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TAP: contrastarlo è un dovere

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E di pochi giorni fa l’ennesimo schiaffo a chi mette il proprio corpo e il propio futuro a difesa del bene comune, ma come tutti sanno il Tap non è solo una questione territoriale pugliese e gli interessi che gravitano attorno a quest’opera sono enormi e riguardano nazioni e grandi imperi finanziari.

Ancora una volta lo stato con sentenza del T.A.R. decide di calpestare il volere dei cittadini che da tempo si battono contro la devastazione del loro territorio.

Abbiamo ancora negli occhi le violenze della polizia verso i cittadini che con i loro corpi facevano da scudo a difesa di ulivi secolari, ma che nello stesso momento difendevano il loro diritto a decidere del proprio futuro.

Il tracciato del tap attraversa molte nazioni e distrae molte risorse dalle energie rinnovabili , calpestando di fatto il trattato di Parigi del 2015 che prevedeva il lento passaggio dall’era della carbonizzazione a quella delle energie pulite.

La questione del Tap come quella delle grandi opere non può e non deve essere vista come una questione locale ma deve essere gesita come un problema che investe la salute e il futuro di tutti

https://www.internazionale.it/notizie/2015/12/13/cosa-prevede-l-accordo-sul-clima-approvato-dalla-conferenza-dell-onu-a-parigi

 

TAP. CONTRASTARLO E’ UN DOVERE INTERNAZIONALE

La costruzione del #tap non è una questione locale, ma ha implicazioni che vanno ben al di là del territorio della provincia di Lecce, così come dei paesi che attraversa, perché contribuisce a portare avanti un sistema energetico basato sullo sfruttamento delle energie fossili, che a sua volta ha gravi ripercussioni sui cambiamenti climatici, che colpiscono drammaticamente il nostro pianeta.

Il Trans Adriatic Pipeline fa parte del “Corridoio Meridionale del Gas” – una catena di mega-gasdotti che porterebbero miliardi di metri cubi di gas dall’#azerbaigian all’#europa ogni anno. La costruzione del Tap distruggerebbe gli obiettivi climatici dell’Europa, aumenterebbe la dipendenza energetica da un regime politico oppressivo e dittatoriale come quello dell’Azerbaigian, sottrarrebbe miliardi di finanziamenti dalle energie rinnovabili e avrebbe impatti inaccettabili sulle comunità attraversate lungo il suo percorso. Invece di ridurre rapidamente le emissioni, come richiede l’Accordo di Parigi, TAP costringerebbe l’Europa ad essere dipendente per decenni dai combustibili fossili.

In Europa sono molte le società coinvolte nella costruzione del gasdotto così come gli istituti bancari che finanzieranno l’opera e senza il cui sostegno Tap non potrebbe mai essere realizzata.

Alla luce di questa situazione è importante che i cittadini europei si sentano coinvolti in prima persona nella determinazione del futuro energetico del continente e pertanto prendano coscienza dell’urgenza di opporsi e far pesare la propria opposizione alla costruzione del Tap e di ogni altro progetto basato sullo sfruttamento delle energie fossili.

 

 

 

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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