InfoAut
Immagine di copertina per il post

Resistenza NoTav

Conclusa la quattro giorni di lotta al cantiere della Tav, con un bilancio più che soddisfacente. Si è partiti la sera di venerdì 3 giugno dove, con il minimo sforzo, un centinaio di attivisti percorrendo i sentieri della val Clarea sono arrivati alle spalle delle forze di polizia che erano posizionate sulla strada che collega Giaglione al cantiere protetti da delle recinzioni montate su dei new jersey. Sorpresa doveva essere e sorpresa è stata. Il blocco che doveva servire a fermare gli attivisti in arrivo dal paese è stato colto di sorpresa e alle spalle dall’altro corteo che si è calato lungo i sentieri che partono da pian delle Rovine. Costretti a ritirarsi dal bosco i poliziotti sono arretrati per circa una mezz’ora verso il cantiere e il vicino viadotto autostradale. Solo l’arrivo di rinforzi con il classico cambio turno prolungato ha permesso ai difensori della speculazione di ritornare sulle posizioni iniziali.

Anche sabato sera ci siamo ritrovati al campo base di pian delle rovine a dare l’ultimo saluto della 4 giorni a chi difende il fortino del cantiere. Queste giornate hanno dimostrato che grazie alla mobilità e alla sorpresa si può agire. I boschi si dimostrano amici dei No Tav, che li proteggono, li attraversano e li curano. Diverso è il trattamento per chi li invade e li distrugge, per chi li vorrebbe trasformare in una triste colata di cemento, per loro dal bosco arriva solo la paura e la resistenza della valle di Susa. Notizia di questi giorni, il cantiere del tunnel di base partirà da Chiomonte, dal cantiere del tunnel geognostico. Per ora niente piana di Susa, stazione internazionale e autoporto. Una scelta che viene descritta dai media nazionali come “strategica”, economicamente vantaggiosa e soprattutto “sicura”. Ci sono voluti ben 17 professori universitari per capire che l’invasione della media valle e della sua piana tra Bussoleno e Susa era “pericolosa” per l’ordine pubblico. Tutti si congratulano per la scelta ai piani alti della mangiatoia Tav Torino Lione ma la domanda che lasciamo con serate come quella di ieri, con un doppio senso neanche troppo velato è: siete proprio “sicuri” delle – nelle vostre scelte?

La strategia di Virano e Foglietta, dell’ex Prefetto Barisone e del Questore Longo di minimizzare e stendere un velo di silenzio mediatico sulle iniziative in Valsusa, si scontra con il codazzo di carabinieri e poliziotti che si sono presentati nella notte di venerdì, presso il pronto soccorso di Susa,  per essere refertati.
A differenza di qualche anno fa, il clima è cambiato, allora pur di ingigantire gli episodi e di ricevere la medaglia mediatica si facevano refertare a decine nonostante non ci fossero concreti danni; oggi invece si minimizza e pur di portare avanti la mangiatoia del Tav, si sceglie il silenzio.

Non c’è bisogno dei pennivendoli e  stampa per raccontare ciò che accade in Valsusa; e la stessa cosa vale per quei grilli parlanti che affermavano che il movimento cerava solo le prime pagine dei quotidiani (inutili commenti). A breve proseguiremo con il solito temperamento di un’altra estate di lotta, che tutti ci auguriamo lunga, continua e proficua per il movimento NoTav.

Di seguito il link di TG Vallesusa-Info notizie 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Tutti a sciare, ovvero la fabbrica della neve

Fino ad oggi la neve artificiale per essere prodotta necessitava pur sempre di un elemento imprescindibile, e cioè che facesse freddo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giorni di trivelle in Val Susa

Lunedì scorso è stata avvistata una prima trivella in località Isolabella, a Bussoleno. Immediatamente è partito il monitoraggio sul territorio da parte del popolo valsusino.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Se toccate uno, toccate tutti! Omar libero (Aggiornamenti)

Ripubblichiamo il comunicato uscito ieri dal Collettivo Gioberti di Torino, Assemblea studentesca e KSA – Torino a seguito dell’arresto in flagranza differita nei confronti di Omar, uno studente del liceo Gioberti che ha partecipato alla manifestazione studentesca di venerdì 14 novembre.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e le violenze di genere

Il governo attacca l’educazione sessuoaffettiva nelle scuole, in particolare attraverso il Ddl sul consenso informato che, all’esame dell’Aula, è stata occasione per lo svolgersi di un teatrino imbarazzante

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.