InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ciao Gianni! Di Nicoletta Dosio

Conobbi Gianni Vattimo all’università di Torino, quasi sessant’anni fa, in quel ‘68 che per molti giovani fu un richiamo all’impegno culturale e sociale.

da notav.info

Lui era un giovanissimo docente universitario, io una studentessa del suo corso di Estetica (di quel tempo conservo ancora il suo testo Esistenza e Persona e un prezioso volumetto sulle avanguardie artistiche del ‘900). Le sue lezioni che rompevano con il conformismo accademico in nome di una cultura aperta e critica erano sempre molto seguite, in quegli anni che rifiutavano i dogmi e sognavano l’assalto al cielo.

L’ho ritrovato con gioia a fianco del Movimento NO TAV.

Da uomo giusto qual era prese posizione immediatamente, come intellettuale, come parlamentare nelle aule del Parlamento Europeo e con la presenza di persona in Valle di Susa per testimoniare concretamente la sua opposizione ad un’opera devastante, inutile, dispendiosissima.

Come non ricordare la lezione magistrale sul concetto di democrazia che egli tenne nel 2013, alla Centrale di Chiomonte, di fronte agli sbarramenti della “zona rossa”, alla presenza di un folto pubblico di studenti e attivisti e sotto il minaccioso controllo di agenti in assetto antisommossa?

Ci invitò anche al Parlamento europeo, dove organizzò per noi e per altri attivisti di lotte sociali e ambientali un incontro con i giovani di tutt’Europa.

Ebbe il coraggio di contraddire un sistema, il potere politico e giudiziario che, come disse egli stesso in un’intervista, “esercita un accanimento senza senso, come tutto quello che fa ora la magistratura torinese contro i No Tav. “.

Di lui e della sua umanità mi è caro soprattutto un ricordo.

Era il ferragosto 2013. Alcuni compagni NO TAV erano stati rinchiusi in arresto preventivo, nel carcere torinese delle Vallette. Gianni decise di fare una visita a loro e agli altri detenuti. Lo accompagnai, insieme a Luca Abbà.

Arrivammo al carcere verso il mezzogiorno, lasciandoci dietro il traffico degli ultimi gitanti che fuggivano dall’afa cittadina verso gli aperti orizzonti delle vacanze.

Dopo la compilazione di moduli su moduli, entrammo, accompagnati dal capo degli agenti penitenziari, in quel non-luogo che anni dopo avrei imparato a conoscere di persona, immerso nell’immobilità dei giorni festivi, quando, sospese le normali attività e i collegamenti con l’esterno, tutto diventa più squallido e il tempo non passa mai.

Per arrivare ai blocchi di detenzione si superano vari gironi e controlli. Gianni osservava in silenzio, assediato dalle chiacchiere del graduato che perorava la causa dei secondini sotto organico.

Ma eccoli, dietro le sbarre, affacciati ai corridoi dei passi perduti, i nostri compagni e gli altri detenuti.

Gianni si ferma ad ogni cella, ascolta…e il carcere si fa voce, denuncia di soprusi (il detenuto affetto da leucemia che da mesi aspetta, invano, di essere ricoverato in ospedale; il piccolo, vecchissimo afghano che non ha mai incontrato un avvocato né conosce il reato per cui è stato arrestato….).

Tornammo la domenica successiva, per completare la visita al blocco femminile.

Anni dopo, quando ci entrai da detenuta, mi tornò in mente quella visita e la figura di Gianni, silenziosa, e quel suo turbamento, quel senso di sostanziale impotenza davanti alla crudele irrazionalità dell’istituzione totale.

Quel suo atto di solidarietà nell’esercizio di un ruolo istituzionale troppo spesso disatteso dai “rappresentanti del popolo”, costò caro a Gianni.

Immediatamente si scatenò contro di lui la macchina del fango giustizialista manovrata dall’allora deputato PD Stefano Esposito, che sfociò in un processo a carico di Gianni Vattimo per falso ideologico in atto pubblico.

La causa? Aver portato con sé me e Luca come sui consulenti: un caso da guinness dei primati nella storia dei Parlamenti, mai verificatosi in precedenza, che metteva in discussione le libertà di iniziativa e di controllo costituzionalmente garantite

I pubblici ministeri Rinaudo e Padalino (i due nomi di spicco nel pool anti-NO TAV messo in pidi dall’allora procuratore Caselli) convocarono immediatamente Vattimo, Luca e me come “persona informata dei fatti”: uno sporco mezzuccio per poterci torchiare senza la presenza degli avvocati.

