InfoAut
Immagine di copertina per il post

Empoli: in migliaia contro gassificatore e devastazione ambientale

Ieri ad Empoli si è tenuta una manifestazione popolare che ha visto scendere in piazza migliaia di persone contro il progetto del nuovo gassificatore e sulla scia della devastazione ambientale che ha colpito il territorio a partire dalla vicenda dello sversamento del Keu non conforme.

Di seguito riportiamo i comunicati di Assemblea Permanente No Keu e Comunità in Resistenza.

Finalmente il muro della rassegnazione è caduto. L’immagine più bella della manifestazione di ieri è proprio questa: migliaia di persone consapevoli e determinate che calpestano le macerie della disillusione, del tanto non serve a niente, del sono più forti loro.

No, non siamo rassegnati al peggio. Dove il peggio è questa commistione tossica tra politica e affari. Un amministrare supino alle logiche del mercato, alla redditività dei processi (che siano lo smaltimento di veleni o la gestione del ciclo dei rifiuti), al profitto come guida del futuro.

A questo non siamo rassegnati. Dire questa cosa e dirla in migliaia è stata la vera vittoria, perché significa pretendere di contare. Non tanto chiedere di essere ascoltati, ma affermare che senza le nostre intelligenze, senza i nostri corpi, senza questa collettività non si fa niente. «Sui territori decidiamo noi», questo è il punto.

Non ci interessano i tecnicismi, i progetti realizzati da archistar, le eccellenze professionali piegate al potere di turno, gli slogan vuoti che parlano di circolarità contro ogni raziocinio. Non ci interessano se al centro non ci siamo noi. Così come non ci interessano i processi giudiziari e le condanne se non si rimuove il Keu dalle strade e non si fa in modo che nessun territorio sia devastato di nuovo.

Le “chiacchiere da bar”, la supponenza con cui ci chiamate “gente”, i vostri “non capite” li rispediamo al mittente. Perché noi non siamo gente, siamo collettività: ve lo abbiamo dimostrato in decine di incontri, assemblee affollate, articoli di giornale, interviste tv e radio, conferenze. E lo abbiamo ribadito ieri, in piazza. Siamo collettività che sa organizzarsi, informarsi, prendere parola e spazio. E capiamo, eccome se capiamo.

Anzi, abbiamo già capito che il sistema che proponete non ci va bene perché gioca alla meno sulle nostre vite per garantire i guadagni di pochi. Mentre noi puntiamo al massimo per le vite di ciascuna e di ciascuno, senza che nessuno possa guadagnarci. Tutti – comprese quelle comunità scientifiche che sapete solo usare come arma classista e paternalista – indicano nella riduzione della produzione di rifiuti, nella transizione ecologica, nella riconversione delle produzioni più inquinanti la strada migliore da seguire. Ecco, noi vogliamo seguire quella strada.

Vogliamo la migliore opzione sul piatto. Ma vogliamo anche prendere parte ai processi decisionali. Non possono esistere deleghe su questo. Anche perché, ormai dovrebbe essere chiaro, continuare a chiedere assegni in bianco per prendere le decisioni crea un vuoto che non siete più in grado nemmeno voi di riempire.

E dovreste essere grati che su questo territorio ci sia una collettività che si stia facendo carico di riempire quel vuoto che avete contribuito a creare.

Lo diciamo da quasi due anni e continueremo a dirlo. Questo sistema di gestione di beni, risorse e servizi è sbagliato e deve essere cambiato. Siamo consapevoli che gli interessi in campo sono tanti e che sono forti. Ma noi lo siamo e lo saremo altrettanto.

Consapevoli che la mobilitazione – dal Keu alla Multiutility, fino al gassificatore – è la stessa!


Sabato 26 novembre è stata una giornata storica per Empoli, 2500 cittadini hanno manifestato la loro contrarietà all’ipotesi dell’ impianto che si vuole costruire al Terrafino per il trattamento di 250000 tonnellate annue di rifiuti indifferenziati. Donne, uomini, bambine e bambini, tutti accomunati dalla necessità di assicurarsi un futuro sano e sereno. Questa giunta ha il merito di aver risvegliato il senso di comunità tra i cittadini, è stata una bella giornata di lotta e partecipazione. In questo secolo ricordiamo una mobilitazione simile solo dopo la mattanza del G8 a Genova e l’ omicidio di Carlo Giuliani nel 2001. La partita di oggi è stata stravinta grazie alla determinazione e la consapevolezza che abbiamo visto in piazza. La lotta non è ancora finita, martedì prossimo (29 novembre) saremo davanti al circolo di Marcignana. Serata in cui rappresentanti della giunta comunale e regionale incontreranno la cittadinanza, noi saremo presenti aspettando l’ unico annuncio possibile e cioè che la proposta della costruzione dell’ impianto è stata respinta.

Hasta la Victoria Siempre!

