti,e gli studenti tutti tra cui è diffusissima e normale la pratica di fotocopiare i libri. Ci viene mossa l’accusa di mettere in difficoltà i lavoratori dell’editoria e i ricercatori che troverebbero difficoltà a pubblicare, ma questo ci sembra il classico meccanismo di guerra tra poveri, dove un’editoria vecchia e seduta sulle proprie ricchezze invece di pretendere insieme a noi maggiori risorse per la letteratura didattica allo Stato si scaglia contro gli universitari.

Dovrebbero pagarle gli studenti le difficoltà dell’editoria? Noi non ci stiamo a questa guerra tra poveri e portiamo la nostra solidarietà chiara a tutti i lavoratori, i ricercatori e i precari che si trovano in una situazione di disagio, ma pretendiamo che il diritto a una formazione per tutti sia garantita. Tra l’altro secondo i termini di legge, la fotocopia integrale per uso personale è legittima (come per un cd o un dvd). Succede sovente di dover studiare su edizioni o opere che non vanno in ristampa da anni, nel sistema bibliotecario ne esistono una o due copie per corsi che accolgono tra i 50 e 200 iscritti. Il libro in molti casi non si può portare a casa, oppure il prestito dura 15 giorni, spesso non abbastanza per preparare un esame. Di fatto di ‘’manuali all’altezza’’ non ne vediamo molti. Studiamo su libri vecchi (Geografia, 67 euro, del 1983), scritti dallo stesso professore, o su manuali del liceo. Molto spesso il tutto è quasi introvabile.

Tanto più che chi ci attacca ci accusa di un giovanilismo irresponsabile, dicendo: “I libri sono troppo costosi? Rispetto a cosa? Sarebbe interessante alla prossima occasione fare un confronto con quanto spendono questi ragazzi – e perché no, anche questo docente – per il proprio smartphone”. Molti studenti lavorano per garantirsi la possibilità di accedere all’università, e molti altri riescono ad accedervi solo grazie a un grande sforzo familiare. Molti per sbaglio si permettono di uscire la sera dopo ore di studio e di comprare un cellulare decente, di fare una vita dignitosa, che per questi editori sarebbe una contraddizione con il richiedere un costo dei libri più basso. Ci dispiace ma vorremmo anche sapere quanto spendono loro per le macchine che guidano e per le case che hanno rispetto a quello che noi possiamo permetterci.

Rivendichiamo quindi un sapere libero e accessibile a tutti, senza ostacoli economici che possano impedire il nostro percorso di studi. La pratica delle fotocopie è una risposta alternativa alla scellerata politica del ‘copyright’, dove il problema non è non riconoscere (anche economicamente) l’autore o appropriarsi del suo pensiero, ma se mai tutto il meccanismo di speculazione e sfruttamento che ci ruota attorno. Pensiamo tra l’altro che proprio un sapere libero possa essere il meccanismo per combattere l’appiattimento del pensiero in cui versa il nostro paese di cui tanto sproloquiano i lorsignori.

Ricordiamo che la nostra protesta è stata accolta con entusiasmo e partecipazione dagli studenti e anche molti professori si sono mostrati sensibili a questa tematica. Le nostre proposte sono chiare, vogliamo l’abbattimento dei costi attraverso l’utilizzo di e-book e dispense integrative ai corsi di studio. Le rivolgeremo sia all’università, sia verso questi editori con la convinzione e la volontà che ci contraddistinguono. La “rivolta dei libri” come è stata chiamata non è una novità, è sempre stata figlia di un meccanismo di autodifesa degli studenti ai costi spropositati di libri e servizi, noi stiamo soltanto tentando di far emergere il problema per trovare una soluzione collettiva e adeguata ai bisogni degli universitari.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

carolibristudentiterzopianotorinouniversità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

Maturità: Valditara vergogna!

Il ministro Valditara non ha perso neanche un’ora per risparmiarsi una sua solita uscita contro chi prova a esprimere il dissenso dentro la scuola.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero nazionale contro il ddl Bernini: mobilitazione in tutta Italia delle Assemblee Precarie Universitarie

Ieri in occasione della giornata di sciopero oltre 20 città si sono mobilitate in tutta Italia contro la riforma Bernini, contro i tagli alla ricerca e contro gli investimenti in ottica bellica. Lo sciopero promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) ha visto l’attivazione di molti atenei attraverso iniziative di blocco, presidi, cortei e occupazioni, grazie alla mobilitazione delle Assemblee Precarie Universitarie.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Immaginare un contropercorso nelle scuole, partire dalle condizioni oggettive della lotta

Ci troviamo in una fase in cui le organizzazioni studentesche della politica anti-istituzionale da anni si muovono solo in un terreno tattico di risposta alle grandi dichiarazioni scandalose dei politici e dei padroni, molto spesso assumendole come punto di vista generale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sbatti i prof in prima pagina: solidarietà a Gaia Righetto

Sempre più spesso, insegnanti e lavoratori/trici della scuola vengono messi alla gogna per le proprie idee e il proprio impegno civile. da Global Project È il caso di Gaia Righetto, attivista e docente precaria colpita da una campagna diffamatoria prima ancora di entrare in classe. Come già accaduto ad altri, si vuole trasformare il dissenso […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Collettivo Einstein: contro guerra e riarmo, organizziamoci e lottiamo

Oggi (ieri ndr) abbiamo lanciato un presidio sotto scuola per dire la nostra in merito al riarmo e a un incontro che si sarebbe dovuto svolgere all’interno dell’auditorium di via Pacini. Riprendiamo da Collettivo Einstein Riarmo che si farà grazie ai soldi per le scuole, per la sanità pubblica e quelli delle tasse pagate dalle […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Venti di guerra sull’Italia? La guerra viene fatta a noi studenti e lavoratori!

Riprendiamo l’appello di studenti e studentesse del Collettivo Einstein di Torino che chiamiamo un’assemblea studentesca presso la loro scuola sul tema del riarmo europeo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dopo il 5 luglio il percorso Stop Riarmo continua!

Riprendiamo il comunicato uscito su @STOPRIARMO e alcuni articoli sulla giornata del 5 luglio scorso a Torino contro guerra, riarmo e gencidio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Guerra o Clima?”: Extinction Rebellion sulle colonne e le statue del comune di Torino chiede l’interruzione dei rapporti con Israele

Extinction Rebellion ha vestito le statue all’ingresso del Comune di Torino con dei gilet con i colori della Palestina, arrampicandosi sulle colonne e appendendo uno striscione con scritto: “Torino 2030: Clima o Guerra?”.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Stanza dell’ascolto all’Ospedale Sant’Anna di Torino chiuderà : accolto il ricorso al TAR

A settembre scorso la mobilitazione lanciata da Non Una di Meno aveva raccolto un’importante partecipazione per protestare contro l’apertura della “stanza dell’ascolto” all’interno dell’Ospedale Sant’Anna di Torino

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Re-industrializzazione e guerra, a Torino gli operai prendono parola

Un confronto a tema re-industrializzazione e riconversione bellica è in programma per questa sera, giovedì 12 giugno, a Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.