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[diretta] #20N assediamo il vertice italo-francese. Una sola grande opera: casa e reddito per tutt@

La manifestazione è terminata intorno alle 20 al Circo Massimo. Almeno 5mila le persone che si sono conquistate le strade di Roma, pretendendo e ottenendo grazie alla determinazione compatta del corteo di poter manifestare tutta la loro contrarietà contro un vertice che, com’era prevedibile, ha visto il premier Letta e il presidente francese Hollande suggellare nuovamente l’alleanza tra i due governi nel ribadire la ‘priorità’ del Tav. 

A rovinare il siparietto al blindatissimo vertice una nuova giornata di lotta che ha saputo dare continuità alle pratiche e ai discorsi inaugurati col 19 ottobre e che ha ribadito la solidarietà e la connessione – già espressasi nella grande manifestazione a Susa di sabato scorso – tra la lotta per il diritto all’abitare e la battaglia No Tav. Una solidarietà non solo simbolica ma che, a partire dagli slogan che campeggiavano su striscioni e cartelli, ha posto ancora una volta con forza le questioni del ‘chi decide’ e di come vengono utilizzati i soldi pubblici. Una giornata che ha saputo non solo riconquistarsi il diritto a manifestare (nonostante l’apparato militrare predisposto dalla Questura romana) ma che ha anche indirizzato la propria rabbia contro una controparte chiara, individuata nel Pd, emblema della miseria regnante in un governo ormai lontano anni luce dalle richieste che si levano dalle piazze di queste settimane e corresponsabile nello scempio del Tav.

ore 19: il corteo prosegue lungo via delle Botteghe Oscure, nonostante le cariche e la lunga attesa per partire ci sono ancora tantissime persone! L’atmosfera della piazza è determinata e festosa, dal corteo si levano canti, musica e un grido: ‘la Valsusa paura non ne ha!’.

ore 18.45: poco fa il corteo è ripartito verso via dei Giubbonari, dove prima ci sono state alcune cariche. Questa volta la polizia si è spostata: il corteo può finalmente partire e lasciare Campo De Fiori!

ore 17.45: il corteo ha resistito a due cariche su via Giubbonari senza arretrare di un metro e ora si sta ricompattando all’interno della piazza. A Campo De Fiori si susseguono interventi del movimento di lotta per la casa.

Ascolta la diretta con Gianluca:

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/RadioBlackOut/roma_20n_gianlu_cariche.mp3{/mp3remote}

Un primo video delle cariche:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ore 17.30: Campo De Fiori rimane blindato da camionette e celerini ma dalla piazza si leva forte il grido ‘Corteo!’. Intanto a Napoli è stata occupata la sede dell’Alta Velocità in appoggio alla manifestazione romana e per ribadire il No al Tav che attraversa tutta l’Italia.

ore 17.15: prosegue l’atteggiamento provocatorio e soffocante da parte delle forze dell’ordine: da Campo De Fiori arriva infatti notizia che la polizia ha bloccato tutte le uscite dalla piazza per impedire alla manifestazione di muoversi. Il corteo ha rifiutato le imposizioni della Questura rivendicando il proprio diritto a manifestare e ha tentato di forzare i cordoni della polizia in una delle vie adiacenti alla piazza. Sono partite le prime cariche delle forze dell’ordine ma la piazza resiste compatta!

ore 17: nonostante le provocazioni e i tentativi di ostacolarlo da parte della polizia, il corteo selvaggio ha raggiunto Campo De Fiori, punto di concentramento per la manifestazione, dove ad attenderlo ci sono già migliaia di persone: pronti a partire tutt* assieme per l’assedio!

Ascolta la diretta con Gianluca (RadioBlackOut):

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/RadioBlackOut/roma_20n_gianlu.mp3{/mp3remote}

ore 16.30: Alcune centinaia di persone stanno attraversando Roma in corteo selvaggio nella zona attorno al Parlamento, bloccando corso Vittorio Emanuele nel tentativo di aggirare il pesante dispositivo di forze dell’ordine che è stato predisposto nella capitale a difendere il vertice. Il grido che si leva è ‘Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città!’. Nel frattempo arriva notizia che un gruppo di persone, poco prima dell’inizio del corteo, ha occupato la sede del Pd di via Sant’Andrea delle Fratte denunciando la posizione del partito in merito al Tav e decretando così l’inizio dell’assedio. Un altro gruppo di manifestanti ha invece montato alcune tende davanti al CIPE, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, organo che continua a destinare soldi a grandi opere inutili.

ore 16: A Campo De Fiori, nei pressi dell’ambasciata francese, si prepara l’assedio al vertice italo-francese tra il premier Letta e il presidente Hollande. La giornata di lotta è iniziata già questa mattina con l’incontro tra gli student* No Tav scesi nella capitale e quelli romani, che si sono riuniti assieme in assemblea all’interno del liceo Mamiani, uno degli istituti entrati in occupazione dopo la mobilitazione nazionale studentesca del 15 novembre.

 

********

L’incontro intergovernativo Italia-Francia che si svolgerà il 20 novembre a Roma, presso Villa Madama, ratificherà l’accordo sulla Torino-Lione. La visita di Hollande e la vetrina internazionale costruita per l’evento dovrebbe permettere ai due paesi di presentarsi con le carte in regola per ottenere dall’Unione Europea il massimo del cofinanziamento previsto.

Nonostante l’opposizione al TAV dell’intera popolazione locale e di un movimento nazionale, la governance europea continua a proteggere gli interessi dei poteri forti e delle lobby con decisioni illegittime, repressione e occupazione militare di un territorio. Altri temi all’ordine del giorno saranno le speculazioni legate alla crisi Alitalia e il rapporto con Air Fr ance, oltre al progetto di polizia europea e la cogestione delle frontiere tra gli Stati membri attraverso l’agenzia Frontex. Dopo l’importante manifestazione del 19 ottobre, il movimento contro la precarietà e le politiche di austerity riunitosi il 9 e 10 novembre alla Sapienza di Roma ha lanciato una mobilitazione nazionale contro il vertice.
Sotto il ricatto permanente del debito, il sesto anno di crisi economica e sociale ha avuto conseguenze devastanti per l’Italia in termini di impoverimento generale, precarizzazione, disoccupazione di massa e smantellamento del welfare. Per questo diventa centrale il tema dell’allocazione delle risorse pubbliche che non devono essere impegnate in grandi opere inutili e devastanti per i territori. I 24 miliardi di euro che verranno stanziati per il Tav in Val di Susa andrebbero spesi per un piano straordinario sulla casa, per garantire il diritto alla salute, per investire nella scuola e nella formazione, per garantire reddito a tutte e tutti.

L’unica grande opera che vogliamo è casa e reddito per tutte e tutti!
La #sollevazionecontinua appuntamento Piazza Campo de’ Fiori alle ore 16

 

www.abitarenellacrisi.org

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