InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dante Di Nanni e il comandante Visone: dove vivono i partigiani?

Nel volantino non ci si permette soltanto di chiamare Di Nanni “Er Monnezza” ma, con un operazione di revisionismo di bassa lega, viene spacciata una versione alternativa della storia del gappista piemontese, ovviamente con l’intento di sminuire la statura di Dante e di colpire chi, nel suo nome, continua a portare avanti i valori che furono alla base della vittorioso insurrezione popolare del ’45, data a partire dalla quale l’Italia diventa quella repubblica nata dalla Resistenza e, contemporaneamente, il paese in cui il sogno di una reale giustizia sociale diventa un’eredità scomoda, da eliminare dal consesso civile con ogni mezzo necessario.

Tra i mezzi utilizzati per infangare il nome dei partigiani, infatti, il vergognoso volantino torinese è in buona compagnia: eserciti di storici revisionisti, da moltissimi anni, lavorano con l’unico intento di: 1) ridurre l’epopea partigiana alle imprese di una banda criminale (cfr. Giampaolo Pansa, Il sangue dei vinti, 2005); o, in subordine, di: 2) annacquare il nerbo garibaldino della Resistenza con storie di suore, preti e madri che fanno scudo con il proprio corpo ai loro figli per dare l’idea che il movimento partigiano fosse un affare di tipo nazional-patriottico e non un progetto di matrice social-comunista intenzionato a cambiare l’esistente (cfr. Aldo Cazzullo, Possa il mio sangue servire, 2015).

Tornando al volantino torinese, la mano che merita di ricevere qualunque punizione per aver osato riprodurre le fattezze di Dante con un naso da pagliaccio, si basa su una polemica vecchia e, in modo particolare, su un articolo di Nicola Adduci per “Studi Storici” ripreso nel 2012 da “La Stampa”. Secondo Adduci, Di Nanni non sarebbe stato ucciso al culmine di una sparatoria, ma colpito mentre cercava di nascondersi da una pattuglia di nazifascisti. Notizie storiche in contraddizione con quella che, per eccellenza, è la testimonianza sulla morte di Dante Di Nanni, resa dal comandante Visone, al secolo Giovanni Pesce, nei libri Soldati senza uniformeSenza tregua. Come afferma il Comandante:

“Ora tirano dalla strada, dal campanile e dalle case più lontane. Gli sono addosso, non gli lasciano scampo. Di Nanni toglie di tasca l’ultima cartuccia, la innesta nel caricatore e arma il carrello. Il modo migliore di finirla sarebbe di appoggiare la canna del mitra sotto il mento, tirando il grilletto poi con il pollice. Forse a Di Nanni sembra una cosa ridicola; da ufficiale di carriera. E mentre attorno continuano a sparare, si rovescia di nuovo sul ventre, punta il mitra al campanile e attende, al riparo dei colpi. Quando viene il momento mira con cura, come fosse a una gara di tiro. L’ultimo fascista cade fulminato col colpo. Adesso non c’è più niente da fare: allora Di Nanni afferra le sbarre della ringhiera e con uno sforzo disperato si leva in piedi aspettando la raffica. Gli spari invece cessano sul tetto, nella strada, dalle finestre delle case, si vedono apparire uno alla volta fascisti e tedeschi. Guardano il gappista che li aveva decimati e messi in fuga. Incerti e sconcertati, guardano il ragazzo coperto di sangue che li ha battuti. E non sparano. È in quell’attimo che Di Nanni si appoggia in avanti, premendo il ventre alla ringhiera e saluta col pugno alzato. Poi si getta di schianto con le braccia aperte nella strada stretta, piena di silenzio”.

Il comandante Visone

A partire da queste parole, l’operazione di cui si fa portavoce il diffamatorio volantino torinese, non attacca soltanto Dante Di Nanni, ma lo stesso comandante Visone, venuto a mancare nel 2007 ma a lungo depositario, nonché difensore infaticabile, della memoria viva dei GAP piemontesi.

Al confronto con la levatura morale dei personaggi citati è evidente che le parole di chi ha bisogno di nascondersi nel buio per blaterare le sue diffamazioni hanno un valore pari alla dignità dei loro autori, quindi zero. Eppure, da tutta la vicenda, emerge una situazione che non tira in ballo soltanto il discorso sul trionfante revisionismo foraggiato dal mainstream italiano ai danni della Resistenza ma che, più modestamente, aiuta anche a fare i conti rispetto a cosa significa fare editoria oggi, almeno per conoscere meglio i soggetti a cui una parte importante della memoria del Paese viene affidata. Perché due importanti libri di Giovanni Pesce, vale a dire il citato Senza tregua insieme a Quando cessarono gli spari, fanno parte del catalogo Feltrinelli: una scelta editoriale che, evidentemente, è frutto di tempi molto diversi da quelli attuali. Infatti, rispetto a quanto accaduto a Torino, quale è stata la reazione della casa editrice di Milano?

Difficile dirlo con esattezza, eppure visitando la pagina FB di Giangiacomo Feltrinelli Editore, l’unica notizia reputata degna di nota il 23 giugno riguarda la visita del ministro Dario Franceschini alla sede dell’azienda di Inge Feltrinelli… strana coincidenza, ma considerando il ruolo del “Partito della Nazione” a cui appartiene lo stesso ministro nel percorso di revisionismo storico appena descritto, la domanda non è più “perché dalla Feltrinelli nessuno prende parola per denunciare la vergogna del volantino torinese?” ma “cosa ci fanno i libri del comandante Visone in quella casa editrice?”.

