InfoAut
Immagine di copertina per il post

No Tav: Storie di resistenza dai Mulini

||||

Poche settimane fa la Corte dei Conti europea pubblica un rapporto che boccia il tav squalificandolo ad opera inutile, dannosa per l’ambiente ed enormemente superata.

Pochi giorni dopo i lavori per l’allargamento del cantiere in val Susa prendono il via, mobilitando migliaia di forze armate sul territorio, muovendo mezzi di lavoro e militarizzando una valle intera.

Nell’immediato i notav hanno organizzato la risposta, resistendo e occupando la loro terra.

Il 26 giugno telt ha comunicato ufficialmente la conclusione dei lavori della prima fase di allargamento del cantiere. Nella comunicazione, ultima notizia riguardante la faccenda ripresa dai giornali, Telt si glorifica di aver svolto il tutto “nei tempi e nei modi previsti”. Il conclamato allargamento ha implicato l’estensione dell’area del cantiere di 1 ettaro, la posa di nuove recinzioni e la costruzione di un ponte sul fiume Clarea per favorire il passaggio dei mezzi di lavoro. Una sceneggiata a favore di media per non perdere i fondi dell’Unione Europea.

Presidio permanente dei mulini.

Ormai da 15 giorni decine e decine di attivisti e attiviste no tav stanno vivendo in una porzione di terreno in prossimità del fiume Clarea, ai margini del bosco martoriato dal cantiere del tav, lambito su di un lato dalla ex via francigena. Nel momento in cui i promotori del tav hanno avviato i lavori il presidio permanente ha preso vita e contemporaneamente polizia, carabinieri, guardia di finanza e cacciatori di Sardegna hanno circondato il terreno chiudendone gli accessi. Grazie alla caparbietà dei solidali e alla conoscenza dei sentieri però, ogni giorno ai Mulini giungono vivande, acqua e generi di prima necessità, così come nuove forze per dare sostegno a chi non abbandona il campo. Ogni giorno i lavori per attrezzare il presidio migliorano la vivibilità del posto.. il forno, le docce, l’area tende, la cucina e ogni notte i presidianti monitorano l’andamento dei lavori e la presenza delle forze dell’ordine che circondano l’area su tre punti.

Nonostante Telt abbia terminato la prima fase dei lavori, la militarizzazione sul territorio permane. Nonostante alcuni sindaci francesi si siano dichiarati contrari all’opera, come Gregory Doucet di Lione e Eric Piolle di Grenoble, in Italia le istituzioni tacciono imbarazzate. Nonostante il risultato dei lavori si riassuma in una classica “operazione fuffa”, Telt sbandiera la vittoria sostenuto dalla grancassa dei giornali, negando l’evidenza di una misera mossa politica a seguito della bocciatura su più fronti. Non una parola sulla devastazione ambientale, sullo sfruttamento delle risorse, su una valle militarizzata.

La tarantella degli ultimi giorni su quanto le autostrade italiane siano straripanti di auto e camion, di quanto la logistica sia ritardata dalle code chilometriche che attanagliano la viabilità dal Piemonte alla Liguria, assume i contorni di un vile messaggio in favore di una linea ferroviaria che sostituisca il traffico su gomma. Questo è un insulto. Usciamo da tre mesi di pandemia, un evento inaspettato che ha travolto le vite di chiunque. Abbiamo capito che le responsabilità di questo crimine ci sono e non esistono giustificazioni. Sappiamo che i tagli alla sanità pubblica a favore di quella privata, la chiusura di presidi sanitari, ambulatori, consultori, servizi per la salute in gran parte dei territori, in particolare quelli più decentrati, sia una delle principali cause dell’incapacità a controllare e gestire la diffusione dell’epidemia. Una delle cause della morte di molte persone. Così come il lockdown è valso più per i legami sociali che per la produzione e il consumo di merci pensare di mantenere il progetto del tav come una priorità in agenda non è altro che la logica conseguenza per chi mette davanti alla sopravvivenza umana e della natura il guadagno e il profitto.

C’eravamo, ci siamo, ci saremo.

