InfoAut
Immagine di copertina per il post

Appello dei ferrovieri giapponesi

Fratelli e sorelle in tutto il mondo!

Abbiamo incominciato una nuova lotta.

A Tokyo, il 20 marzo 2011 abbiamo organizzato una manifestazione con circa 1’500 partecipanti, sfogando il nostro dispiacere e la nostra rabbia per la situazione seria causata dal recente terremoto a Tohoku (Giappone orientale). È stata l’unica azione di protesta, perché le vie di comunicazione sono state infrante non solo nella zona di Tohoku colpita dal terremoto, ma anche a Tokyo e Kanto. Inoltre, il governo sta mettendo pressione per non fare organizzare delle azioni indipendenti nelle attuali circostanze. Lo scopo per cui abbiamo fatto appello a manifestare è stato quello di organizzare la rabbia della gente contro l’atroce e brutale realtà, per smascherare la politica bugiarda del governo e per chiedere la divulgazion e dei fatti sull’intero sviluppo del disastro.
Alla manifestazione è stata portata una grande quantità di materiale d’aiuto, fra cui parecchi quintali di riso, centinaia di bombole a gas e altri articoli di prima necessità. Questi materiali sono stati immediatamente spediti nelle zone colpite, assieme ad abbondanti donazioni di sussidio. Alla manifestazione è stato lanciato un appello ad una lotta a livello nazionale contro i licenziamenti di massa e ad una campagna a livello mondiale per la chiusura immediata di tutte le centrali nucleari.


La gente sta morendo ancora adesso

Il numero ufficiale dei morti si sta avvicinando alle10mila unità e nessuno sa di quanto questa cifra aumenterà ancora. Va notato che soltanto poca gente è stata uccisa dal terremoto. La causa principale per le vite perse è stato lo tsunami, perché non erano state prese delle misure efficaci per evitare il disastro. Nel bilancio dello Stato erano previsti centinaia di mil iardi di yen per la costruzione di argini in aree pericolose. Questi soldi sono stati tagliati dall’amministrazione del Partito Democratico, come dai precedenti governi liberal-democratici. Il disastro è la colpa degli uomini, è stato causato dalla logica del capitale.

Molte zone colpite sono ancora abbandonate a se stesse. Da qualche giorno, solo per una parte degli alloggi d’emergenza il governo ha eccezionalmente fornito dei sussidi. La gente è destinata a morire negli alloggi d’emergenza e negli ospedali dove non hanno ricevuto forniture alimentari o trattamenti medici. Nella maggior parte degli ospedali, i pavimenti sono pieni di pazienti. La mancanza di possibilità di trasporto impedisce che i malati negli alloggi d’emergenza vengano portati all’ospedale per le cure necessarie. Non solo le zone costiere sono affette da devastanti danni, ma anche le città dell’entroterra si trovano in condizioni terribili, senza cibo e senza carburante, come Sendai nella prefettur a di Miyagi. La situazione non è causata dalla mancanza di materiali necessari o mezzi di trasporto. La ragione è l’inerzia delle imprese interessate che temono costi supplementari per causa delle strade rotte che suscitano allungamenti di strada. E il governo rimane indifferente.

Molte persone vengono uccise per l’inattività e l’incapacità del governo. Questa è la realtà dell’economia di mercato. Inoltre, il governo ha dato ordine che il materiale d’aiuto non venga – individualmente o privatamente – portato direttamente negli alloggi d’emergenza.
Invece dev’essere portato prima agli uffici governativi o comunali che, in seguito, si occupano del trasporto.


Fratelli e sorelle, in tutto il mondo!

È stato riferito che in una parte delle zone colpite il rifornimento idrico è stato ripreso. Ma la brutta notizia è che nella prefettura di Fukushima i materiali radioattivi nell’acqua superano i valori normali e che è vietato bere l’acqua. A Tohoku e nella zona di Kanto, d iversi tipi di verdura e il latte non vengono più venduti per la paura di contaminazione radioattiva.
Giorno e notte, le centrali nucleari distrutte stanno emettendo materiali radioattivi di alto livello e gli abitanti dei paesi vicini vivono in un crescente timore. Ieri è uscito un fumo nero dal reattore. Il recupero della corrente elettrica per il raffreddamento del reattore è stato impedito.
Ripetute esplosioni hanno causato l’esposizione delle barre di combustibile usate. È ancora impossibile valutare le condizioni attuali del nucleo radioattivo. Il caso peggiore si sta avvicinando.
Di fronte a questa grave situazione, il governo – temendo di creare panico – ha completamente smesso di prendere necessari ed efficaci provvedimenti per l’evacuazione della gente. Non vengono date informazioni su ciò che potrebbe accadere domani e la gente è costretta a vivere in una terribile paura. Ma la gente sta combattendo il disastro e facendo ogni sforzo per sopravvivere. Per gli operai, contadini e pescatori non c’è nessun posto per fuggire. Sta crescendo la rabbia e l’odio contro l’amministrazione e le autorità interessate che avevano promosso la costruzione di centrali nucleari, insistendo sul fatto che l’energia nucleare sia assolutamente sicura.