Di quell’esperienza in Procura mi è rimasto un’ immagine indelebile: il casco da cantiere con grande scritta TAV esibito in bella vista nell’ufficio dove il duo Rinaudo e Padalino mi sottoposero ad un vero e proprio interrogatorio.

Partì il processo, nel quale i “pubblici ministeri con l’elmetto” chiesero dieci mesi per Vattimo, nove per me e sette per Luca. Il tutto finì dopo quattro anni, con l’assoluzione piena per tutti, perché il fatto non sussiste”.

Anche in quel frangente Gianni si comportò con la pacatezza e l’ironia di sempre, da persona forte e gentile qual era.

Così lo voglio ricordare. Così lo ricorderanno le donne e gli uomini del movimento NO TAV, con quel suo bel volto, la dritta figura e la umanità che scaturiva dalla ragione e dal cuore e si faceva parola, ricerca coraggiosa, cammino in strade improvvisamente buie, dopo che la luna è tramontata.

Nicoletta

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

gianni vattimoNicoletta Dosiono tav

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Culture

Le ultime parole scritte da Malcolm X riguardavano il sionismo. Ecco cosa disse

Per Malcolm X, il sionismo era indissolubilmente legato al più ampio colonialismo europeo. In un passaggio poco conosciuto scritto poco prima del suo assassinio, affermò chiaramente che vedeva il sionismo non solo come una minaccia per la Palestina, ma per l’intero Terzo Mondo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Oscar 2024: celebrità e stelle del cinema chiedono cessate il fuoco a Gaza

Numerose celebrità e stelle del cinema di Hollywood di alto profilo hanno manifestato il loro sostegno e la loro solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco sul tappeto rosso degli Oscar 2024.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Culture

ALTRI MONDI / ALTRI MODI VOL.II “Viaggio al centro della Terra”

Non si tratta di cercare degli altrove impossibili, altri mondi alternativi, comunità utopiche. Il centro della Terra è qui, in un angolo di mondo inesplorato.. in altri modi di agire, di contrapporsi, di emanciparsi, tutti da esplorare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Art Not Genocide: oltre ventimila artisti firmano contro la presenza israeliana alla Biennale di Venezia

«Offrire un palcoscenico a uno Stato impegnato in continui massacri contro il popolo palestinese a Gaza è inaccettabile».

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Culture

Dune nell’immaginario di ieri e di oggi

Dune può dirsi un vero e proprio mito contemporaneo capace di segnare profondamente l’immaginario collettivo

Immagine di copertina per il post
Culture

La propaganda di Israele nel più popolare sport americano

Israele ha approfittato dei 123 milioni di telespettatori, il massimo dallo sbarco sulla Luna del 1969, che hanno visto la finale del campionato di Football americano, per fare propaganda.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV = Mafia. Nuove prove del coinvolgimento della ‘ndrangheta nel TAV Torino – Lione.

Negli scorsi mesi è venuta fuori, come succede ciclicamente, una polemica bipartisan sulla scritta che svetta sul Musiné all’ingresso della valle che recita TAV = Mafia. Oggi veniamo a conoscenza attraverso una notizia apparsa sul tg regionale che esistono nuove prove del coinvolgimento delle ‘ndrangheta nelle opere propedeutiche al TAV Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Ponte: partono gli espropri.

In questi giorni sui giornali locali e nazionali sono state pubblicate le liste delle procedure per l’esproprio delle aree interessate alle opere anticipate per la realizzazione del ponte sullo Stretto.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di Via in Val Susa: fino a che punto è lecito tacciare di pericolosità sociale persino chi…non c’era?

Questa volta parto dalle conclusioni, tiro le somme senza scrivere gli addendi, arrivo subito alla sintesi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Tribunale di Torino: conferenza stampa sulla sorveglianza speciale di Giorgio

Questa mattina, alle ore 12.30 davanti al Tribunale di Torino, ci sarà una conferenza stampa sul tema della sorveglianza speciale. In particolare, riguardo l’accanimento giudiziario nei confronti di Giorgio Rossetto, militante di area automoma e No Tav della prima ora.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lavori pericolosi in Valsusa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da notav.info