La lotta decennale contro il tav in Val di Susa ha insegnato che non é sufficiente contrapporsi a un’opera inutile ma che lottare insieme significa costruire un modello di vita differente. Significa solidarietà, condivisione e cura del territorio in cui si abita. Oggi continuiamo a raccontare una storia di resistenza quotidiana, per immaginare modi di vita sostenibili per l’ambiente e per gli esseri umani fuori dalle logiche di sfruttamento e devastazione.

Iniziamo da qui a scriverne un nuovo capitolo.

Da notav.info

{mp4}22375{/mp4}

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no tavPRESIDIO DEI MULINI

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio di lotta No Tav

Dal 18 al 21 luglio ci troveremo in Val di Susa per un campeggio di lotta giovanile per ribadire la nostra opposizione trentennale a un progetto inutile e dannoso che oggi si va configurando sempre più nella sua brutalità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Top 10 dei giganti dell’agribusiness: la concentrazione delle corporations del food & farming nel 2025

La pubblicazione del 2022 dell’ ETC Group “Food Barons” ha messo in luce la crescente concentrazione del potere delle multinazionali nel sistema alimentare industriale.1  di ETC Group & GRAIN, da ECOR Network Ha documentato l’aumento di fusioni e acquisizioni, la crescente influenza del capitale finanziario e la penetrazione della digitalizzazione e di altre tecnologie dirompenti […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ambiente: sabotati i cantieri del parco eolico industriale del Mugello

La procura apre un’inchiesta. “Siamo montagna”: la lotta non si ferma.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV arriva nel cuore di Vicenza, ma la resistenza salva (per ora) il Bosco di Ca’ Alte

Alle prime luci dell’alba (di ieri ndr), un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato il Bosco di Ca’ Alte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ostuni Climate Camp 2025: 17-20 luglio

La Campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” e le associazioni riunite nel Coordinamento “Nucleare mai più” organizzano CAMP NO FOX NO NUKE OSTUNI 17- 20 LUGLIO 2025 Campeggio Cala dei Ginepri- Costa Merlata Masseria Refrigerio Appuntamento che riteniamo importante per fare sintesi delle lotte svolte in questi anni e rilanciarle con maggiore forza […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bloccata la rotta del rame in Perù: minatori informali contro il governo

Una protesta condotta venerdì 4 luglio dai minatori informali nella regione peruviana di Cusco sta paralizzando uno dei principali corridoi del rame del Paese, fondamentale per le attività delle multinazionali minerarie MMG, Glencore e Hudbay.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sotto sgombero i boschi liberati di Vicenza: partito il presidio permanente

Era il mese di maggio 2024 quando, moltissim* attivisti e attiviste, difesero strenuamente oltre 33 mila metri quadrati di aree boschive destinate a diventare due enormi piazzali di cemento a causa del progetto Tav che vede coinvolto il comune di Vicenza.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Guerra o Clima?”: Extinction Rebellion sulle colonne e le statue del comune di Torino chiede l’interruzione dei rapporti con Israele

Extinction Rebellion ha vestito le statue all’ingresso del Comune di Torino con dei gilet con i colori della Palestina, arrampicandosi sulle colonne e appendendo uno striscione con scritto: “Torino 2030: Clima o Guerra?”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

VAL DI SUSA ALLE PRESE CON ALLUVIONI, DISSESTO IDROGEOLOGICO E…PROCLAMI DECENNALI PER LA REALIZZAZIONE DEL TAV

Pubblichiamo questo articolo uscito su Radio Onda D’urto: La piemontese Val di Susa è stata colpita in questi giorni da pesanti alluvioni – soprattutto in alta Valle – che hanno provocato il crollo di ponti, l’esondazione di torrenti, la chiusura di statali e la morte di un uomo a Bardonecchia. “La colata detritico-fangosa” avvenuta due […]

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Prosegue l’attacco al movimento No Tav: altre 10 condanne per chi resiste alla devastazione ambientale

Ieri, 14 luglio, il Tribunale di Torino ha emesso pesanti condanne che vanno dagli 11 mesi ai due anni, oltre alla richiesta di risarcimento per le parti civili e per la violazione della zona rossa, per dieci attivisti del movimento No TAV per la giornata di lotta del 24 luglio 2020.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Raccolta solidale per spese legali maxi-processo No Tav

Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte.