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In Bolognina una mattinata di resistenza contro lo sfratto di Pietro e Rosalia

Un “normale” caso di sfratto insomma, come in tutta Italia ne avvengono a migliaia e migliaia ogni anno. I numeri fanno spavento, ma ancora più spaventosa è la determinazione con la quale proprietà, ufficiale giudiziario e polizia, nel totale e complice silenzio delle istituzioni comunali e degli assistenti sociali, hanno voluto a tutti i costi portare a compimento lo sgombero, arrivato però dopo ben 8 ore di resistenza e opposizione condotta da Social Log.

Appena Pietro ha visto arrivare le forze dell’ordine, alcuni compagni e compagne sono riusciti a entrare nell’appartamento di Pietro e Rosalia, barricandosi insieme a loro e resistendo ai tentativi di ingresso di fabbro e polizia. Hanno resistito perchè come al solito le soluzioni prospettate altro non era che l’uscita dall’appartamento dove hanno vissuto anni e anni della loro vita in cambio un posto a scadenza in un dormitorio. Dinamica che avrebbe tra l’altro comportato l’estromissione, causa perdita dei punti sufficienti e derivanti dallo stato di sfrattandi, dalla graduatoria per l’accesso alla casa popolare.

Nel giro di massimo un mese quei punti sarebbero stati conteggiati e Pietro e Rosalia avrebbero avuto ciò che spettava loro; ma il supremo imperativo della legalità a tutti i costi ha dovuto per forza avere la meglio, tramutandosi nella presa in ostaggio di un quartiere per tutta una mattinata e oltre, nello spintonamento ai solidali che cercavano di impedire l’accesso della polizia nello stabile, nel rifiuto persino di concedere un rinvio di poche settimane a fronte di una coppia che ha problemi di diabete e di pressione alta, e che è completamente incolpevole di fronte a tale situazione.

Le forze dell’ordine, rispetto anche ad una minaccia di buttarsi dal tetto di Rosalia, si sono concentrate sull’esecuzione dello sfratto, deridendo sprezzanti chi si opponeva a una tale barbarie e anche chi li invitava ad andare nel centro Italia ad essere veramente utili a qualcuno. Del resto, le risorse per impiegare battaglioni di celere si trovano sempre, quelle per dare casa a tutti o per mettere in sicurezza antisismica i territori mai…

La determinazione del presidio solidale, nonostante il freddo pungente e le provocazioni poliziesche, è però riuscita a conquistare il diritto per Pietro a Rosalia – oltre ad un alloggio di transizione – a non perdere i punti acquisiti nonostante lo sfratto, così consentendo ai due di potersi ripresentare al momento dell’uscita della graduatoria con i risultati giusti.

Solo la lotta ha potuto raggiungere questo obiettivo, peraltro insufficiente a fronte di un contesto così duro dove la legalità prevale su ogni diritto sociale di base come la casa dovrebbe essere. Un altro sfratto è poi stato rinviato da Social Log, al termine di una giornata di duro scontro sociale, che promette di ripresentarsi presto di fronte a nuovi soprusi istituzionali e polizieschi nei confronti di tante figure della povertà.

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