Facciamo appello a tutti gli amici nel mondo: Non lasciate “loro” ripetere la stessa catastrofe!

Ci impegniamo a lottare per sopravvivere e ad affrontare decisamente qualunque pericolo che ci sovrasta. Alziamoci insieme per impedire una volta per tutte centrali nucleari e armi atomiche! Appelliamo a lottare per scacciare quelli che promuovono la costruzione di impianti nucleari, cercando soltanto interessi capitalistici a scapito della gente che lavora.
Ora siamo minacciati da una disoccupazione altissima.

Non solo le zone colpite, ma anche l’intera regione del Giappone orientale si trova di fronte a licenziamenti di massa e disoccupazione. Decine di migliaia di posti di lavoro nelle zona di Tohok u e Kanto sono stati colpiti e immobilizzati dal terremoto e dallo tsunami. In tutto il Giappone, un gran numero di fabbriche è costretto ad interrompere il lavoro. I più importanti produttori di auto e macchinari elettrici – dopo aver promosso l’outsourcing – dipendono da subappaltatori che forniscono i pezzi necessari e che in molti casi si trovano nella zona del disastro. Pertanto, sono colpiti non solo i posti di lavoro nelle zone del disastro, ma indirettamente anche quelli nelle altre regioni, producendo – temporaneamente o permanentemente – un enorme numero di perdite di posti di lavoro. Un gran numero di operai senza contratto fisso viene buttato fuori dal lavoro quotidiano, senza alcuna assicurazione o indennità. Il numero di possibili disoccupati va oltre ogni valutazione. Nessun aiuto viene offerto o progettato per questi operai. Una delle conseguenze del terremoto è che il Giappone sta per diventare una penisola di grande disoccupazione.Siamo ora testimoni d i una rapida crescita dello yen. Questo è causato dai capitalisti speculatori che cercano di ottenere profitti tramite transazioni finanziarie, approfittando come iene avide del disastro.

Per affrontare questa avversità, la Banca del Giappone ha deciso di pompare 80 miliardi nei mercati. Che cosa significa tutto ciò? Per loro, il disastro offre un opportunità per fare soldi.
È questo che sta facendo la classe dirigente dei capitalisti. Qualcosa è fondamentalmente sbagliato in questa società.

Combattiamo per sopravvivere!

Quello che è accaduto e sta ancora accadendo attualmente supera di molto le nostre possibilità. Abbiamo bisogno di sviluppare le nostre forze, stabilendo legami stretti con le crescenti voci di rabbia di un gran numero di lavoratori, per affrontare la orribile situazione davanti a noi.
Il 16 marzo, Doro-Chiba, insieme al Centro di Coordinamento nazionale dei Sindacati, ha costituito il Centro Popolare per le Vittime del terremoto. Siamo decisi d i radunare con determinazione tutte le forze per le attività di soccorso, chiamando tutti i lavoratori per “unirsi e combattere per sopravvivere” in una campagna nazionale per la gente che soffre nella zona di Tohoku.

traduzione a cura di: www.latalpadimilano.it

_____________________

Per le modalità di invio di donazioni vedi il sito del sindacato ferrovieri (versione in inglese):

Le impressionanti riprese aeree del canale internazionale della televisione giapponese NHK, trasmesse dalla BBC, che mostrano i treni deragliati a Shinchi, prefettura di Fukushima, nord-est del Giappone.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

giapponeno nuke

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bill Gates, il miliardario che sta industrializzando l’agricoltura mondiale

Utilizzando milioni di dollari, la Fondazione Bill & Melinda Gates sta aggirando e plasmando le politiche agricole internazionali. I grandi vincitori di questo gioco antidemocratico sono le aziende agro-industriali.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La strategia estrattivista per entrare nei territori ancestrali raggiunge il suo apice

Il conflitto per il territorio degli Shuar, causato dagli interessi minerari, va avanti da più di 20 anni. Ma questa volta è diverso, sembra essere l’ultima battaglia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Il Ponte sullo Stretto è uno specchietto per allodole”. Calabria e Sicilia si preparano alla manifestazione popolare

Il ponte sullo Stretto” tra la Calabria e la Sicilia è uno “specchietto per le allodole.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Germania: manifestazioni ecologiste contro Tesla.

