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Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Di seguito pubblichiamo l’indizione del corteo che partirà alle ore 17 da piazza del Quarticciolo.

Il primo marzo scadranno i 60 giorni in cui il commissario straordinario dovrà presentare l’elenco di interventi da realizzare a Quarticciolo, San Cristofaro, Borgo Nuovo, Scampia, Rozzano, Orto Nova, San Ferdinando. Il primo marzo scenderemo in piazza come abitanti del Quarticciolo insieme a tutti e tutte coloro che vogliono un cambiamento reale del nostro quartiere e delle nostre città.

Abitanti della borgata, progetti sociali, parrocchia, realtà cittadine, movimenti sociali si sono incontrati in queste settimane per far sentire la voce degli abitanti di Quarticciolo. Le decisioni che verranno prese dal Commissario e dal Sindaco ne devono tenere conto: come punto di partenza, tutte le persone che hanno partecipato e partecipano a questo processo hanno posto la difesa delle esperienze sociali della borgata. Da qui si parte. Fratelli d’Italia ha detto e ridetto a mezzo stampa, che nel quartiere ogni forma di illegalità va estirpata compresa l’occupazione abitativa dell’ex questura dove abitano famiglie in attesa di casa popolare da decenni e – ai piani terra – si svolge settimanalmente il Doposcuola popolare. Mettere sullo stesso piano chi gestisce tonnellate di crack e occupa le case per necessità è la solita operazione di propaganda che vorrebbe fare leva sull’esasperazione che si vive in quartiere per annichilire le realtà sociali. Non permetteremo che ci dividano, non gli permetteremo di creare un nemico interno alla nostra comunità per nascondere le responsabilità di chi amministra lo stato.

L’epidemia di crack è una piaga che viviamo tutti i giorni ogni volta che varchiamo le porte delle nostre case. Gli abitanti del quartiere chiedono maggiore sicurezza per le strade che vuol dire anche la garanzia del tetto sulla testa, un’istruzione di qualità, servizi sanitari e redditi e salari più alti. Nelle case in cui abitiamo ci piove in testa, sono piene di amianto e non si avvicinano neanche lontanamente agli standard dell’efficienza energetica. La scuola del quartiere viene dimensionata e l’unico presidio di salute pubblica, il consultorio, riesce ad aprire un solo pomeriggio a settimana. Regione Lazio e Ater, però, continuano a nascondersi dietro un dito, a far finta che il patrimonio pubblico degradato non sia il loro, che la sanità pubblica non sia sotto la loro direzione.

Sono anni che attraverso i progetti sociali costruiamo il nostro piano di quartiere. Sappiamo quello che non vogliamo nelle nostre strade, lo spaccio, ma non basta. Costruire insieme – nel rispetto delle differenze che ci sono all’interno della nostra comunità e nell’ascolto di bisogni e paure – vuol dire opporre ad interventi eterodiretti un processo democratico reale. Il modello Quarticciolo non è una ricetta è un processo, per questo è applicabile ovunque. Ovunque ci mettiamo insieme e costruiamo la capacità di incidere sui nostri territori.

Il primo marzo scenderemo in piazza per tutto questo, per tutti e tutte noi. Scenderemo in piazza non solo per Quarticciolo ma per tutti i territori e le periferie del paese. Vogliamo un cambiamento radicale, vogliamo autodifendere una comunità e quello che abbiamo costruito, vogliamo che le periferie del paese siano al centro dell’agenda politica. Gli abitanti devono essere uniti per un cambiamento reale.

Dalle 15 si ritroveranno in piazza del Quarticciolo le esperienze di sport popolare e i doposcuola della città. Alle 17 si parte in corteo. 

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Basta abbandono, basta degrado. Non siamo abitanti di serie B.

Fermiamo gli sfratti e lo sgombero dell’ex questura. 

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