InfoAut
Immagine di copertina per il post

Genova 2001, 47 euro di sanzione per le menzogne sulla scuola Diaz

La vicenda che vede coinvolto Nucera restituisce senza dubbio solo una piccola parte dell’insieme di abusi e violenze commessi dalle forze dell’ordine in quei giorni di luglio, ma è a suo modo emblematica sia delle clamorose menzogne e dei depistaggi costruiti ad hoc per crere allarmismi e tensioni (utili poi a giustificare le violenze e le torture compiute in piazza e alla scuola Diaz), sia della sistematica tutela e impunità di cui hanno potuto godere quanti, tra le Fdo, per quegli eventi si sono ritrovati ad affrontare denunce e processi.

Dopo l’irruzione alla Diaz, Massimo Nucera aveva dichiarato di essere stato accoltellato da un no-global, portando come prova un giubbotto lacerato (qui una sua intervista dell’epoca in cui afferma, tra le altre cose, che “se all’interno della Diaz qualcuno si è fatto male non è stato fatto da parte nostra“). Peccato che le successive indagini rivelarono che era stato lo stesso agente, forse con l’aiuto di qualche solerte collega, ad autoinfliggersi maldestramente i tagli sulla giacca. Per questo episodio Nucera è stato condannato per falso e lesioni a 3 anni e 4 mesi ma come per molti altri responsabili e protagonisti degli abusi di Genova 2001 è poi intervenuta la prescrizione a salvarlo, lasciando intatta solo l’accusa di falsa testimonianza. La vicenda si è così conclusa nel 2013 con la semplice sospensione di un mese dello stipendio decisa dal Consiglio provinciale di disciplina della polizia.

Nucera, però, non contento del trattamento di favore ricevuto, decide di fare ricorso contro questa decisione, trovando nel marzo 2014 l’accondiscendente assenso dell’allora capo della polizia Alessandro Pansa (da qualche mese passato a capo dei servizi segreti italiani), che decide di ridurre la sanzione da un mese a un solo giorno di sospensione. Insomma, uno dei tanti irrisori provvedimenti con cui si sono conclusi in questi anni i processi per gli abusi in divisa di Genova 2001 (senza considerare le varie figure che su quelle giornate di luglio hanno invece addirittura costruito carriere e promozioni), di cui peraltro si ha notizia solo a più di 2 anni di distanza dalla decisione presa.

Tra le motivazioni addotte da Pansa nel firmare il generoso sconto della sanzione a Massimo Nucera vengono citati “l’ottimo stato di servizio, i premi ricevuti e le capacità dimostrate”. Basterebbe certo l’episodio di cui si è reso protagonista durante il G8 di Genova a dar conto della meschina e schifosa condotta dall’agente in questione, ma se per “capacità dimostrate” si intendono menzogne e false testimonianze Nucera mostra in effetti una spiccata propensione in materia: nel 2005, a Teramo, al termine di una partita tre celerini picchiano selvaggiamente un tifoso della squadra di basket locale “senza alcuna valida giustificazione” (così recita la sentenza). Nucera verrà accusato di aver coperto i colleghi raccontando che il tifoso si era fatto male prima, durante una rissa mai avvenuta. Anche in questo caso la condanna per falsa testimonianza a 1 anno e 4 mesi nei suoi confronti verrà di nuovo prescritta in Appello nel 2010.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Culture

Palestina, dove si uccide anche la cultura

Come archeologi impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, sentiamo l’esigenza e il dovere di esprimerci su quanto accade nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo schianto di un imperialismo straccione

Una rivoluzione che, se aveva fatto scrivere ad una importate testata giornalistica britannica che: «Il capitalismo è morto in Portogallo», aveva avuto però i suoi effetti più sconvolgenti e duraturi in Africa, nei territori un tempo facenti parte dell’”impero” portoghese: Angola, Mozambico, Guinea Bissau e Capo Verde.

Immagine di copertina per il post
Culture

Respirando Gaza

Respiro i miei pensieri, non sono io, è un verso di Blessing Calciati, l’ho letto ieri sera ed è perciò che stanotte mi sono svegliato respirando male.

Immagine di copertina per il post
Culture

“Questo libro è illegale”

Come i testi clandestini nei sistemi autoritari, questo glossario serve per resistere alla repressione e per non piegarsi a una logica da Stato di polizia che criminalizza il dissenso e assoggetta i diritti alla paura.

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Culture

Diritto all’abitare, diritto alla città

Il tema dell’abitare ha assunto una centralità paragonabile al tema lavoro, nella definizione delle gerarchie sociali e dei destini individuali, dentro le metropoli tardocapitaliste.

Immagine di copertina per il post
Culture

XXXIII Festa di Radio Onda d’Urto. 6-23 agosto 2025: tutto il programma!

La Festa di Radio Onda d’Urto si tiene da mercoledì 6 a sabato 23 agosto 2025 in via Serenissima a Brescia! Quella 2025 è un’edizione – la numero XXXIII – speciale perché coincide con i primi 40 anni (1985-2025) di Radio Onda d’Urto!

Immagine di copertina per il post
Culture

Vita e morte di Raffaele Fiore, quando la classe operaia scese in via Fani

Raffaele Fiore ha incarnato l’antropologia ribelle, l’irriducibile insubordinazione di quella nuova classe operaia

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Anan Yaeesh in sciopero della fame

Riprendiamo il comunicato pubblicato dalla campagna Free Anan e ci uniamo alla solidarietà ad Anan Yaeesh.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

11 nuove barche della Freedom Flotilla cariche di medicine stanno navigando nel Mediterraneo, ormai prossime alle coste di Gaza, decise a rompere l’assedio israeliano.

Novanta medici,infermieri, operatori sanitari, tra cui sei italiani, sono a bordo di quello che loro stessi hanno definito “un ospedale galleggiante pieno di farmaci”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Leonardo ammette l’export di armi in Israele e fa cadere la maschera del governo

Riprendiamo questo articolo di Duccio Facchini, direttore di Altraeconomia apparso originariamente sulla rivista medesima e poi ripreso da osservatoriorepressione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Lecornu si dimette, il suo è il mandato più breve della storia

A un mese dalla nomina del nuovo primo ministro, e a poche ore dalla nascita nel nuovo esecutivo, il governo di Sebastien Lecornu è già finito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato de* medic* in formazione specialistica dell’Università di Torino contro il genocidio del popolo palestinese

Noi sottoscritt* medic* specializzand* dell’Università di Torino riteniamo necessario prendere insieme una posizione pubblica in merito al genocidio del popolo palestinese e alla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.