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Povero Brianco. Speculazione energetica nel basso biellese

Riprendiamo il comunicato stampa del Circolo Tavo Burat.

Continua inesorabile lo sfruttamento territoriale e trasformazione dei territori del basso biellese. Al Brianco di Salussola non erano già sufficienti due impianti per biogas da FORSU e la mega Discarica di Amianto. Ora viene proposto un grande impianto agrivoltaico su una superficie di ben 117 ettari.

L’impianto proposto da Energy Solar Park 3 srl avrà una potenza nominale di 47 MW e una produzione annua di 83.788 MWh/anno. Sarà connesso con un cavidotto di 12, 8 Km alla stazione elettrica di Carisio. Per realizzarlo l’investimento è di 32,6 milioni di euro. La produzione agricola al di sotto dei pannelli sarà prevalentemente seminativa (a rotazione), una sola piccola porzione ad ortofrutticolo. La ditta propone compensazioni per un valore complessivo di circa 900.000 euro in favore dei comuni di Salussola, Cavaglià e Santhià.

La proposta progettuale aggrava il contesto di concentrazione di più impianti fotovoltaici e/o fotovoltaici nella stessa area. Tra Verrone, Cerrione, Salussola, Masazza, Cavaglià e Santhià, ovvero a ridosso dell’asta autostradale e della linea ad alta tensione Turbigo-Rondissone, sono presenti proposte progettuali con fronti continui di anche 3 km lineari. La proposta di Energy Solar Park 3 è contigua al progetto di 76 MW di e-VERgreen AGV, ovvero si sta creando un ulteriore fronte di pannelli per 2,5 km lineari.

Purtroppo lo sviluppo di questa impiantistica non è maturato in un contesto di pianificazione e nemmeno si è attuato il PEAR (piano energetico ambientale regionale) che prevede valutazioni strategiche per identificare le modalità di connessione alla rete AT di questi impianti.

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