InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ecuador: A seguito dello sciopero nazionale il governo ha decretato lo stato d’emergenza in tre province

||||

Il Governo ha annunciato misure economiche. La CONAIE ha dichiarato che “è un trionfo della lotta” e prepara una marcia a Quito.

Dalla mezzanotte di venerdì 17 giugno vigerà lo stato d’emergenza nel Pichincha, nell’Imbabura e nel Cotopaxi.

Questa è una delle misure annunciate dal presidente della Repubblica, Guillermo Lasso, in una trasmissione a reti unificate, nel contesto delle mobilitazioni promosse dalla Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE).

Il mandatario non ha fornito altri dettagli sulle restrizioni e le implicazioni dello stato d’emergenza. Nonostante ciò, ha detto che è impegnato a “difendere “ Quito e il paese, e ha criticato che “non c’è l’intenzione di cercare soluzioni” da parte delle organizzazioni sociali che rifiutano la sua gestione.

“C’è gente buona che sta marciando per reclamare cause giuste. Richieste che ancora non abbiamo potuto soddisfare”, ha aggiunto.

Di fronte alle richieste di vari settori che chiedono alleggerimenti per affrontare la crisi economica e sociale, il presidente ha fatto conoscere una serie di decisioni adottate:

– Aumento del buono di sviluppo umano a $ 55.

– Dichiarare in emergenza il sistema della salute pubblica.

– Sussidio fino al 50% il prezzo dell’urea ai piccoli e medi produttori.

– BanEcuador condonerà i crediti scaduti fino a $ 3.000.

– Credito agricolo fino a $ 5.000 all’1% di interesse e 30 anni di scadenza.

In aggiunta, il presidente ha ribadito che “non ci sarà un aumento del diesel, del gas e della benzina extra ed ecopaís”. Ha anche escluso la privatizzazione dei servizi pubblici e dei settori strategici.

La trasmissione a reti unificate è stata emessa al quinto giorno consecutivo di proteste contro il governo. Giovedì, la dirigenza della CONAIE aveva anticipato che non dialogherà, fino a quando non saranno soddisfatte le 10 richieste proposte. Il movimento indigeno, inoltre, ha fissato un termine di 48 ore per coordinare delle azioni e trasferire le manifestazioni nella capitale.

Leonidas Iza ha “salutato” le misure economiche annunciate dal governo, ma ha ribadito che lo sciopero nazionale continua e che gli indigeni si trasferiranno a Quito

Il dirigente della CONAIE ha criticato che l’Esecutivo abbia preso delle decisioni dopo una settimana di manifestazioni. Il movimento indigeno non vede delle risposte alle sue richieste.

O2CDPWJQSJEJLCVWYDE4FMQKI4

In un trasmissione attraverso le reti sociali, nella mattinata di sabato 18 giugno, Leonidas Iza, presidente della CONAIE, si è pronunciato sulle misure economiche annunciate dal presidente Guillermo Lasso.

Iza ha “salutato” le decisioni adottate dal Carondelet riguardo all’aumento di $ 5 dell’ammontare del buono di sviluppo umano o al sussidio fino al 50% del prezzo dell’urea ai piccoli e medi produttori, tra le altre cose, ma ha criticato che non sono le risposte alle richieste del movimento indigeno e che è dovuta passare un settimana di proteste affinché il Governo reagisse.

Ha criticato, inoltre, che quanto detto da Lasso non sia stato ancora fissato in documenti ufficiali che garantiscano che le misure non rimangano negli annunci e si concretizzino.

“Salutiamo i punti che fanno progressi, anche se sono irrisori, a qualcosa serviranno. Ma i temi di fondo, presidente della Repubblica, lei non vuole risolverli”, ha detto Iza e, per questo, ha ribadito che lo sciopero nazionale continuerà il suo corso, a tempo indefinito.

In questo senso, come è stato anticipato giovedì, ha ribadito che la CONAIE prepara il suo ingresso a Quito per continuare con le manifestazioni di rifiuto del Governo.

“Non diamo pretesti al Governo nazionale per imporre la violenza, la forza. Questa mobilitazione deve essere senza scontraci, senza garantire la violenza, senza giustificazioni da parte dello stato per crivellare i nostri compagni”, ha detto il dirigente indigeno, in un appello parlando senza alterchi.

Il presidente della CONAIE ha parlato alcune ore dopo che Lasso aveva decretato lo stato d’emergenza nel Cotopaxi, nell’Imbabura e nel Pichincha, a partire dalla mezzanotte del 17 giugno, allo scopo di contenere le mobilitazioni.

18 giugno 2022

Resumen Latinoamericano

Da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

CONAIEecuadorsciopero generale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La lotta per fermare il genocidio nelle università statunitensi: un reportage dall’Università del Texas

Abbiamo tradotto questo interessante reportage apparso su CrimethInc sulle proteste che stanno coinvolgendo i campus degli Stati Uniti contro la complicità del governo USA nel genocidio del popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

23 – 24 febbraio: sciopero generale e manifestazione nazionale per la Palestina

Riprendiamo l’appello per la due giorni di mobilitazione per fermare il genocidio in corso in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Il primo sciopero generale contro Milei e lo smantellamento dello stato

Javier Milei ha affrontato il suo primo sciopero generale soltanto dopo sei settimane dall’essersi insediato alla presidenza con un piano di governo che punta ad una riduzione minima dello stato, stabilendo un nuovo primato, dopo aver superato il primato di tre mesi che ostentava Fernando de la Rúa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: In una settimana sono saliti a 1.500 gli arrestati

Da quando Noboa ha dichiarato che il paese vive un “conflitto interno” sono più di 1.500 i detenuti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: Una guerra contro il movimento indigeno

Il decreto di Conflitto Armato Interno emesso dal governo di Daniel Noboa “si inscrive in modo diretto nella Dottrina dello Shock come condizione di possibilità per l’aggiustamento economico”, sostiene l’economista ecuadoriano Pablo Dávalos.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Ecuador si apre all’intervento militare degli Stati Uniti

La violenza e l’insicurezza che da più di un lustro imperano in Ecuador, promosse da una successione di governi di destra, ha raggiunto oggi una nuova pietra miliare, dopo che il 2023 si è chiuso con circa 8 mila morti violente, il tasso più alto nel numero di assassinati nella storia del paese, e quasi il doppio rispetto alle più di 4 mila avvenute un anno prima.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecuador: “L’opacità è una strategia di controinsurrezione”. Intervista a Raquel Gutiérrez

In questo Paese, dal 2021, sono stati denunciati circa 500 assassinii nelle carceri e, allo stesso tempo, il numero di omicidi aumenta ogni giorno, soprattutto nei quartieri periferici delle città costiere come Esmeraldas e Guayaquil. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: degradazione allarmante

Domenica l’Ecuador è entrato in un vortice di violenza e di decomposizione dello stato di diritto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: sciopero generale per l’assasinio di Saleh al-Arouri

Una compagna dalla Palestina ci parla dello sciopero generale per  l’assasinio di Saleh al-Arouri, alto dirigente di Hamas, avvenuto martedi 2 gennaio 2024, con un attacco dell’esercito israeliano, effettuato con un drone nell’area meridionale nella città di Beirut.