Ci sarà modo senz’altro di tornare sull’argomento, che non riguarda la Feltrinelli, ma che ha a che fare con l’importanza di costruire approdi utili all’autonomia di classe per fare in modo che lo stesso patrimonio del movimento operaio sia ciò che è: memoria viva e non certo merce da catalogo; la semplice occasione di vendere qualche copia, utilizzare la Resistenza come una foglia di fico di fronte alla residuale opinione pubblica (di lettori forti!) indisponibile a liquidare le vicende della guerra di Liberazione e poi non avere né le risorse culturali né gli interessi necessari a difendere autori e opere pubblicate.

Da questo punto di vista non c’è molto altro dire. Meno male, però, che Soldati senza uniforme non è un libro della Feltrinelli, essendo stato pubblicato proprio quest’anno dalla Red Star Press.

Cristiano Armati

da www.armati.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

comandante visonedante di nannipartigianitorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una luce di speranza

La grande rivolta giovanile nelle università degli Stati Uniti non smette di crescere e mostra una meraviglia di organizzazione e l’incredibile diversità di coloro che vogliono fermare il genocidio a Gaza, arrivando a contagiare anche l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La diffusione del dengue, l’agroindustria e il cambiamento climatico

Le cause dell’epidemia di dengue sono molteplici, conosciute e anche poco affrontate: cambiamento climatico, deforestazione, uso di pesticidi, impatto sui predatori delle zanzare e mancanza di pianificazione territoriale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il ciclo breve dei Csoa, tra spontaneità e organizzazione

Quello di Giovanni Iozzoli, militante e fondatore di Officina 99, uno dei più importanti centri sociali degli anni Novanta, è uno sguardo di parte ma laico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Andare oltre l’inferno planetario – di Gennaro Avallone

“Non è l’Uomo, ma è il Capitale il responsabile dell’inferno planetario”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le “collaborazioni” delle Università: ma la scienza è neutrale?

Se la scienza possa o non possa essere neutrale rispetto al suo utilizzo per finalità diverse è un tema che merita qualche riflessione non troppo superficiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cronaca e riflessioni sulla mobilitazione per la Palestina a Pisa

In questi mesi Pisa, come molte altre città d’Italia, ha visto e continua a vedere un’intensa e articolata mobilitazione per la libertà della Palestina e per lo stop al genocidio. Dallo scorso autunno, sin dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulla Palestina e la ripresa dei bombardamenti su Gaza dopo il 7 ottobre, giovani e studentǝ della città […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“Lavender”: la macchina dell’Intelligenza Artificiale di Israele che dirige i bombardamenti a Gaza

L’esercito israeliano ha contrassegnato decine di migliaia di gazawi come sospetti per l’assassinio, utilizzando un sistema di puntamento AI con scarsa supervisione umana e una politica permissiva per i danni collaterali, rivelano +972 e Local Call.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

ELEZIONI LOCALI DEL 2024 IN TURCHIA

Riprendiamo dall’osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale questo quadro sulle elezioni a livello locale che si sono tenute in Turchia il 31 marzo 2024. Pur non condividendo l’enfasi sulla rinascita della socialdemocrazia, il testo ha il merito di fornire un panorama chiaro sulla sconfitta subita dall’AKP di Erdogan. La Turchia ha vissuto una […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Uscita la legge europea sull’Intelligenza Artificiale: cosa va alle imprese e cosa ai lavoratori

Il 13 marzo 2024 è stato approvato l’Artificial Intelligence Act, la prima norma al mondo che fornisce una base giuridica complessiva sulle attività di produzione, sfruttamento e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

Di seguito pubblichiamo alcuni contributi che provengono delle occupazioni studentesche avvenute ieri a Torino e Pisa e aggiornamenti dalle altre università italiane occupate.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Salvare il Meisino è compito cittadino!

Secondo quanto apprendiamo da giornali e delibere comunali l’avvio dei lavori per cementificare e cancellare l’oasi di biodiversità rappresentata dal parco del Meisino a Torino è imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Salone del Libro viene bloccato per la sua complicità al sionismo: la vittoria della mobilitazione per la Palestina!

Sabato pomeriggio, con il coordinamento Torino per Gaza ci siamo dati appuntamento a ridosso della metro Lingotto per raggiungere il Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salone del Libro: come è fatta la vera censura

Riprendiamo il comunicato del Coordinamento cittadino Torino per Gaza su quanto accaduto ieri al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio e la sorveglianza speciale

Il 28 febbraio 2023 la Procura di Torino ha chiesto la sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora nel luogo di residenza per quattro anni per Giorgio Rossetto, disposto a fine giugno 2023.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La voce per la Palestina non si arresta!

Torino, presidio al commissariato San Paolo oggi pomeriggio alle ore 18 per Sara.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del coordinamento cittadino Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La truffa del G7: i ministri dei Paesi più industrializzati e inquinanti al mondo annunciano false promesse per fronteggiare la questione climatica.

Riflessioni e valutazioni conclusive di una settimana di mobilitazione, scritte a più mani tra chi ha partecipato al percorso di costruzione della contestazione.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Conferenza stampa sui fatti di ieri a Torino in occasione della contestazione ai ministri del G7 Ambiente e Energia

La militarizzazione della città deve essere denunciata a fronte della violenza delle cariche della polizia e Torino come laboratorio della violenza è qualcosa di ben noto.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.