
Cariche a Terni, la polizia si autoassolve
Dopo la polemica imperversata ieri sulle cariche a Terni che avevano causato, tra gli altri, il ferimento del sindaco Di Girolamo sceso in piazza assieme agli operai dell’Ast, la polizia è subito corsa ai ripari per giusitificare l’operato di cui da più parti si chiedeva conto.
Nella serata di ieri, infatti, un operaio di 36 anni che era presente alla manifestazione è stato fermato ed interrogato con l’accusa di aver colpito lui il sindaco con un ombrello, il tutto sulla base di un video delle cariche in cui si vede il manifestante brandire l’ombrello per tenere a distanza i celerini che continuavano a provocare e spintonare i lavoratori dell’Ast. L’operaio è stato rilasciato in serata ma potrebbe essere denunciato per lesioni.
La notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai sindacati e al ministro Alfano, fieri di poter ripulire una volta di più l’immagine della polizia italiana agli occhi di quanti chiedevano conto delle cariche di ieri, scaricando le responsabilità sui lavoratori in sciopero e assolvendo i poliziotti.
Ma la vicenda non convince nemmeno lo stesso sindaco, che afferma che l’appiglio disperato della polizia alla questione dell’ombrello non mette certo in discussione il fatto che le manganellate siano volate e che quindi il problema di cui nessuno si è curato di rendere conto resta l’atteggiamento tenuto dagli agenti nel corso della manifestazione.
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