InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il governo francese prova la ritirata strategica sulla riforma delle pensioni – Alcuni punti di vista sulla mobilitazione

||||

Ieri è arrivato l’annuncio, atteso, del ritiro da parte del governo francese di una delle norme più discusse della riforma delle pensioni, riforma fortemente contestata da giovani e lavoratori.

La “sospensione provvisoria” (come è stata chiamata dal primo ministro Edouard Philippe) riguarderebbe l’età cardine di 64 anni. La scelta di sospendere questa norma è stata interpretata da molti come un tentativo di depotenziamento del movimento, in modo da quietare le sue componenti più moderate. L’annuncio del ritiro è avvenuto quasi in contemporanea con le manifestazioni del sabato pomeriggio che hanno raggiunto un nuovo livello di conflittualità sociale dopo quello visto esprimersi giovedì in occasione dello sciopero generale. Abbiamo tradotto qui sotto il punto di vista “a caldo” di alcuni collettivi che stanno partecipando alle mobilitazioni sulla giornata di ieri per provare a comprendere quali sono le prospettive future di questa lotta, al netto degli annunci governativi.

 Combattere fino alla vittoria – ACTA

 

Nello stesso momento in cui Edouard Philippe ha annunciato la “sospensione provvisoria” della famosa misura relativa all’età cardine, ottenendo così il tradimento pianificato del CFDT, la dimostrazione parigina ha dimostrato la piena portata del rifiuto popolare di questa riforma e la determinazione del popolo combattere fino al suo completo ritiro.

Oggi (ndr. Ieri) è stata una giornata di convergenza con i gilet gialli. In effetti questi, presenti in numero, prendono la testa dall’inizio dell’evento. La polizia, ha deciso di incollarsi alla prima fila della manifestazione, l’atmosfera diventa rapidamente elettrica. Notiamo una disponibilità diffusa allo scontro – anche più ampia di giovedì scorso – che trova espressione a solo pochi minuti dopo l’inizio. In effetti, i primi scontri sono scoppiati a livello di rue Hector Mollat ​​- la stragrande maggioranza del corteo non ha più sopportato la presenza intimidatoria dell’FDO.

Quindi iniziano quasi due ore di combattimento tra Reuilly-Diderot e la Bastiglia. Saccheggio di banche e altre agenzie immobiliari, pietre, incendi di rifiuti, lancio di uova e pietre per lastricati da un lato. Lanci di flashball, utilizzo massivo di gas – senza che le FDO si impegnassero in un contatto diretto con i manifestanti: per non correre il rischio di riprodurre le immagini della brutalità della polizia che hanno segnato la manifestazione giovedì scorso?

83163764 758970934588241 3556771170684502016 o

Sebbene privo di qualsiasi banner rinforzato (che probabilmente sarebbe stato utile in questa configurazione), il blocco della testa è rimasto relativamente compatto e ha saputo muoversi con sufficiente intelligenza per impedire alla polizia di dividere la manifestazione. Dopo lunghi minuti di stagnazione, i manifestanti decidono di avanzare e caricare una squadra di BRAV che è costretta a ritirarsi per diverse decine di metri.

Ai margini di Place de la Bastille, un tabellone per le affissioni è stato dato alle fiamme, vicino ai condomini: le imponenti fiamme si sono rapidamente estinte. Quindi, quando il corteo passa davanti all’Opéra Bastille, forti applausi rendono omaggio agli operai dell’Opera in sciopero. A seguire un momento di relativa calma.

Ma non appena l’FDO ritorna vicino ai manifestanti sul Boulevard Beaumarchais, la tensione aumenta. Le banche vengono nuovamente attaccate. La polizia ha istituito una guardia sul fianco per limitare il danno materiale nell’ultima parte della manifestazione. È copiosamente fatta oggetto di cori: sentiamo sia il tradizionale “tutti odiano la polizia, “poliziotti, stupratori, assassini “, ma anche slogan in memoria di Cédric Chouviat, fattorino di 42 anni ucciso dalla polizia durante il suo fermo.

