InfoAut
Immagine di copertina per il post

Manifestazione di Soulèvements de la Terre contro il collegamento ferroviario ad alta velocità LGV Sud-Ouest tra Bordeaux e Tolosa

Più di 1.500 persone hanno risposto all’appello dei collettivi LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE) e Soulèvements de la Terre contro il progetto della linea ad alta velocità nel Sud-Ovest.

da notav.info

Tra le 1.200 e le 1.300 persone si sono riunite sabato a Lerm-et-Musset per protestare contro il progetto, che risale agli anni ’90 ed è stato rilanciato nel 2020. L’obiettivo è trasformare il collegamento ferroviario tra Tolosa e Bordeaux in una linea ad alta velocità, che ridurrebbe di un’ora il tempo di percorrenza tra Parigi e Tolosa.

I residenti locali hanno preso parte a una serie di azioni divertenti e di forte impatto per denunciare l’assurdo costo sociale, finanziario ed ecologico di un progetto che ha ricevuto oltre il 90% di pareri sfavorevoli durante l’inchiesta pubblica.

Ci sono stati scontri tra i manifestanti e la polizia, che ha usato gas lacrimogeni.

Un veicolo della gendarmeria, impantanato e danneggiato, è stato attaccato e saccheggiato da un gruppo di manifestanti. La pattuglia della gendarmeria è stata costretta ad evacuare con un veicolo dei vigili del fuoco.

Alcuni manifestanti hanno saccheggiato le attrezzature delle forze dell’ordine.

Nonostante la forte presenza della polizia, un corteo carnevalesco ha allestito una torre di avvistamento alta 6 metri proprio nel cuore del percorso, per denunciare proprio i protagonisti di questo progetto imposto, e sono state prese di mira le aziende legate al progetto.

Tra queste, Segat, coinvolta nell’esproprio dei terreni, Artelia, coinvolta negli studi idraulici, e Iris Conseil, società di consulenza e ingegneria che ha partecipato agli studi per la linea ad alta velocità Bordeaux-Tours che ha portato l’alta velocità in città, con tutte le sue devastazioni.

Durante la notte, un elicottero della polizia è stato bersagliato da fuochi d’artificio.

Gli oppositori hanno denunciato come inutile e “mortale” il progetto, che secondo loro porterebbe allo sviluppo artificiale di circa 5.000 ettari, in particolare attraversando la valle del Ciron, un affluente della Garonna, dove si trova una foresta di faggi ancestrale. Sostengono la necessità di ristrutturare le linee esistenti per sviluppare “treni quotidiani” e criticano l’imposizione di una tassa speciale a 2.340 comuni vicini al tracciato per questo progetto “faraonico”, cofinanziato dallo Stato, dagli enti locali e dall’Unione Europea.

Comunicato stampa LGV da Soulèvements de la Terre

Da questa mattina, più di 1.500 persone si sono mobilitate in risposta all’appello lanciato dai collettivi LGV NON MERCI e Soulèvements de la Terre contro il progetto della linea ad alta velocità nel Sud-Ovest della Francia. I residenti della regione e non solo stanno partecipando a una serie di azioni giocose e di forte impatto per denunciare l’assurdo costo sociale, finanziario ed ecologico di un progetto che ha ricevuto oltre il 90% di pareri sfavorevoli durante l’inchiesta pubblica. 

Nonostante l’intensa presenza della polizia, un corteo carnevalesco ha allestito una torre di avvistamento proprio nel cuore del percorso previsto per la LGV Sud-Ovest, accompagnato da un gruppo di naturalisti e dal collettivo “LGV Ni Ici, Ni Ailleurs” (LGV Né qui, né altrove) del sud della Gironda, ricordandoci che i residenti locali continueranno a mobilitarsi finché sarà necessario per difendere questo territorio unico al mondo. Non lontano da lì, l’impronta di un viadotto progettato per attraversare la confluenza dei fiumi Ciron e Barthos è visibile per sottolineare l’enorme portata di questo cantiere, il più grande del decennio in Francia. 

