Il risultato della giornata di sabato ha confermato come l'assunto dei prigionieri e delle prigioniere politiche -attualmente più di 650 rinchiusi tra le carceri spagnole e francesi- sia un elemento centrale all'interno della fase politica che si sta attraversando nei Paesi Baschi.
Uno degli elementi che possono sicuramente influire per una soluzione riguardante i prigionieri e le prigioniere basche è la mobilitazione sociale che insieme ad altri fattori, non certo meno importanti, possono aprire la strada per un reale cambiamento del conflitto basco. Per questo la "colossale" manifestazione ha suscitato tanto entusiasmo non solo tra i militanti della sinistra indipendentista, ma anche da parte di quella popolazione basca che ha scommesso su questa nuova fase politica in Euskal Herria. E tra i fattori che influiscono in una risoluzione politica, c'è certamente la disponibilità dello Stato spagnolo e delle istituzioni ad affrontare la questione basca. Dopo tutti i passi fatti finora, a partire dalla fine dell'attività armata dell'organizzazione ETA, lo Stato spagnolo con a capo il neonato governo di Rajoy, decide -in continuità con il suo predecessore- di non muoversi. Eppure da qualsiasi parte si giri, sembra che vi siano segnali che non fanno altro che invitarlo ad attuare o anche solo incominciare a pensare a un possibile dialogo.
All'indomani della storica manifestazione, oltre al grande entusiasmo derivato dalla forza dimostrata dai cittadini e dalle cittadine basche, si fanno largo anche le dichiarazioni della sinistra indipendentista, che invita l'esecutivo spagnolo a dare “i primi passi d'urgenza” per i prigionieri politici: la liberazione dei prigionieri ammalati gravemente, la rettifica della dottrina Parot - in base alla quale vengono allungate le condanne di coloro che hanno già scontato la pena prevista- e l'avvicinamento di tutto il collettivo dei prigionieri politici alle carceri basche.
Per la sinistra indipendentista, vi sono tutte le condizioni favorevoli affinché lo Stato spagnolo inizi un dialogo con ETA per incominciare a sciogliere un nodo centrale come quello dei prigionieri, e la manifestazione di sabato a Bilbao ha dato un segnale importante proprio in questa direzione.
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