InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il governo basco fa spaccare la faccia a un sindacalista

||||

La violenza della Ertzaintza, la polizia basca, su un picchetto di lavoratori. Solo la repressione funziona a pieno ritmo a Lakua

Mentre a Rochester, New York, gli agenti si esercitano nello sport preferito per i poliziotti del loro paese, l’abuso su giovani afroamericani (guarda qui il pezzo di Popoff), la polizia dello stato spagnolo, sembra restare attaccata al modello più tradizionalista di poliziotti al servizio dei padroni e questo video agghiacciante mostra uno di questi robocop mentre spacca il naso a un sindacalista a manganellate. Numerosi i feriti nelle cariche effettuate dalla Ertzaintza, la forza di polizia autonoma della comunità autonoma spagnola dei Paesi Baschi, contro i lavoratori in sciopero negli stabilimenti PCB di Barakaldo e Sestao. Il crimine dei lavoratori è quello di protestare contro gli 83 licenziamenti che sono stati eseguiti oggi.

Uno dei feriti dall’azione della polizia è il segretario generale della Federazione dell’Industria del BAC, Javi Gomez, che ha subito lo spostamento e la frattura del setto nasale e numerose contusioni. Il sindacato CC.OO, Comisiones Obrera, chiederà spiegazioni al ministro della sicurezza di Lakua (il quartiere di Victoria dov’è ubicata la sede del governo regionale), Josu Erkoreka, per “l’azione violenta e incontestabile della Ertzaintza”, soprattutto quando il governo di Iñigo Urkullu (del Partito nazionalista basco che governa in coalizione con i socialisti baschi) ha utilizzato la presunta violenza dei picchetti per rifiutare la riunione con il consiglio di fabbrica di ITP Aero. Inoltre, presenterà una denuncia attraverso i tribunali nei prossimi giorni. “Non è una violenza condannare 90 famiglie alla disoccupazione e alla miseria e, inoltre, mandare la Ertzaintza a reprimere le giuste e dignitose proteste a favore dell’occupazione e contro il licenziamento che i lavoratori stanno sviluppando pacificamente?”, aveva dichiarato venerdì scorso, il delegato del sindacato più radicale, il LAB,  Zigor Azpiolea nella mobilitazione che ha avuto luogo venerdì.

Secondo la versione della Ertzaintza, quello che è successo è che un “muro umano” era stato chiamato per impedire l’accesso di crumiri, un furgone di dirigenti e un autobus di lavoratori. Gli agenti hanno spinto i manifestanti sul marciapiede, “senza fare alcuna carica, usando il manganello”. La situazione è stata mantenuta per mezz’ora fino a quando i veicoli sono passati, e una ertzaina dice di essere rimasta contusa a un polso e le dita della mano. Gruppi di lavoratori hanno partecipato al sit-in agli ingressi della fabbrica, dopo di che la Ertzaintza ha intimato di sgomberare l’ingresso della fabbrica.

In una conferenza stampa successiva, il presidente del consiglio di fabbrica, Ángel Rodríguez, ha deplorato che l’impresa abbia optato “per una soluzione che danneggia tragicamente 83 famiglie” e danneggia la sua posizione nel mercato aeronautico “per poter competere in buone condizioni” licenziando “personale formato”. Rodriguez ha ricordato che la crisi derivante dalla pandemia è “una situazione eccezionale e temporanea”, le cause addotte dalla gestione non possono giustificare i licenziamenti e la redditività della società “può essere affrontata attraverso l’attuazione di un ERTE”. L’Expediente de Regulation Temporal de empleo, Erte, è uno strumento simile alla nostra cassa integrazione. I lavoratori chiedono un negoziato e al governo locale se ha intenzione di continuare a posizionarsi a favore di un padrone che distrugge posti di lavoro quando ci sono alternative per garantirlo. Ma l’unico dipartimento del governo di Lakua “che lavora a pieno ritmo è l’Interno, che invia ogni giorno un dispositivo anti-sommossa, minacciando, picchiando, identificando”, ha denunciato l’operaio. “Oggi è stato più sfacciato, le autorità sono venute in modo molto drastico a picchiare e punire i lavoratori che lottano pacificamente”.

Per il collettivo dei lavoratori, la vendita del gruppo ITP Aero che Rolls-Royce vuole realizzare è la ragione dietro i licenziamenti: “È uno scandalo che per realizzare questo tipo di manovre la merce di scambio siano ancora una volta i lavoratori”, ha sottolineato il presidente del consiglio di fabbrica. “Continueremo a scioperare, continueremo a mobilitarci”.

Il personale di queste fabbriche, appartenenti al gruppo ITP, ha deciso il 7 gennaio di iniziare uno sciopero a tempo indeterminato per protestare contro l’ERE proposto dalla direzione e i cui licenziamenti saranno effettivi oggi. Il dossier è stato denunciato in tribunale da tutti i sindacati con rappresentanza, che hanno formalizzato questa denuncia giovedì scorso. L’ERE, Expediente de Regulación de Empleo, è una procedura con la quale una società in cattive acque cerca di ottenere l’autorizzazione a sospendere o licenziare i lavoratori.