A partire dall’arrivo su Piazza della Repubblica, gli scontri ricominciano. Un gruppo di FDO in particolare si ritrova alle spalle della farmacia e subisce una pioggia di oggetti che li costringe a ritirarsi e rifugiarsi all’interno del passaggio di Vendôme.

Le manifestazioni di oggi e giovedì scorso hanno rianimato un conflitto di strada che era assente (o asfissiato) durante le processioni di dicembre. Ciò è senza dubbio spiegato dall’intelligenza collettiva e dalla capacità di adattarsi ai sistemi di repressione (essi stessi sottoposti a cambiamenti). Ma anche e soprattutto dalla consapevolezza dell’incapacità delle tradizionali manifestazioni incorniciate di pesare sull’equilibrio di potere nei confronti di un governo determinato a imporre il suo programma di regressione sociale con la forza, e sfidando qualsiasi opposizione. Solo quando i gilet gialli hanno devastato il cuore borghese della capitale lo scorso dicembre, i rappresentanti del blocco dominante si sono davvero sentiti minacciati, in ogni caso abbastanza per essere costretti a concessioni. Questa lezione non deve essere dimenticata.

Oggi il governo sta giocando la (attesa) carta del ritiro dell’età cardine al fine di rimuovere dal movimento i cosiddetti sindacati “riformisti” (vale a dire collaboratori) e quindi spezzare le dinamiche dello sciopero. Questa sospensione è solo un calcolo tattico che non toglie nulla alla sostanza anti-popolare del disegno di legge e alla necessità di un suo completo ritiro. Continuiamo a mantenere la pressione la prossima settimana, in strada, sui punti di blocco, moltiplichiamo le iniziative – fino alla vittoria!

PartisansDansLaMétropole

82428773 758971237921544 2301379893948055552 o

 

Questo è un contropotere – Plateforme d’Enquêtes Militantes

 

61° atto, 38° giorno di sciopero. Una nuova giornata di manifestazione di massa ha invaso oggi le strade di diverse città del paese. Una mobilitazione in continuità con il #9 gennaio sia dal punto di vista della composizione sociale che delle pratiche di lotta.

Mentre A Nantes La Prefettura era presa sotto tiro dai manifestanti, a Parigi 150 000 persone si sono difese e hanno risposto agli attacchi di polizia, facendo retrocedere i crs più volte tra boulevard Dausmenil e Repubblica. L’ effetto giallo nello sciopero ha ormai superato una nuova rotta: una protesta-Contropotere, animata da #lapotenza e dagli slogan scanditi per un anno di rivolta, ha portato una creatività offensiva al corteo tradizionale.

Oltre il livello di scontro, da notare è l’insieme del corteo organizzato in gruppi di scioperanti che sfila per settore dietro diversi striscioni: scioperanti ratp e sncf, lavoratori dei servizi, della formazione e della cultura, settori del privato e del pubblico si mescolavano senza distinzione con migliaia di #gj. Un corteo dalle mille sfaccettature, unificato dalla sua intelligenza collettiva.

La notizia del “ritiro provvisorio” dell’età perno a 64 anni, annunciata durante il giorno, è stata interpretata come un’occasione per rilanciare il rifiuto di tutta la riforma e del mondo di #macron. Nuove giornate d’azione si preparano per la prossima settimana e un atto nazionale dei #gj è annunciato per il #18 gennaio. Volevano negoziare, incontrano un contropotere.

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

FranciaGILET JAUNESGILETS JAUNESmacron

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

76 anni di Nakba: una Storia di colonialismo di insediamento

Sono passati 76 anni dalla Nakba, il disastro della nascita di Israele, il 15 maggio 1948, sul territorio dei nativi palestinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: la polizia ha effettuato varie perquisizioni ai locali e alle mense delle organizzazioni sociali

Lunedì mattina, agenti della Polizia Federale hanno perquisito i locali e le mense popolari del Polo Obrero, si sono recati anche nel domicilio di uno dei dirigenti del FOL e hanno effettuato una perquisizione del locale di questa organizzazione nel quartiere di Congreso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rafah: le trattative tra Israele e Hamas e il sostegno (apparentemente) in bilico degli Stati Uniti.