Contemporaneamente, a 80 km dal campeggio “Freinage d’Urgence” (Frenata d’Emergenza), si è svolto un corteo di biciclette attraverso la città, in un gesto di resistenza contro la corsa alla velocità e la gentrificazione dei quartieri di Bordeaux, che gli abitanti della città stanno vivendo dall’arrivo della linea ferroviaria ad alta velocità Parigi-Bordeaux. Unendosi alla banda musicale nel mezzo della stazione di Gare Saint Jean in festa, i partecipanti al Grand Jeu hanno ribadito la necessità di un approccio collettivo alla mobilità, guidato dai residenti locali, in opposizione alla logica del “sempre più veloce, sempre più lontano” promossa dallo Stato, da SNCF Reseau e dai grandi gruppi ingegneristici che traggono profitto dai miliardi investiti.

Inoltre, in alcuni comuni lungo il percorso dell’alta velocità sono comparsi cartelli contro l’alta velocità, affissi da delle équipe lungo strade e ponti grazie ai gruppi locali mobilitati in questa giornata di azioni differenti. Infine, per denunciare i protagonisti di questo progetto imposto, sono state prese di mira le aziende legate al progetto. Tra queste, Segat, coinvolta nell’esproprio dei terreni, Artelia, coinvolta negli studi idraulici, e Iris Conseil, società di consulenza e ingegneria che ha partecipato agli studi per la linea ad alta velocità Bordeaux-Tours, che ha portato l’alta velocità in città, con tutte le sue devastazioni.  

Tutti gli obiettivi del “Grand Jeu contre les Lignes à Grande Vitesse du Sud-Ouest” (Grande gioco contro la linea ad alta velocità del Sud-Ovest) saranno svelati domenica durante i Récits Croisés: invitiamo tutti i partecipanti a unirsi a noi per un momento di condivisione, a partire dalle 11.00.

Mentre gli annunci dei promotori del progetto si sono moltiplicati negli ultimi tempi per far credere alle popolazioni del Sud-Ouest che presto si troveranno di fronte al fatto compiuto, queste azioni dimostrano che è possibile prendere in mano la situazione e colpire gli attori del progetto ovunque, anche prima che i loro cantieri devastino la regione. Come la vicina lotta contro l’autostrada A69 o l’analoga, grande lotta contro il collegamento ferroviario ad alta velocità Lione-Torino, la resistenza sta assumendo una dimensione nazionale.

Mentre i promotori del progetto organizzavano una conferenza stampa solo una settimana prima dell’evento per produrre il solito discorso pieno di falsità sulle linee ad alta velocità del Sud-Ovest – il più grande progetto infrastrutturale francese – fino ad allora poco conosciuto a livello nazionale, i collettivi locali e i residenti si si sono preparati ad accogliere centinaia di persone per dimostrare la loro opposizione al progetto e la loro solidarietà con il movimento LGV NON MERCI nel comune di Lerm-et-Musset. 

Nel cuore della Valle del Ciron, il campeggio “Freinage d’Urgence” (Frenata d’emergenza) si trova a pochi chilometri dal tracciato della LGV (Ligne a Grande Vitesse = Treno ad Alta Velocità TAV) e dalle enormi strutture ingegneristiche previste per attraversare gli affluenti della Garonna. Qui, come in molte altre parti dei cinque dipartimenti attraversati dal tracciato, la maggior parte dei comuni è ornata tutto l’anno da cartelli “NO LGV” e la popolazione è contraria al progetto – come Philippe, il proprietario del sito Freinage d’Urgence, il cui entusiasmo alla vista delle persone che gradualmente arrivano al suo campo è contagioso. In netto contrasto con questa tradizione di accoglienza, alle 4 del mattino la polizia ha effettuato un “volo di ricognizione” a bassa quota sull’accampamento (secondo la prefettura, sic)… con luci stroboscopiche e sirene ad alto volume che si sono sentite a chilometri di distanza per 40 minuti. 

