InfoAut
Immagine di copertina per il post

Lucca contro il G7 [diretta]

h: 19.45 Il corteo arriva alla stazione di Lucca dove sono stati rilasciati anche gli ultimi compagni fermati durante la manifestazione #NoG7. Quella di oggi è stata una giornata importante che ha dato un segnale significativo di contrapposizione ai ministri della guerra europei che domani incontreranno quei governi che in Medio Oriente finanziano la guerra siriana. La manifestazione di Lucca è stata una risposta positiva anche contro le sirene della rassegnazione dopo la giornata contro i padroni dell’Europa del 25 Marzo

h: 18.40 Il corteo compatto si sta dirigendo verso la stazione di Lucca per richiedere la liberazione dei fermati. Intanto è stato rilasciato il compagno che guidava il furgone mentre risultano in stato di fermo un compagno di Pisa e una compagna di Firenze da aggiungere ai compagni fermati questa mattina prima del corteo di Lucca. Infine, da segnale un compagno di Firenze all’ospedale ferito durante le cariche

h.18.00 La polizia carica violentemente il corteo a più riprese sul ponte nei pressi di Porta San Jacopo. Due fermati per il momento ma seguiranno aggiornamenti. Presenti anche alcuni feriti. Le forze dell’ordine difendono i grandi ministri della guerra che stringono accordi col fascista Erdogan che prova a sterminare l’unica vera resistenza in Siria, quella dei e delle kurde. “Noi stiamo con le vittime del terrorismo creato da loro e non ci facciamo spaventare”

 

 

h: 17.30 il corteo è partito e scorre lungo i viali di Lucca gridando “Mandiamo via questi guerrafondai”

 

h: 16.31 il corteo delle delegazioni toscane arriva al concenteamento di Piazzale Don Baroni

h: 16.00 parte il corteo delle delegazioni toscane dalla stazione centrale

h: 15.15 Il treno proveniente Pisa arriva alla stazione di Lucca. Si forma un presidio in attesa dell’arrivo di altre delegazioni

h: 14.30 Decine di poliziotti cercano di impedire di prendere il treno a chi sta partendo da Firenze per raggiungere la manifestazione contro il vertice del G7 a Lucca Vostre le guerre, nostri i morti – Corteo contro il G7 a Lucca. Sono in corso perquisizioni corporali e agli zaini

firenze lucca g7

 h: 11.30: un presunto allarme bomba allerta gli artificieri che fanno brillare una valigetta sospetta abbandonata nei pressi della stazione degli autobus. Viene così condito con un ultimo dettaglio il clima di paranoia securitaria che circonda il vertice nel tentativo di distrarre sia dalle questione al centro del meeting, sia dalle ragioni contrarie all’incontro dei 7 ministri degli esteri e che avranno espressione nel corteo il cui concentramento è previsto per le ore 16.

 

“Ormai ci siamo, gli occhi dell’Italia e forse del mondo stanno per concentrarsi su Lucca, dove si riuniranno i ministri degli esteri delle maggiori potenze occidentali. Anche alla luce degli ultimi avvenimenti accaduti in Siria quello che alcuni si aspettavano fosse un incontro di routine, probabilmente non lo sarà. Si parlerà infatti di guerra e di difesa, di aumento delle spese militari e di un ulteriore impegno degli stati europei dentro la Nato per tenersi pronti ai prossimi conflitti.

Di una cosa siamo certi: ciò che verrà deciso in quella stanza, non sarà dettato dagli interessi della grande maggioranza di noi, i popoli d’Europa e del Medio Oriente, che dalla Siria fino alle nostre capitali continuiamo a pagare un tributo di sangue ai loro giochi di potenza, agli interessi delle multinazionali, all’industria delle armi, al profitto di pochi sulla pelle di molti. Dobbiamo capire che non c’è alcuna differenza tra un bombardamento che uccide decine di persone in Siria e una strage jihadista fatta in una discoteca a Parigi o in una strada di Nizza o Stoccolma, è sempre una loro guerra, una guerra che dobbiamo rifiutare, rifiutando in primo luogo di affidare ai nostri governi la soluzione di un disastro che loro stessi hanno prodotto. Loro sono le guerre e sempre nostri sono i morti, così come siamo sempre noi a pagare il costo della crisi con tagli alla scuola, alla sanità, assenza di case popolari, mentre invece si continua a investire in guerre ed armamenti. Lottare contro la guerra significa necessariamente lottare anche contro il capitalismo e contro i profitti di chi lucra sulla morte e lo sfruttamento di tutti noi.