Un approfondimento con Eliana Riva, caporedattrice di Pagine Esteri, sullo stato delle trattative in corso al momento al Cairo tra la resistenza palestinese e Israele..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

Di seguito pubblichiamo alcuni contributi che provengono delle occupazioni studentesche avvenute ieri a Torino e Pisa e aggiornamenti dalle altre università italiane occupate.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Salone del Libro viene bloccato per la sua complicità al sionismo: la vittoria della mobilitazione per la Palestina!

Sabato pomeriggio, con il coordinamento Torino per Gaza ci siamo dati appuntamento a ridosso della metro Lingotto per raggiungere il Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salone del Libro: come è fatta la vera censura

Riprendiamo il comunicato del Coordinamento cittadino Torino per Gaza su quanto accaduto ieri al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: provocazione della celere in piazza Scaravilli, ma le tende per Gaza resistono e si moltiplicano

L’”acampada” per la Palestina allestita in Piazza Scaravilli a Bologna, nell’ambito della cosiddetta “intifada degli studenti”, è stata attaccata dalla celere nella serata di venerdì 10 maggio, al termine di un corteo dimostrativo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amsterdam: rivolta studentesca per la Palestina

Anche nei Paesi Bassi il genocidio commesso dallo Stato israeliano sta infiammando i giovani.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siamo di fronte al movimento studentesco globale della nostra epoca?

Le mobilitazioni in sostegno alla Palestina che attraversano le università in tutto il globo stanno indicando alcune questioni fondamentali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: occupata la Statale

Comunicato dei Giovani Palestinesi a seguito dell’occupazione dell’Università Statale di Milano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia

Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d’olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: La polizia sgombera la Sorbona, occupata dagli attivisti in solidarietà con la Palestina

Pochi giorni dopo una manifestazione in solidarietà con il popolo palestinese a Parigi, la polizia è entrata alla Sorbona per sgomberare gli attivisti che avevano montato delle tende all’interno degli edifici universitari.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Megaprofitti e sfruttamento degli agricoltori: occupazione della sede di Lactalis

“Lactalis, restituisci i soldi”: invasa l’azienda che strangola gli agricoltori mentre il suo amministratore delegato è multimiliardario

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Golpe istituzionale, sostegno francese, rivolta: cosa sta succedendo in Senegal?

Da molti mesi il Senegal è in preda a una grave crisi politica e sociale, culminata negli ultimi giorni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: i migliori slogan visti sui trattori

Ma la rabbia degli agricoltori va ben oltre le semplici richieste sul diesel o sugli standard ecologici, come vorrebbe farci credere la FNSEA. Per molti, si tratta di una rabbia per la dignità, per una paga equa e per la fine del neoliberismo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Proteste degli agricoltori in tutta Europa. In Francia una giovane donna investita durante un blocco

Dopo le mobilitazioni degli agricoltori in Germania il movimento si estende in Francia, in particolare nella regione dell’Occitanie. Bloccata la A64 a Carbonne, i blocchi si moltiplicano a macchia d’olio intorno a Tolosa nella Haute-Garonne, bloccata anche l’autostrada A20 di Montauban.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Olimpiadi del colonialismo e della pulizia etnica

Lo stato coloniale, che sta commettendo attualmente una pulizia etnica contro il popolo palestinese, sarà comunque presente alla cerimonia di apertura.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La quadratura della rete: criminalizzazione e sorveglianza tecnologica

Analiziamo alcuni dei passaggi chiave che hanno attraversato la societa’ francese a partire dagli attentati di Parigi del 2015 per capire come hanno influenzato il sistema di sorveglianza tecnologica fino ad arrivare ai piu’ recenti processi a carico di attivist*.