
Appello ai comitati, associazioni e cittadini che stanno lottando contro la speculazione energetica in atto sul territorio italiano
Condividiamo e supportiamo le attivazioni che si stanno concretizzando a livello nazionale rispetto al nuovo dl Aree Idonee, ne condividiamo le preoccupazioni e la necessità di mobilitarsi in maniera trasversale per bloccare il decreto e per costruire un terreno capace di lottare insieme a difesa dei territori.
In particolare, di seguito riportiamo l’appello uscito dalla rete sarda Pratobello 24 che chiama a esercitare una pressione dal basso sui parlamentari che hanno la possibilità di bloccare o produrre emendamenti sul decreto. Come sottolineato nell’appello “Questo si configura come il primo passaggio di una mobilitazione che vogliamo fare crescere in tutte le Regioni, a partire dalla contrapposizione ai progetti e agli impianti sui territori, ma che si pone l’obiettivo di confluire in una grande manifestazione sarda e di tutta Italia nel prossimo futuro.”
In questo senso vediamo necessaria l’attivazione a partire dalle proprie Regioni, così come in alcuni casi già è stato fatto, ne è un esempio il testo diffuso dalla Coalizione TESS in cui si sottolineano le criticità del decreto 175 reperibile in questo articolo. Ma se questo non dovesse bastare iniziamo a immaginare percorsi condivisi di mobilitazione da un lato, portando avanti le lotte in merito ai progetti e impianti specifici e, dall’altro, sostenendosi a vicenda e rafforzando un fronte di lotta comune.
Ancora una volta la direzione verso la quale il governo intende procedere è accelerare i processi decisionali esautorando i territori dalla possibilità di scegliere una programmazione ragionata sul proprio territorio, allargare i margini per l’individuazione delle aree considerate idonee rendendo di fatto qualsiasi superficie, suolo, terreno agricolo una potenziale risorsa da cui spremere profitti attraverso gli impianti industriali di energia rinnovabile. La domanda che continua a pesare è: a chi serve tutta questa energia? Quali gli usi e i consumi? Non è possibile tentare mediazioni con scelte politiche dettate da altri interessi che non siano quelli dei territori e di chi li abita.
Come viene anche sottolineato da Paolo Pileri in un suo recente articolo su AltraEconomia dal titolo Il nuovo decreto sulle aree idonee non porta buone notizie sui suoli agricoli in Italia, il decreto ha anche il ruolo di approfondire divisioni rischiando di mettere in una posizione di privilegio determinati territori, in quanto all’interno di una Regione potrebbero esserci poche zone sfruttabili, rispetto ad altri già depredati incessantemente. Al contrario, territori già ampiamente sfruttati nello specifico al Sud e nelle isole devono avere la possibilità di essere bonificati, per quanto il ripristino dei servizi ecosistemici, della biodiversità e della ricchezza dei suoli non sia compensabile. Come sottolinea Pileri “Non posso, infine, fare a meno di ricordare l’idoneizzazione delle aree delle cave e delle discariche che, a una prima lettura, potrebbe anche essere “ragionevole” senonché, ricordo a tutti, ogni cava e ogni discarica ha un preciso obbligo di rinaturazione a fine ciclo. Della serie: ridiamo alla natura quel che le abbiamo sottratto (tanto).” La logica secondo la quale territori già devastati siano da sacrificare ancor di più è profondamente sbagliata.
Per tutti questi motivi è importante preparare sin da subito il terreno per agire in maniera congiunta e trasversale guardando alla Sardegna con occhio di riguardo in quanto simboleggia il sacrificio di un luogo che viene quotidianamente espropriato per la servitù energetica e militare: una tendenza da bloccare urgentemente, un compito da assumere a livello generale.
Di seguito il comunicato uscito dalla rete Pratobello 24
APPELLO a tutti i COMITATI, ASSOCIAZIONI e cittadini che stanno lottando contro la SPECULAZIONE ENERGETICA in atto su tutto il territorio italiano.
Siamo di fronte ad una GRANDISSIMA EMERGENZA:
il D.L. 175, attualmente in discussione alle camere, sancisce la definitiva sconfitta dei territori, che vengono completamente esautorati dalla possibilità di decidere cosa può essere realizzato, e dove.
Se il D.L. verrà approvato, determinerà la devastazione definitiva delle regioni Regioni destinate ad essere zone di sacrificio, senza possibilità di appello.
Le aziende proponenti avranno sempre e comunque ragione, e le azioni che abbiamo fatto sinora saranno svuotate di qualunque efficacia.
Si rende quindi necessario AGIRE IMMEDIATAMENTE, ecco la nostra proposta:
Poiché il 12/12/2025 i parlamentari hanno la scadenza per proporre EMENDAMENTI (che di solito non solo non risolvono, ma spesso PEGGIORANO le cose), vogliamo attuare un’AZIONE CONGIUNTA di tutti i comitati sardi e di tutto il territorio dello Stato italiano, affinché esercitino una grandissima pressione sui parlamentari dei propri collegi, per chiedere che il D.L. sia RESPINTO.
L’obiettivo è riuscire a creare una cordata interregionale di parlamentari che abbiano il coraggio – o magari sfruttino l’opportunità – di opporsi con fermezza all’infame D.L.