Nonostante i tentativi della questura di impedire il nostro diritto a manifestare contro i guerrafondai che si riuniranno a Lucca il 10 e 11 aprile, noi ci muoveremo comunque in corteo e non accetteremo divieti o provocazioni. La nostra città nel frattempo sarà completamente occupata da un apparato militare che farà il deserto attorno ai 7 ministri, vietando l’accesso alla città non solo alla nostra manifestazione ma anche a tantissime persone che non potranno muoversi liberamente per Lucca in quei giorni o dovranno addirittura dotarsi di un pass e sottoporsi a identificazione obbligatoria anche solo per andare a casa o al lavoro. Sarebbe questa la vetrina, la grande opportunità per Lucca di cui parlano il senatore Marcucci e i sindaci Tambellini e Menesini (che ci costa 300mila euro)?

Noi pensiamo esattamente l’opposto e per questo ci ritroveremo a partire dalle 16 in Piazzale Don Baroni per partire in corteo e far sentire ai padroni del mondo la nostra rabbia e la nostra opposizione alle loro guerre e alle loro crisi che siamo stanchi di subire e di pagare.

Non possiamo più permetterci di assistere impotenti all’orrore, dobbiamo agire, dobbiamo cominciare a far pagare un prezzo a chi ci governa ed è responsabile di questa carneficina da cui non possiamo più illuderci di essere al riparo. Il G7 di Lucca è un’occasione fondamentale per cominciare a farlo. Non dobbiamo perderla.”

Così le voci da Lucca alla vigilia del G7 e della contromanifestazione che da piazzale Don Baroni proverà a raggiungere le zone calde del vertice. La città è un fortino vuoto. Dentro le mura il clima è desertico e spettrale, mentre fuori si organizza la contestazione. In mezzo uno straordinario schieramento di polizia si preoccupa di tenere separati i ministri del G7 da una realtà su cui è necessario iniziare prendere parola

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Più conflitti, meno conflitti di interesse

“Le mie mani sono pulite” ha detto il sindaco Sala nella seduta del consiglio comunale dove ha sacrificato il suo capro – l’assessore all’urbanistica Tancredi, coinvolto nelle indagini della procura milanese su alcuni (parecchi) progetti di trasformazione urbana.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

STOP RIARMO “Se la guerra parte da qua, disarmiamola dalla città!”

Riprendiamo e pubblichiamo il documento uscito sul canale telegram del percorso @STOPRIARMO che a Torino ha organizzato una prima iniziativa qualche settimana fa. Il documento traccia un quadro composito del sistema guerra nei vari ambiti della produzione e della riproduzione sociale oltre a lanciare alcuni spunti rispetto a ipotesi di attivazione.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Robert Ferro – Dove va l’Europa? Crisi e riarmo nel cuore dell’Unione

Dal welfare al warfare, dall’automotive al carroarmato, dall’«Inno alla gioia» di Beethoven alla «Marcia imperiale» di Dart Fener. Nel cambio di tema che fa da sfondo all’Europa, l’imperialismo colpisce ancora. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Dal margine al centro: ripensare il/i Sud tra giustizia sociale e territoriale

Parlare del margine, per Jacques Derrida, significa, in realtà, parlare del centro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Campeggio no base 5-6-7 settembre – Comunicato conclusivo

Il campeggio territoriale No Base del 5-6-7 settembre è stato un momento fondamentale nella crescita della lotta del movimento No Base, aprendo nuovi spazi di organizzazione e di lotta, unendo persone e realtà differenti nell’obiettivo comune di fermare la base militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “Blocchiamo tutto”. Mobilitazioni diffuse nel paese contro l’austerity di Macron

Intensa giornata di mobilitazione mercoledì 10 settembre in Francia, dietro la parola d’ordine “Bloquons Tout”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A Gaza il colonialismo occidentale è stato smascherato

Attraverso Israele e l’ideologia del Sionismo, le élite occidentali hanno reinventato il loro orribile Sistema di Controllo Razzista e lo hanno spacciato per una causa “morale”. Ora la partita è finita.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione a Ronchi dei Legionari – Leonardo fabbrica di morte

Al fianco del popolo palestinese, contro la tendenza globale alla guerra

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Secondo drone incendiario in 2 giorni contro la Global Sumud Flotilla

Secondo attacco a un’imbarcazione della Global Sumud Flotilla, nella tarda serata di martedì 9 settembre, ancora in acque tunisine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cina: dallo SCO alla parata militare a Pechino

Riprendiamo due interviste da Radio Onda Rossa e Radio Blackout che fanno il punto della situazione dopo i due eventi che hanno visto protagonista Pechino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sulle macerie e sulle coste – Dal colonialismo genocidario israeliano alla villeggiatura in Sardegna

I fatti, più o meno, li conosciamo. La popolazione palestinese sta subendo un genocidio da parte dello stato di Israele, appoggiato da complici occidentali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Renoize 2025, Narco-stato e fascismo criminale in Messico

Un’analisi di contesto e poi specifica sulla “governance criminale” che si perpetua anche sotto i governi progressisti, con numeri drammatici di vittime negli ultimi anni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: colpita dal cielo a Tunisi la “Family Boat”, imbarcazione della Global Sumud Flotilla

Un drone ha attaccato e colpito la Family Boat, una delle principali imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.