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Tap: ufficiale, lavori fermi fino ad ottobre

Uno stop che dev’essere letto senza dubbio come una vittoria, seppur temporanea, frutto della determinazione delle migliaia di cittadini e cittadine che nel mese scorso hanno manifestato e bloccato i cantieri di Tap con ogni mezzo, dai propri corpi alle barricate in strada, nonostante la violenza della polizia.

Lo stop ai lavori però sarà e dev’essere strategico per ambo le parti. Se dalla parte della multinazionale svizzera servirà per instaurare tavoli di nuove trattative con istituzioni locali e movimento per tentate di comprarne pezzi o comunque provare a dividerlo, non da meno dev’essere il fronte No Tap che deve sfruttare questo tempo per continuare il lavoro di informazione e non abbassare la guardia dall’infamia e la potenza (e soldi) di cui è dotato il nemico.

I vigilantes del cantiere, nel frattempo, ligi al dovere verso la multinazionale, immedesimandosi operai, hanno ricollocato le recinzioni attorno al cantiere tanto per portare il lavoro avanti e provocare un po gli attivisti.

Da segnalare nella stessa sera, nell’area vicino il cantiere, un pericoloso principio di incendio sventato dalla presenza di attivisti al presidio che alla vista di fumo nero si sono mossi ed hanno scorto un uomo che alla loro vista è subito fuggito. Gli attivisti hanno spento l’incendio e denunciato l’accaduto in quanto potrebbe essere frutto di un tentativo, da parte di qualcuno, di far accadere qualcosa di grave per poi far ricadere le responsabilità sul movimento di opposizione al gasdotto e strumentalizzare l’accaduto per gettare discredito sulla protesta.

Intanto per la giornata di oggi alle 18 è prevista al presidio di lotta un’assemblea pubblica per discutere di un incontro tenutosi oggi in prefettura a Lecce tra Sindaco di Melendugno, comandante vigili urbani e Tap e della riunione odierna a Bari della Commissione ulivi monumentali.

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