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Atene, diecimila in corteo per Nikos Romanos: scontri e arresti

Quel giorno, però, è stato anche il punto di non ritorno nella vita di Nikos Romanos che, profondamente segnato dalla tragica morte di Alexis, ha intrapreso un percorso umano e politico che lo ha portato nei mesi e negli anni successivi a dedicarsi completamente alla militanza attiva. Nikos nel febbraio 2013 è stato arrestato insieme ad altri tre compagni con l’accusa di aver preso parte ad una rapina in banca e, dopo essere stato torturato e picchiato più volte dalla polizia, ha subito un durissimo trattamento repressivo in carcere.

Il 10 novembre scorso, Nikos Romanos è entrato in sciopero della fame dopo avere ricevuto un rifiuto relativo ai permessi studio di cui avrebbe diritto, dopo che questa primavera ha superato gli esami di ammissione all’università.

Il 17 novembre anche Ghiannis Michailidis, suo compagno e coimputato, è entrato in sciopero, mentre è notizia di appena due giorni fa che Andreas Dimitris Burzukos e Dimitris Politis, gli altri due detenuti coinvolti nelle vicenda della rapina in banca, hanno iniziato uno sciopero della fame in solidarietà con i due compagni.

“Utilizzando il mio corpo come una barricata, sto inviando un ricatto politico per conquistare qualche soffio di libertà dalla schiacciante condizione della carcerazione”, ha scirtto Nikos comunicando la sua coraggiosa decisione. Oggi, a tre settimane dall’inizio dello sciopero, ha perso 17 chili di peso ed è stato ricoverato in ospedale.

Non si è fatta certo attendere la risposta solidale di tutta la Grecia: dopo alcuni grandi cortei, lunedì 1 dicembre si è tenuta una conferenza stampa convocata dai genitori di Romanòs e Michailidis presso il teatro Empros occupato, i quali hanno dichiarato: “Qualsiasi cosa succederà a Nikos, ne saranno responsabili il ministro della giustizia Athanassiou e il governo”. Sempre nella giornata di ieri, un’imponente manifestazione di almeno 10.000 persone è partita da Monastiraki per raggiungere piazza Sintagma, mentre altre marce di solidarietà con i prigionieri in sciopero si sono svolte a Salonicco, Patrasso e Chania.

 

 

Verso le 21, il corteo di Atene ha attraversato il quartiere di Exarchia, dove i manifestanti hanno cominciato a costruire barricate con automobili e bus, successivamente dati alle fiamme. Immediato l’intervento dei MAT in antisommossa che hanno attaccato il corteo con un fitto lancio di lacrimogeni; successivamente le squadre DELTA della polizia sono intervenute nella zona del Politecnico dove nel frattempo erano state erette nuove barricate. La polizia non ha risparmiato i pestaggi e le cacce all’uomo all’interno del quartiere, e sembra che a fine giornata siano almeno 10 le persone arrestate di cui almeno 5 portate d’urgenza inospedale.

 

 

La manifestazione si è poi conclusa in tarda serata con un’assemblea di circa 300 persone dentro il Politecnico, nonostante le provocazioni dei MAT che presidiavano l’esterno dell’edificio. Un nuovo appuntamento di lotta è stato lanciato sabato 6 dicembre (anniversario dell’omicidio di Alexis Grigoropoulos) per dimostrare ancora una volta la vicinanza e la solidarietà di tutto il paese a Nikos, Yannis, Andreas-Dimìtris e Dimìtris.

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