Ci rendiamo conto che non sarà facile, quindi abbiamo anche pensato ad un’alternativa: se non dovessimo riuscire nell’intento di un BLOCCO TOTALE del D.L., l’unica possibilità di argine al disastro potrebbe essere una proposta EMENDATIVA che riporti i criteri di individuazione delle AREE IDONEE (cioè di ACCELERAZIONE, dove le autorizzazioni sono rese facili e rapide), ai criteri enunciati nell’art. 5 della LEGGE DELEGA 53 del 2021 (che trovate nel link drive qui sotto).
Inoltre, deve essere chiesto con forza che i pareri dei COMUNI interessati dagli interventi, siano VINCOLANTI.
In previsione che possa configurarsi questa necessità, stiamo preparando un testo tecnico da fornire ai parlamentari che mostreranno sensibilità.
Questo si configura come il primo passaggio di una mobilitazione che vogliamo fare crescere in tutte le Regioni, a partire dalla contrapposizione ai progetti e agli impianti sui territori, ma che si pone l’obiettivo di confluire in una grande manifestazione sarda e di tutta Italia nel prossimo futuro.
Lottiamo insieme con forza, per riportare la sovranità nei territori contro il potere calato dall’alto, espressione brutale di LOGICHE SPECULATIVE e affaristiche.
Se volete aderire a questa battaglia, diffondete il più possibile questo appello, utilizzando TUTTI i media disponibili e tutti i contatti che ritenete possano appoggiare la nostra AZIONE.
I comitati della Rete Pratobello24 stanno inviando l’appello via email a tutti i parlamentari sardi. Invitiamo tutti i gruppi, le associazioni e i cittadini che capiscono l’importanza di opporsi a questo decreto, a fare lo stesso.
Facciamo sentire forte la nostra voce: il popolo non è assente, non è silente, non è calpestabile! Ci siamo, siamo attenti e preoccupati per il nostro territorio. I nostri politici, regolarmente votati come nostri rappresentanti, devono agire per l’interesse della popolazione e non devono sentirsi liberi di accettare i diktat di chiunque altro.
APPELLO
da inviare come file word o pdf con un messaggio, oppure copia/incollare direttamente come testo nella email
I COMITATI, ASSOCIAZIONI e CITTADINI che stanno lottando contro la SPECULAZIONE ENERGETICA in atto su tutto il territorio statale, si appellano ai parlamentari nel loro ruolo di rappresentanti dei territori che li hanno eletti, affinché intervengano con fermezza per BLOCCARE il D.L. 175.
Tale decreto, attualmente in discussione alle camere, sancisce la definitiva sconfitta dei Comuni, delle Province, delle Regioni e delle comunità, che vengono completamente esautorati dalla possibilità di decidere qualità, quantità e modalità di realizzazione di impianti FER sui loro territori.
L’imposizione di AREE IDONEE EX LEGE vìola i principi e i criteri stabiliti dalla Legge 22 aprile 2021, n. 53 (Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione Europea).
CHIEDIAMO quindi con forza a tutti i parlamentari, che hanno il dovere di rappresentare le volontà dei territori, di intervenire per fermare questo D.L. devastante.
Ricordiamo a tutti che il potenziale di installazione di impianti fotovoltaici su tetti e coperture di fabbricati esistenti e su altre aree già impermeabilizzate è stimato in linea teorica fino a 92 GW
dall’ultime elaborazione del Rapporto ISPRA/SNPA (sul Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici).
Quindi una potenza ampiamente sufficiente per raggiungere l’obiettivo nazionale di sviluppo della potenza da fonti di energia rinnovabile assegnato allo Stato italiano in vista della scadenza del 2030, come definito nell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) inviato alla Commissione Europea nel luglio 2024, fissato in una capacità installata totale di circa 79,2 GWp.
Tale evidenza tecnica elimina ogni giustificazione alla deroga al principio di non consumo di suolo, e l’allarmante crescita di impianti a terra su superfici agricole (fino all’80% del nuovo FV a
terra, secondo lo stesso ISPRA), non è dettata da una necessità di raggiungimento del target, ma è il risultato di una distorta interpretazione e applicazione del mandato conferito dal Parlamento con la L. 53/2021.
Inoltre, l’individuazione dei siti idonei per l’installazione di impianti eolici off-shore e on-shore, compresi quelli di potenza inferiore a 1 MW, non può essere definita aprioristicamente mediante l’adozione di un elenco tassativo o una mappatura generale di legge, ma deve essere condotta esclusivamente a livello di progetto e in sede di istruttoria, a causa della natura intrinseca dell’opera, la cui efficacia, sicurezza, economicità e sostenibilità ambientale sono inscindibilmente legate a uno studio puntuale e specifico in situ, che deve verificare inderogabilmente tutti i fattori tecnici e ottenere il favore dei territori.
L’interesse pubblico dovrebbe essere dimostrato ogni volta, per ogni progetto.
Siamo a disposizione per confronto e supporto tecnico.
Aggiungete liberamente le vostre note e conclusioni.
Sono a vostra disposizione a questo link:
https://drive.google.com/…/1TnSNECm011mqRvewPAIT08Kg6Cc…
- L’appello in formato pdf
- Il file con l’articolo n.5 della LEGGE n. 53 del 22 aprile 2021 (a cui si fa riferimento nel testo)
- Gli indirizzi email dei parlamentari sardi.
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