
Dopo asili ed il sociale e’ la volta dei musei…
TORINO. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO.
E’ stata data in questi giorni la notizia che il personale occupato per le mansioni di accoglienza, custodia, biglietteria e pulizia presso il Museo nazionale del Risorgimento, il Museo diffuso della Resistenza, il Polo scientifico universitario (Anatomia, Lombroso e Frutta), Museo Pietro Micca ed il Museo nazionale della Montagna sarà colpito dalla riduzione del 60% del monte ore complessivo con ovvie ripercussioni su dipendenti, servizi erogati dal Museo e per la Città.
I risultati di questa mossa, certo dovuta ad un’ insana gestione e mancanza di lungimiranza, saranno per i lavoratori ingenti disagi economici con conseguenti ripercussioni emotive e psicologiche (trattasi per circa il 40% circa di soggetti svantaggiati inseriti da tempo nel mondo lavorativo attraverso le cooperative sociali). Si affiancherà una ulteriore riduzione dei consumi di ogni genere di prodotto o servizio nonché tentativi, dettati dallo spirito di sopravvivenza, di inserirsi in un mercato parallelo (nero) del lavoro.
A stupire ancora di più è la decisione presa in un momento in cui parrebbe che tutte le forze delle amministrazioni locali siano volte a utilizzare l’offerta turistico culturale di Torino e della sua regione come“volano economico”.
Si suppone che la manovra causerà la sensibile riduzione dell’erogazione del servizio di apertura dei musei (si parla di 3 giorni su 7) per i quali, dopo la promozione turistica attivata, si dovrebbe auspicare un’affluenza extra regionale ed un’attenzione anche degli stessi torinesi per il proprio patrimonio culturale. Questo a meno che non si punti volontariamente ad allontanare i lavoratori attualmente operativi nei musei in questione per farne subentrare degli altri attingendo a bacini di diversa origine (Comune?).
Infine per tamponare si inviteranno le aziende a richiedere la cassa integrazione in deroga sino a fine dicembre 2012, dopodiché se non vi saranno miglioramenti, la mossa successiva sarà LICENZIAMENTI DEFINITIVI!
La mobilitazione va assumendo una direzione trasversale poiché, oltre a quello dei musei, più settori (tra cui i dormitori e asili nido) sono oggetto di tagli da parte del Comune.
Si chiede un incontro con Comune e Assessorato al fine di aprire un tavolo di confronto e soluzione alla salvaguardia dei lavoratori e del servizio stesso.
Per info: Mirella Lavacca 331.63 07 182 e Simona Poli (delegata sindacale CGIL) 333.86 68 298 Daniela Boano (delegata CISL) 329.29 46 704
Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.