InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sciopero nazionale in Amazon: “non siamo dei robot!”

||||

Primo sciopero nazionale della filiera logistica di Amazon in Italia. Grandissima adesione allo sciopero e picchettaggio ai cancelli di alcuni magazzini nel nord Italia. Anche a Pisa al magazzino di Montacchiello, che ha visto la partecipazione di moltissimi drivers, lavoratori e lavoratrici che ogni giorno consegnano i pacchi dal sorriso stampato sul cartone dell’imballaggio delle merci hanno incrociato le braccia.

Noi si porta una media di 160 pacchi il giorno, a 200 Km all’ora, una consegna ogni 3 minuti e siamo ripresi 24 ore su 24; vedono dove sei, cosa fai, cosa non fai. Noi oggi scioperiamo per far vedere che se perdiamo una giornata di lavoro è per un motivo serio e per far capire a tutti che le regole di questo lavoro devono cambiare perché ad oggi queste regole sono contro di noi!”.

WhatsApp Image 2021 03 22 at 18.13.13

Le motivazioni che hanno portato i lavoratori a tirare il freno a mano dei furgoni per una giornata intera e che ha spinto i sindacati confederali a convocare uno sciopero nazionale, il primo nel mondo in Amazon, sono molteplici e molto seri. Assoespressi, l’ente padronale che sta trattando da mesi con i sindacati per il rinnovo del CCNL della logistica e dei trasporti ha proposto una serie di condizioni peggiorative per la categoria degli autisti in appalto Amazon: 365 giorni l’anno lavorativi (anche a natale!); 26 domeniche obbligatorie; le prime tre giornate di malattia non retribuite; la non formalizzazione dell’art 42 che regolamenta in caso di cambio appalto delle aziende la riassunzione di tutti i dipendenti. Queste sono soltanto alcune delle motivazioni principali per cui oggi migliaia di drivers non hanno consegnato pacchi.

Già alla fine di febbraio i drivers del magazzino di Montacchiello, inaugurato soltanto 5 mesi fa, avevano scioperato contro i ritmi di lavoro fuori controllo: “non vogliamo più lavorare a queste condizioni. Ci dicono sempre che dobbiamo consegnare tutto ma per farlo siamo costretti a correre perché le consegne sono troppe ed Amazon questo non lo vuole riconoscere. Le conseguenze di questa corsa sono gli incidenti e le multe per eccesso di velocità, oltre che i danni li dobbiamo pagare noi. Non chiamateci più corrieri, ma autisti, perché adesso non corriamo più”.

WhatsApp Image 2021 03 22 at 18.11.27 768x576

La determinazione di questa generazione di drivers, la maggior parte giovani lavoratori e lavoratrici sotto i 30 anni, ha travolto le intenzioni dei sindacati di fare una veloce passerella di fronte al magazzino di Amazon. Questi drivers non si accontentano di andare sul giornale o in televisione: “se oggi perdo 80 euro ne deve valere, se non guadagniamo noi non guadagna nemmeno Amazon…”. A fare visita al presidio anche il presidente della regione Antonio Mazzeo che ha parlato agli scioperanti (nello scetticismo generale ogni qualvolta che le istituzioni promettono qualcosa) assumendosi l’impegno di affrontare i temi sollevati dai lavoratori con i vertici manageriali della multinazionale di Seattle. Saranno come sempre i fatti a confermare quanto dichiarato da chi ha fatto abolire insieme a Matteo Renzi l’articolo 18 con la riforma del Jobs Act nel 2015.

Questo sciopero di oggi conferma quanto sia colma la misura di una categoria di lavoro ritenuta essenziale, strizzata fino al midollo durante quest’anno di pandemia, alla quale non solo non viene riconosciuto questo sforzo, ma anzi, Amazon vorrebbe peggiorare le loro condizioni di lavoro in termini salariali e di diritti. La lotta dei drivers è appena iniziata…

Da Riscatto

 

STRIKE AGAINST AMAZON IN ITALY!

SCIOPERO CONTRO AMAZON IN ITALIA!

Today, in Italy, we, Amazon workers, are on strike! From Torino to Roma, from Piacenza to Pisa, from Bologna to Genova, we are stopping work in the first national strike against Amazon involving all workers of the supply chain. Today, warehouse workers and drivers, Amazon’s direct employees and employees of sub-contracting companies, permanent workers and temporary workers, we are standing together to collectively refuse the working conditions, the rhytms, the workloads and the working hours imposed by the Amazon algorithm through the blackmail of productivity and to demand better agreements and higher wages for outsourced service workers. It is crucial to unite in the same struggle the many conditions that Amazon tries everyday to divide and put against each other, just like it is crucial to connect our struggle in Italy to those of Amazon workers throughout Europe and throughout the world. For this reason, our strike in Italy is part of the wider transnational struggle against Amazon!