L’originale format della giornata, voluto da Soulèvements de la Terre e dai collettivi membri di LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE), composto da una moltitudine di proposte dei vari collettivi locali e distinto dalle tradizionali dimostrazioni, ha dato un impulso giocoso alla giornata che si è intensificato nel corso della giornata. Si è tenuto un ballo, con decine di squadre che hanno interpretato il “Grand Jeu” a modo loro. Sabato 12 ottobre, i partecipanti hanno potuto sperimentare una vasta gamma di modi per influenzare direttamente il progetto attraverso gesti simbolici o reali:

nel cuore della sublime valle del Ciron, una delle 8 aree Natura 2000 attraverso le quali passerà il progetto, centinaia di oppositori hanno costruito una torre di avvistamento alta 6 metri come edificio di difesa dell’abitare e del territorio: la logica del fatto compiuto si ferma qui – stiamo allestendo dei luoghi-sentinella lungo tutto il percorso e finché non arriveranno, staremo di guardia; allo stesso tempo, per rendere i partecipanti consapevoli della ricchezza degli ecosistemi della regione e dell’entità della potenziale distruzione, i naturalisti propongono diverse passeggiate a fianco di LGV NINA (TAV NINA),  per segnare il tracciato del viadotto alla confluenza dei fiumi Bartos e Ciron con installazioni effimere trasportate dai partecipanti, il tutto mimando un futuro distopico che non lasceremo accadere; si sono formate piccole squadre di familiari, amici e nuove conoscenze per andare ad affiggere cartelli e striscioni “LGV NON MERCI” (TAV NO GRAZIE) nei comuni lungo il percorso: non c’era modo di lasciarsi censurare dai meccanismi di consultazione proposti dallo Stato, gli oppositori hanno scelto di esprimersi con i propri mezzi!

In quest’area, gli oppositori hanno notato che i lavori per le nuove linee non sono ancora iniziati, anche se le macchine sono già al lavoro da diversi mesi sugli sviluppi ferroviari a sud di Bordeaux. Questi sviluppi ferroviari vengono regolarmente accostati ai treni di tutti i giorni per far dimenticare il loro costo improbabile di 900 milioni di euro per 12 km e il loro legame con il GPSO. A 70 km dal Campo di Frenata d’emergenza, gli oppositori si sono mobilitati per far capire che non lasceranno passare questo cavallo di Troia dei treni ad alta velocità: a Bordeaux, un corteo in bicicletta ha attraversato la città per visitare i principali attori di questo progetto: Systra (ingegneria ferroviaria), Segat (espropriazione e negoziazione dei terreni), Hôtel de Région (sede di Alain Rousset, il principale promotore del progetto) e la stazione di Saint-Jean, punto di arrivo dei TAV nel sud-ovest. Annunciata come un’offesa all’invettiva dell’“alta velocità”, i ciclisti hanno indossato i loro colori più vivaci per evidenziare la mobilità dolce come mezzo di resistenza contro la logica della continua accelerazione del ritmo di vita imposto alle metropoli; il corteo di biciclette si è unito a un raduno carnevalesco che è partito dal campo di Lerm-et-Musset per festeggiare davanti alla stazione di Bordeaux Saint-Jean, sensibilizzando con coriandoli e volantini; nel corso della giornata, piccoli gruppi sono partiti a piedi o in auto per intraprendere una serie di avventure, di cui riferiremo nel Récit Croisé di domani alle 11.00.

In solidarietà con la leggendaria lotta contro l’alta velocità Lione-Torino, una bandiera “NO TAV” è stata srotolata mentre sotto il tendone viene trasmessa qualche parola sulla situazione del TAV dall’altro capo della Francia. La notte di domenica scorsa, un “presidio”, sede della lotta NO TAV, è stato sgomberato in vista di un’ondata di espropri di residenti che ostacolavano i lavori di costruzione. Lo sgombero ha provocato una giornata di scontri con la polizia e sabato si terrà una marcia verso il presidio occupato dalle forze dell’ordine. 

