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Torino, nuova palazzina occupata all’ex-Moi

In questi giorni in tantissimi si erano presentati all’occupazione raccontando delle condizioni di vita drammatiche in cui erano costretti a vivere: senza un tetto sopra la testa, con difficoltà a trovare un lavoro ma con la voglia di mettersi in gioco e riprendersi un pezzo di dignità.

Ad oggi l’emergenza dei rifugiati in città si rivela in tutta la sua drammaticità, senza le solite mediazioni della politica istituzionale che per anni ha provato a nasconderne le reali dimensioni. A seguito dell’interruzione del finanziamento per l’Emergenza Nord-Africa in centinaia infatti si sono ritrovati per strada, senza prospettive e nell’impossibilità a lasciare il paese che avrebbe dovuto accoglierli e inserirli dal punto di vista abitativo, lavorativo e sociale.

La terza occupazione di oggi si inserisce quindi nel percorso iniziato più di una settimana fa, un percorso di riappropriazione diretta di un testo sopra la testa e la rivendicazione di un diritto fondamentale, quello dell’abitare.

Le assemblee susseguitesi in questi giorni però hanno posto al centro dell’attenzione di tutti come un tale percorso non possa esaurirsi con questo poiché sono ancora molti gli obiettivi da perseguire, primi fa tutti una residenza e un lavoro.

Nella convinzione che la strada della lotta sia l’unica vincente, dall’Ex-Moi occupato è rinnovato l’invito a scendere in piazza mercoledì 10 aprile in occasione della presenza a Torino del presidente della Camera Laura Boldrini.

Presto nuovi aggiornamenti, stay tuned…

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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