Oggi, in Italia, noi lavoratori e lavoratrici di Amazon siamo in sciopero! Da Torino a Roma, da Piacenza a Pisa, da Bologna a Genova, oggi non lavoriamo, nel primo sciopero nazionale contro Amazon di tutti i lavoratori e le lavoratrici della filiera. Oggi, lavoratori dei magazzini e corrieri, dipendenti diretti di Amazon e dipendenti delle aziende in appalto, lavoratori a tempo indeterminato, precari e interinali, siamo uniti nel rifiutare collettivamente le condizioni di lavoro, i ritmi, i carichi e gli orari imposti dall’algoritmo tramite il ricatto della produttività e per pretendere migliori contratti e salari più alti per i lavoratori dei servizi in appalto. È fondamentale tenere insieme nella stessa lotta le condizioni che Amazon ogni giorno cerca di dividere e mettere le une contro le altre, così come è fondamentale connettere la nostra lotta in Italia con quella di lavoratori e lavoratrici di Amazon in Europa e nel mondo. Per questo, il nostro sciopero in Italia è parte della lotta transnazionale contro Amazon!

Da Amazon Workers International

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

amazonsciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello dei lavoratori palestinesi per la Giornata della Terra. Lottiamo per la nostra terra e per la nostra libertà

Il 30 marzo in Palestina è il Giorno della Terra, che ricorda i caduti negli scontri del 30 marzo 1976 quando l’esercito israeliano inviò le proprie forze in tre paesi (Sachnin, Arraba e Deir Hanna) allo scopo di reprimere le manifestazioni che ebbero luogo a seguito della decisione delle autorità israeliane di espropriare vasti terreni agricoli. 

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Monza: “Dita spezzate e calci a terra”, violento sgombero poliziesco del presidio SI Cobas 

“Nuova escalation di violenza di Stato contro il sindacato SI Cobas: brutale aggressione contro i lavoratori e il coordinatore di Milano Papis Ndiaye“

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

India: come non sfamare un pianeta affamato

In India è scoppiato un nuovo ciclo di proteste degli agricoltori contro il governo Modi con scontri e lanci di lacrimogeni alle porte di Nuova Delhi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero degli addetti al settore cargo di Malpensa

Sciopero all’aeroporto di Milano Malpensa degli addetti al settore cargo.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sanità: nuovo sciopero di medici e infermieri contro la manovra economica del governo

Nuovo sciopero dei medici oggi lunedì 18 dicembre 2023. Si tratta della seconda giornata di protesta dopo quella del 5 dicembre contro la manovra economica del Governo che taglia fondi alla sanita’ pubblica a favore di quella privata.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Trasporti: Salvini precetta lo sciopero del sindacalismo di base che replica “Confermiamo l’astensione e siamo pronti ad azioni di piazza”

Come era prevedibile l’incontro con il ministro dei Trasporti Salvini del 12 dicembre 2023 “si è concluso con un nulla di fatto” e di fronte all’ordinanza del leghista di ridurre la mobilitazione da 24 a 4 ore si  “conferma lo sciopero”.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le improbabili genealogie di uno sciopero. Lotte di classe dentro e contro il sindacato

Dopo 46 giorni di sciopero, che nell’ultima fase ha coinvolto 45 mila lavoratori su 146 mila, alla Ford, General Motors e Stellantis – le cosiddette Big Three americane dell’automotive – sono stati rinnovati i contratti per i prossimi i 4 anni e 7 mesi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sciopero e proteste continuano a Leroy Merlin.

Sono molte le iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori in sciopero a Leroy Merlin di Piacenza, grande centro logistico del colosso che rischia la chiusura. A Bologna, Milano, Torino i lavoratori dei negozi della catena francese hanno messo in atto azioni di protesta nei negozi sparsi nelle varie città, riempiendo carrelli e gettando la merce a terra con l’obiettivo di boicottare il normale svolgimento dell’attività e provocando un danno economico e di immagine all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo sciopero politico contro la logistica di guerra

Assembliamo due interessanti interviste uscite su Connessioni Precarie rispetto alle mobilitazioni dei lavoratori portuali in risposta all’appello da parte dei sindacati palestinesi. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.