Comunità in Resistenza Empoli

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

ambienteempoligassificatoreNO KEU

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Manifestazione no tav sui luoghi della devastazione

In occasione del Festival Alta Felicità, che anche quest’anno si terrà nella splendida cornice della borgata 8 dicembre a Venaus dal 26 al 28 luglio, il Movimento No Tav scenderà di nuovo per le strade ed i sentieri della Valsusa. Fin dalle prime edizioni è stato un appuntamento fondamentale nella lotta contro la linea ad alta velocità Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ciao TAV: necrologio di un progetto nato morto

A cura dei tecnici No Tav da notav.info Del progetto TAV Torino – Lione, dopo oltre trent’anni, abbiamo migliaia di chilometri di parole scritte sulla carta e nemmeno un centimetro di binari realizzati. Qual è il destino della grande opera più inutile d’Europa? È tutto scritto in un numero magico, diffuso ieri dall’Unione Europea. In […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: migliaia in corteo a difesa delle risorse idriche. Lancio di lacrimogeni da parte della polizia che vieta le manifestazioni

Movimenti e organizzazioni di base sono impegnati da ieri mattina in Francia in una mobilitazione internazionale lanciata da Soulevementes de la Terre e Bassines Non Merci in difesa della terra e delle risorse idriche, contro la costruzione di mega-bacini idrici nell’area di Poitou, nell’ovest del paese. Migliaia di persone in corteo. La polizia, anche a […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TavLeaks. Documento tecnico lancia l’allarme sull’impatto idrogeologico del cantiere: sta accelerando il cedimento di una diga in Val Maurienne

Il giornale Mediapart si è procurato un documento interno della EDF, l’azienda francese di fornitura elettrica, in cui un ingegnere lancia l’allarme, con tanto di emoji , sul fatto che lo scavo del tunnel del TAV ha, nel 2019, svuotato di acqua una parte della montagna in Val Maurienne, in Savoia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torna il Festival Alta Felicità

Torna il Festival Alta Felicità! Dal 26 al 28 Luglio la Borgata 8 Dicembre di Venaus sarà di nuovo attraversata da migliaia di persone che, con entusiasmo, arriveranno in Val di Susa per tre giorni di musica, dibattiti, incontri e gite.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Maxi-striscione di Extinction Rebellion su una gru dentro il Politecnico: “Stop alla ricerca per il genocidio”.

Un grandissimo striscione è stato appeso questa mattina da Extinction Rebellion al braccio orizzontale della gru che affaccia su corso Castelfidardo: “Politecnico: stop research for genocide”, in solidarietà agli studenti in occupazione per la Palestina.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Appello alla mobilitazione per la stagione 7 dei Soulèvement de la Terre.

Per consultare l’appello completo è possibile leggerlo in italiano direttamente sul sito dei Soulèvement de la Terre. Di seguito le prossime date da segnare in calendario..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ciao Silvano

Avremmo voluto avere un po’ più di tempo per salutarci come si deve, con un brindisi in più per salutare questo mondo che da quando eri ragazzo hai fatto di tutto per cambiare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messico: due contadini morti e centinaia di feriti per la repressione sui difensori dell’acqua nel Veracruz.

Città del Messico / Almeno due contadini sono stati assassinati e centinaia di persone colpite dai poliziotti del Veracruz durante un’operazione per sgombrare il picchetto indefinito che il Movimento in Difesa dell’Acqua..

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Trino: un territorio destinato al sacrificio?

Ai piedi delle colline del Monferrato, percorrendo le rive del fiume Po, si trova la cittadina di Trino, immersa in un territorio vocato all’agricoltura e plasmato dall’uomo attraverso canali artificiali per la coltivazione del riso e per la gestione delle numerose falde superficiali. 

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il caso di corso Belgio a Torino: un esempio di transizione verde fallita.

In corso Belgio dalla primavera del 2023 è nata un’attivazione spontanea per la difesa di un’alberata composta da 241 aceri che, secondo il Comune di Torino, dovrebbero essere abbattuti per lasciare spazio a un “rifacimento di look” del quartiere. A seguito di questa introduzione tematica verranno pubblicati alcuni comunicati stampa del Comitato Salviamo gli alberi di Corso Belgio, per tenere traccia della vicenda.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La collina morenica: zona di salvaguardia e bene comune.

A circa 20 km dal centro di Torino, è situata la collina morenica di Rivoli-Avigliana, che incide sui territori di Rivoli, Rivalta, Rosta, Villarbasse, Buttigliera, Avigliana, Reano, Trana e Sangano.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

CONFLUENZA.

Abbiamo bisogno di far confluire i nostri saperi e le nostre esigenze per una diversa gestione del territorio e per farlo vogliamo incontrarci. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7? Gsim! La Puglia dei movimenti per la giustizia climatica inizia a prepararsi al G7

A giugno si terrà in Italia il G7, l’incontro periodico di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti a cui solitamente si aggiunge anche l’Unione europea.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Autonomia differenziata, cioè come fare a pezzi l’ambiente

La legge approvata al Senato “è una bomba per la tutela della natura e del territorio”, scrive il prof. Paolo Pileri.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Turismo, patrimonializzazione e lotte ambientali nel Mediterraneo

Cosa ci racconta la bellezza di un luogo? Come proteggere e conservare il patrimonio naturale, culturale e storico di una delle aree più intensamente toccate dal turismo?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In che modo le violazioni ambientali di Israele sostengono il suo regime di apartheid

Israele ha tentato a lungo di attuare la pulizia etnica nei confronti dei palestinesi usando la Cisgiordania occupata come discarica di rifiuti tossici. Secondo Hala Yacoub, questo rafforza il motivo per cui la liberazione della Palestina è anche una lotta per la giustizia ambientale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La lotta del comitato della Bassa Ossola contro il biodigestore.

Da qualche tempo nella Bassa Ossola si è costituito un comitato che si batte a seguito della notizia della volontà delle amministrazioni cittadine di mettere in campo un progetto di biodigestore in un’area del comune di Primosello Chiovenda.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stop al progetto di inceneritore a Frossasco: alcune considerazioni con il comitato Frossasco Ambiente.

Abbiamo posto alcune domande a Massimiliano, biotecnologo del comitato Frossasco Ambiente che ha preso parte alla lotta contro il progetto di inceneritore promosso da Kastamonu, a seguito della notizia dello stop all’opera dovuto alla mancanza della variante sul piano regolatore che ne avrebbe permesso la costruzione.