Si sta così progressivamente formando una rete di opposizione ai Grandi Progetti Statali, che ricorda il movimento transfrontaliero contro il GPII a cui partecipò CADE, una federazione di associazioni dei Paesi Baschi, all’epoca dell’inchiesta pubblica del 2014. Questo collettivo, che si batte da più di 20 anni contro il progetto dell’alta velocità, si unirà alla mobilitazione di domani, per unirsi all’appello del coordinamento LGV NON MERCI (TAV NO GRAZIE) e mostrare i tenaci legami che oggi uniscono i territori del Sud-Ovest contro questo megaprogetto imposto.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

movimento no tavnotavsoulevement de la terre

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Operaio contaminato dal plutonio a Casaccia: per i responsabili diventa garanzia di sicurezza.

Al centro nucleare della Casaccia alle porte di Roma un operaio è stato contaminato dal plutonio presente nel sito; a renderlo noto è stata l’Agenzia di stampa per l’energia e le infrastrutture (Ageei) lo scorso venerdì.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Perù: Annunciata giornata nazionale contro l’attività mineraria

Gli indigeni dell’Amazzonia si mobiliteranno per chiedere l’implementazione di 15 azioni concrete contro l’attività mineraria aurifera che avanza nei loro territori. Con una giornata nazionale di azione che includerà mobilitazioni a Lima e nei territori indigeni, diversi popoli dell’Amazzonia questo 2 e 3 dicembre esprimeranno il loro rifiuto dell’attività mineraria aurifera. Stanchi di promesse, chiederanno […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Crisi idrica in Basilicata

In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz’acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP29: l’assenza di molti stati responsabili della crisi climatica e “il petrolio dono di dio…”

Da Radio Blackout: Quasi cento capi di governo sono atterrati a Baku per la COP29, ma tra loro mancano Xi Jinping, Joe Biden, Narendra Modi, Ursula von Der Leyen. La prima giornata è partita con la presidenza che da subito ha annunciato un accordo sui crediti di carbonio -meccanismi di mercato per ridurre le emissioni, […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nucleare: vecchi rischi e falsi miti sul tavolo della transizione energetica

Lo scorso 6 novembre si è svolto presso il ministero degli affari Esteri e della cooperazione internazionale l’evento inaugurale del World Fusion Energy Group (WFEG). Il summit, incassata l’assenza per malattia della premier Giorgia Meloni, la quale non ha comunque mancato di far pervenire il suo appoggio al mirabile consesso per voce del sottosegretario Alfredo […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non siamo vittime del maltempo ma del malgoverno del territorio

L’Italia è tormentata dal mal tempo o da inadeguata agenda politica? O da entrambe?

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Incontro con i No Ponte, il Movimento No Tav e Confluenza

Domenica 1 dicembre alle ore 15 si terrà un incontro al salone polivalente di San Didero per aggiornamenti sulle rispettive lotte sui territori e per confrontarsi sulla necessità di fare rete. Riprendiamo quindi l’indizione di questo momento pubblicata sul portale di informazione del Movimento No Tav notav.info

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Cu cu, cu cu, le reti vanno giù!

Sull’iniziativa di domenica in Val Susa, presso i terreni del presidio di San Giuliano, riprendiamo queste riflessioni pubblicate su notav.info

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inganno della Torino – Lione

Continuare a parlare di Alta Velocità tra Torino Lione vuol dire continuare a ingannare i cittadini.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“I boss lo chiamavano generale”: scoppia il bubbone del sodalizio tra ndrangheta e CO.GE.FA nei cantieri del tav

Nuova tegola sul raddoppio della Torino-Lione. Il colosso delle costruzioni COGEFA ha ricevuto un’interdittiva anti mafia per i rapporti tra il suo fondatore e diversi membri di spicco delle ‘ndrine operanti in Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per le vie di Susa

Sabato pomeriggio le vie di Susa sono state attraversate da migliaia di No Tav nuovamente in marcia per esprimere il proprio dissenso contro un’opera ecocida e devastante.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giù le mani dalla nostra terra! Assemblea e passeggiata verso San Giuliano

Questa sera si è svolta a Susa una partecipata assemblea No Tav, chiamata dal Movimento nelle ore centrali della giornata per iniziare a dare una prima risposta collettiva allo sgombero del presidio di San Giuliano avvenuto nella scorsa notte.