InfoAut
Immagine di copertina per il post

Parma: corteo nazionale contro il carcere e 41bis

Nel carcere di Parma sono rinchiusi oltre 600 prigionieri, la capienza regolamentare è di 350. Al suo interno vi sono, inoltre, una sezione per paraplegici, una sezione protetti, e una sezione di Alta Sicurezza articolata in AS1, AS3, 41bis. Oltre 50 detenuti sono in 41 bis, tra di essi il compagno Marco Mezzasalma, condannato a due ergastoli nei processi contro le Brigate Rosse – Partito Comunista Combattente.

L’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario è tortura perché stabilisce l’isolamento del prigioniero per la durata di 4 anni, prorogabile di due anni in due anni, con decisione centralizzata del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in base alle relazioni della direzione carceraria.

L’art 41 bis significa:
–    22 ore al giorno rinchiuso in cella
–    I reparti a 41 bis sono carceri nelle carceri, con strutture separate, spesso interrate e sorvegliate dal Gom, che sostituisce le guardie penitenziarie.
Isolamento da tutti gli altri detenuti, cella individuale con impossibilità di cucinare
Un’ora al mese di colloquio, solo con parenti strettissimi e con vetro divisorio
Processo in videoconferenza
Due di aria al giorno, al massimo con altri tre detenuti decisi dalla direzione e senza possibilità di alcuno scambio (cibo, vestiti, libri…)
–    Corrispondenza limitata alle persone con cui si fanno i colloqui, sottoposta a censura che in regime di 41 bis è la normalità
Taglio drastico dei libri

 

Questa barbara condizione non riguarda solo chi si trova in queste sezioni speciali ma,nella pratica, tutti i prigionieri poichè, nelle carceri dove queste esistono, viene investita l’organizzazione della quotidianità di ogni detenuto, in ogni sezione, attraverso perquisizioni continue, personali e delle celle, limitazione nei rapporti tra prigionieri ….
In tutte le altre carceri la logica del 41 bis viene assunta in toto e rivolta ad ogni prigioniero che non si adegua alle regole imposte e per questo viene punito con l’isolamento del 14 bis.
Lo scopo è lo stesso: tentare di impedire metodicamente i rapporti tra i prigionieri e romperli. Questo per distruggere ogni solidarietà individuale, ma soprattutto collettiva e, così, prevenire ogni lotta e ribellione.
Il 41 bis incarna la logica della differenziazione e della divisione fondata sul ricatto premio/castigo, esso è la punizione estrema agitata a monito di tutti.
Esempio di questo è ciò che è avvenuto recentemente nel carcere di Tolmezzo, con una sezione a 41 bis. Qui, dopo uno sciopero del carrello in solidarietà con i prigionieri in isolamento ad Alessandria, contro le condizioni di vita interne e dopo una raccolta di un centinaio di firme dei detenuti, la risposta è stata ancora pestaggi, trasferimenti e ancora isolamento.
Questa gestione, creata ad arte, crea confusione nella costruzione delle mobilitazioni contro il carcere in generale e, in particolare, contro il 41 bis. Soprattutto perché gli oracoli responsabili di questa criminale gestione si ammantano di “democrazia” e di “sinistra”. Ne abbiamo un bell’esempio con l’eroe, propugnatore e difensore del 41 bis, Ingroia.
La realtà è l’esatto contrario, il 41 bis ha la finalità di isolare e annientare chi lotta e mantiene la sua identità anche dentro le carceri.
Rilanciamo oggi la mobilitazione contro il 41 bis e contro il carcere perché pensiamo sia parte della lotta più generale che, dentro alla situazione di crisi e guerra attuale, si manifesta e si intensifica come unica possibilità per non soccombere per milioni di uomini e donne, qui e in tutto il mondo. E anche  perché, non accettare il ricatto del castigo, denunciandone e combattendone l’uso, rafforza la possibilità di sviluppo della lotta sia dentro che fuori le galere.
“Crisi e guerra”, non è una questione ideologica, é la realtà che respiriamo. Ogni lotta contro questa realtà viene contrastata, criminalizzata e il carcere, tutti lo tocchiamo con mano, va a pieno ritmo (vedi ad es No tav, lavoratori in lotta, studenti, immigrati, lotta contro i Cie, Muos in Sicilia…).
Ecco perchè  proponiamo di tornare a Parma il 25 maggio 2013 con corteo in città presidio e corteo attorno al carcere, con volantinaggi ed interventi.
Invitiamo tutti/e a contribuire a costruire la giornata per essere tanti, coscienti e determinati.
Socializziamo il dibattito nelle situazioni di lotta, dai territori alla scuola/università, ai posti di lavoro.
Rompiamo il terrorismo del ricatto della paura che stato e padroni vorrebbero imporre con carcere, isolamento, 41 bis e differenziazione.

25 maggio 2013 – ore 14

Barriera Repubblica – Parma

Corteo nazionale

Assemblea di lotta “Uniti contro la repressione”

 

Ascolta Intervista all’avvocato Caterina Calia sull’articolo 41 bis dell’ordinamento penitanziario:
{mp3remote}http://www.radiazione.info/wp-content/uploads/2013/05/intervista_Calia1.mp3{/mp3remote}

 

da radiazione

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: le grandi possibilità del nazi Kast di essere presidente

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Cile di ieri sono terminate in modo triste e prevedibile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Brescia: perquisizioni, denunce e avvisi orali per il corteo del 27 settembre sotto Leonardo SPA

Perquisizioni, denunce e “avvisi orali” dall’alba di venerdì 21 novembre a Brescia contro compagne-i (anche studentesse-i) per il grande corteo per la Palestina di sabato 27 settembre

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Aggressioni e lotte nel comparto tessile di Prato

Come racconta l’aggressione dei giorni passati – che segue a numerose altre aggressioni ai danni di lavoratori e lavoratrici in sciopero negli ultimi anni – un sistema predatorio fatto di aggressioni e intimidazioni è estremamente consolidato nel settore.