Da popoffquotidiano di Ercole Olmi

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

euskal herrialogisticapolizia violenta

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

5 Ottobre: GPI e UDAP confermano la manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano

Manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano lanciata da Giovani Palestinesi d’Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese per sabato 5 ottobre 2024 a Roma (ore 14, piazzale Ostiense – metro Piramide).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: Israele ha dato l’ok all’invasione di terra. L’Iran replica con circa 200 missili

Alle ore 18.30 (in Italia) circa 200 missili scagliati dai “Guardiani della Rivoluzione”, i Pasdaran, sono partiti dall’Iran alla volta di Israele e delle basi militari nei Territori Occupati Palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

AMLO, Ayotzinapa e la dimensione sconosciuta

A dieci anni dal massacro e “desaparición” degli studenti di Ayotzinapa proponiamo la traduzione di questo articolo del giornalista John Gibler, autore del libro “Una storia orale dell’infamia”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’esercito israeliano ha ucciso Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah

E’ ufficiale, Hezbollah ha confermato la morte di Hassan Nasrallah dopo i bombardamenti della scorsa notte dell’IDF su Beirut che hanno raso al suolo sei palazzi nel quartiere Dahiya. Nasrallah era il leader di Hezbollah dal 1992, quando successe ad Abbas Moussaoui, assassinato da Israele. Da allora ha contribuito a trasformare il gruppo in una […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: il copione di Israele si ripete

In Libano continua l’attacco da parte di Israele che ha adottato la stessa narrazione impiegata per “giustificare” agli occhi della comunità internazionale il genocidio nella Striscia di Gaza, la retorica secondo cui l’offensiva avrebbe l’obiettivo di colpire i membri delle organizzazioni di Hezbollah per estirpare il “terrorismo”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La guerra post-umana

Tra pace e guerra non esiste un sottile confine, ma una vasta zona grigia, dove gli stati danno vita a quella che viene definita competizione strategica, utilizzando in diverse combinazioni i quattro elementi che formano il potere di uno stato: diplomatico, militare, economico e informativo. Proprio quest’ultimo fattore, complice la pervasività delle tecnologie digitali, ha […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Colombia: Il Governo riprende la guerra contro l’ELN

Il Governo non ha rispettato l’accordo di ritirare l’ELN dalla lista dei Gruppi Armati Organizzati (GAO), che era una delle condizioni del gruppo rivoluzionario per continuare nei dialoghi. Il 23 agosto è scaduta l’estensione del cessate il fuoco e le due parti hanno ripreso le operazioni militari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli attacchi missilistici di Hezbollah causano “distruzione massiccia” nel nord di Israele, mentre gli aerei da guerra sionisti scatenano il caos nel sud del Libano

Il 19 settembre gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato attacchi pesanti e indiscriminati nel sud del Libano, mentre Hezbollah ha alzato il tiro contro le colonie ed i siti militari israeliani del nord.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Esplosioni in Libano: si apre un nuovo capitolo del genocidio

Dopo le prime esplosioni di migliaia di cercapersone in dotazione a membri di Hezbollah avvenute in Libano, un’ulteriore ondata di esplosioni in contemporanea, di walkie talkie e pannelli fotovoltaici, è stata segnalata dai media libanesi nei giorni scorsi, causando la morte di almeno 20 persone e ferendone a migliaia, anche in Siria.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: bloccato per ore a Tortona un intero polo della logistica. Alle 20 si replica

Sciopero nazionale della logistica promosso da Si Cobas, Adl Cobas, Cobas Lavoro Privato, Sgb e Cub, esclusi dal tavolo di rinnovo del Ccnl, nonostante la forte rappresentatività tra facchini, driver e operai.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mondo Convenienza: la lotta paga. Applicato il CCNL della logistica a tutti gli appalti

È ufficiale. Dal 1 marzo in tutti gli appalti Mondo Convenienza verrà applicato il CCNL della Logistica. All’inizio dicevano che era “impossibile”. Ora sarà realtà.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Logistica di guerra: l’idea di difesa degli USA

I bombardamenti guidati da USA e Gran Bretagna in Yemen contro gli Huthi vengono spacciati dalla Nato come “difensivi”. Ma cosa difendono e per chi?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA e Gran Bretagna attaccano lo Yemen. Navi, sottomarini e aerei colpiscono la capitale e le città portuali

Le forze Houthi hanno fatto sapere che i bombardamenti di Stati Uniti e Gran Bretagna hanno ucciso 5 persone e ferito altre 6. I raid sono stati 73 e hanno colpito 5 regioni dello Yemen controllate dagli Houthi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Logistica di guerra: dopo gli Houti nel Mar Rosso anche la Malesia blocca le navi israeliane

Il primo ministro malese Anwar Ibrahim ha dichiarato che il paese ha deciso di non accettare più navi battenti bandiera israeliana per attraccare nel paese. La dichiarazione afferma che Israele sta commettendo “massacri e brutalità” contro i palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: rotte le trattative. Entra in sciopero il colosso della logistica

Se entro la fine di luglio non verrà trovato un accordo sul rinnovo del contratto, i 340.000 lavoratori del gigante della logistica statunitense rhood of TeamUPS – organizzati dall’International Brothesters (IBT) – entreranno in sciopero.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Francia: rivolta nella banlieue dopo l’ennesimo brutale omicidio poliziesco

Scoppia la rabbia dopo l’omicidio di un diciasettenne da parte della polizia francese.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cosa c’è dietro il sistema degli appalti al ribasso nella logistica?

Due note aziende della logistica sono state recentemente poste sotto inchiesta giudiziaria  per le condizioni di sfruttamento in cui versano i propri dipendenti. Cosa ci racconta questa vicenda?

Immagine di copertina per il post
Culture

Presentazione di “Il Magazzino” con l’autore Alessandro Delfanti al Centro Sociale Askatasuna

La brutale realtà lavorativa dei magazzini di Amazon, fatta di ritmi insostenibili, tattiche antisindacali aggressive e sorveglianza digitale, non è più un mistero, come testimoniato da numerose inchieste giornalistiche.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Dall’altra parte della via Emilia

Le lacrime versate sul disastro che ha colpito la Romagna ci stanno insegnando a cambiare approccio verso il governo del territorio, a fermare nuove impermeabilizzazioni, puntando solo sulla manutenzione del territorio?