InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gelo tra USA e Germania, si chiude un’epoca?

||||

“La Germania paga meno di quanto dovrebbe”. “Ormai è impossibile fidarsi degli USA”. In questo botta e risposta tra Trump e Merkel possiamo leggere quantomeno una tendenza importante nelle relazioni internazionali a venire.

Il g7 di Taormina, più che per le finte dichiarazioni d’intenti e le passerelle in una città blindata, verrà forse ricordato come quello che sancisce un inizio di smarcamento della Germania dall’alleato americano.

Intendiamoci, niente di forzato, nessuno strappo immediato: la Merkel stessa ha ricordato che gli USA sono un alleato importante, così come importante è la NATO. Eppure la presidenza Trump, insieme alla Brexit, sembrano aver spinto la Cancelliera quantomeno ad aprire il dibattito sull’entità dei rapporti trans-atlantici, rivendicando maggiore autonomia per l’Europa (quella a guida tedesca, of course), e affermando che gli europei devono finalmente “prendere in mano il loro destino”, sviluppando una politica estera peculiare e agendo in campo internazionale con una sola voce.

Non a caso la stessa Merkel ha poco dopo dichiarato che è necessario ampliare le relazioni con le potenze emergenti, al pari che con quelle che già consolidate. Lo ha detto di fronte al premier cinese Li Keqiang, in conferenza stampa congiunta, mandando un forte messaggio a Trump proprio mentre questo sta per annunciare l’uscita degli USA dal Trattato sul Clima di Parigi, ratificato e promosso con maggior vigore proprio da Europa e Cina.

Il premier cinese ha parlato della necessità di un accordo di libero scambio tra Europa e Cina, che presumibilmente sarebbe da integrare nella visione cinese all’interno della Belt and Road Initiative, strumento finalizzato proprio ad ampliare le partnership cinesi nel mondo in un contesto in cui la Cina sembra aver preso la guida della globalizzazione a livello mondiale al posto di un’America più orientata a relazioni di tipo bilaterale costruite a partire unicamente dai propri interessi nazionali.

Proprio le relazioni economiche sembrano la chiave per capire quelle politiche: lo scontro tra USA e Germania è sullo sfondo della presidenza Trump, che si è affermato con l’auspicio di limitare l’economia tedesca e in particolare la sua potenza di export per riaffermare le esigenze delle imprese americane. Ma così facendo spinge ulteriormente la Germania – e quindi l’Europa – proprio nelle mani della Cina, ansiosa di mettere nell’angolo gli Stati Uniti e di guadagnare potere a livello globale. Non a caso la Merkel ha discusso recentemente di commercio anche con l’India, e sta ospitando in casa, ad Amburgo, il prossimo g20 a Luglio che diventa così cruciale per capire se le tendenze diverranno strategie.

Il gioco della Merkel sembra proprio quello di sfruttare il confronto sul commercio internazionale al fine di ridisegnare gli equilibri globali, affermando una posizione autonoma dell’Europa nel mondo multipolare a venire, attaccando contemporaneamente l’assetto post-bellico nei termini anche della presenza militare USA sul territorio tedesco. Siamo di fronte alla chiusura di un’epoca?

Ciò che è sicuro è che l’equilibrio vigente basato sull’austerità imposta da Berlino agli altri paesi membri non verrà assolutamente messa in dubbio. Se integrazione e rafforzamento ci sarà, dovrà essere finalizzato non certo alla creazione di una Germania europea, bensì di una Europa sempre più tedesca. Se verranno difesa comune, bilancio comune, controllo alle frontiere comune, saranno sempre orientati al fine di soddisfare le esigenze tedesche.

In questo scenario l’Italia è posizionata in maniera molto scomoda, tra un Nord del Paese molto legato economicamente alla locomotiva tedesca tanto da poter essere considerato come possibile membro dell’Europa a due velocità (cosiddetta KernEuropa) promossa negli scorsi mesi proprio dalla Germania, e un Sud storicamente legato agli imperativi americani soprattutto nelle isole dove sono forti le servitù militari. Un paese spaccato, probabile linea di faglia di interessi contrapposti. Uno scenario non proprio luminoso, ma che andrà sempre più considerato nelle analisi a venire per quanto riguarda le nostre latitudini e oltre, per capire in quali linee di tensione potersi inserire..

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

germaniaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: oltre 10 mila violazioni dalla tregua da parte di Israele

In queste settimane si sono verificati nuovi bombardamenti in Libano, in particolare nel sud, mentre si registrano droni che sorvolano la zona e che hanno lanciato esplosivi in diverse città come nel caso di Aitaroun, con la scusa di voler colpire Hezbollah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Germania: “Non siamo carne da cannone”, sciopero studentesco contro il servizio militare. Il Bundestag approva la leva

Nuova giornata di sciopero contro il servizio militare da parte di studenti e studentesse tedeschi, mentre si votava nelle aule del Bundestag la riforma della leva del governo di Friedrich Merz.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I bulldozer di guerra israeliani: finire ciò che la Nakba ha iniziato

Le spedizioni di bulldozer sovvenzionate da Washington stanno consentendo a Tel Aviv di radere al suolo Gaza, rilanciando le tattiche utilizzate durante la Nakba per la Pulizia Etnica della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

American Primeval

Dell’omicidio di Charlie Kirk e del suo presunto esecutore Tyler Robinson si sta parlando ampiamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Georges Ibrahim Abdallah uscirà di prigione il 25 luglio, dopo 41 anni di reclusione

Abbiamo tradotto questo testo apparso su ContreAttaque in seguito alla notizia della decisione di fare uscire dal carcere Georges Ibrahim Abdallah dopo 41 anni di reclusione ingiusta, simbolo della persecuzione e dell’attacco da parte di Stati Uniti e Israele in primis e, di conseguenza della totale complicità di uno Stato europeo come la Francia, nei confronti di un militante anti-imperialista, rivoluzionario marxista libanese.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]