Un blocco anticapitalista, berretti blu per riconoscersi, una rapida avanzata per rompere le linee di polizia: questo è ciò che è avvenuto venerdì 10 maggio in Germania, intorno a una gigantesca fabbrica Tesla vicino a Berlino.

Più di mille manifestanti ambientalisti hanno poi nuovamente manifestato sabato 11 maggio contro i piani di Tesla di espandere la sua fabbrica di auto elettriche..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: il Tav vuole travolgere il bosco Lanerossi, rischia anche il CS Bocciodromo

A Vicenza il progetto del Treno Alta Velocità, all’interno del tracciato Brescia-Padova, oltre che ad impattare fortemente sulla città e sulla salute della cittadinanza, rischia di distruggere 11 mila metri quadrati di bosco

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Emilia Romagna: a un anno esatto dalla prima devastante alluvione, qual è la situazione dei territori colpiti?

Furono giorni drammatici, convulsi, in cui non mancò tuttavia uno slancio solidale esteso e diffuso, con ben pochi precedenti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sulmona: attivisti No Snam invadono il cantiere della centrale

“Abbiamo compiuto una azione di obbedienza civile  per denunciare le illegalità in atto. Chi di dovere agisca”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il circo del G7: Extinction Rebellion occupa la tettoia della RAI.

Torino: Due attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la tettoia della RAI, mentre altre sette vestite da clown sono comparse in triciclo davanti all’ingresso. “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.“G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, si legge sullo striscione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Fukushima: “Il governo sta riscrivendo la storia dell’incidente”.

Tredici anni dopo il disastro di Fukushima, la ricercatrice Cécile Asanuma-Brice racconta a Reporterre le conseguenze del processo di decontaminazione della regione e i pochi ma difficili ritorni dei suoi abitanti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il problema non è che la fine è vicina, ma che la stiamo già vivendo

Il 24 giugno 2023, il governo giapponese e la Tokyo Electric Power Company (TEPCO) hanno deciso di scaricare in mare oltre 1,3 milioni di tonnellate di liquami generati dall’incidente nucleare di Fukushima, causato dal Grande Terremoto del Giappone Orientale, e di riavviare la produzione di energia nucleare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ritorna l’incubo del deposito di scorie. La situazione in Piemonte

L’annuncio del megaprogetto del deposito di scorie nucleari ha portato ad immediate reazioni da Nord a Sud. Qui condividiamo alcune considerazioni sui siti candidati nel torinese e l’intervista di Radio Onda d’Urto a Claudio, compagno di Rise Up 4 Climate Justice di Alessandria, provincia in cui sono state individuate ben sei aree. Nella notte tra […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Asia: Abe vince le elezioni e promette di riarmare il Giappone contro la Corea del Nord

Il Giappone tornerà ad avere un esercito offensivo? “Come annunciato in campagna elettorale, ora mi potrò seriamente occupare del tema Corea Del Nord”. Sono queste le parole pronunciate dal premier giapponese Shinzo Abe, una volta confermata la sua vittoria alle elezioni legislative giapponesi. La coalizione guidata da Abe ora ha la maggioranza necessaria per poter procedere ad una svolta storica. Si tratta […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Fukushima, punto di non ritorno

L’anniversario del disastro di Fukushima che ricorreva ieri ha portato sotto gli occhi di tutti e tutte quello che vuol dire un disastro nucleare e di conseguenza la sua portata infinita. E’ stato un incidente che ha surclassato quello di Chernobyl (1986), a lungo definito «il più grave di sempre». Ma se in quella che […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: irruzione No Nuke alla centrale di Tricastin, 21 fermati

La centrale di Tricastin è da tempo stata individuata come una delle più pericolose tra quelle francesi; è di proprietà del gruppo EDF (il più grande produttore e distributore di energia del paese) e fa parte del più ampio sito nucleare di Tricastin che comprende anche un centro di ricerca per l’armamento nucleare e delle […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Notte No Nuke, manifestanti spinti fuori dalla stazione (video)

Il treno è infatti rimasto fermo nella stazione di Vercelli fino a ieri, quando è arrivata notizia che nella notte si sarebbe mosso per arrivare oltralpe. In breve decine di attivsti/e No Nuke si sono dati appuntamento alla stazione di Avigliana per contrastare il passaggio delle scorie e dalle 21 hanno presidiato le banchine in […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno delle scorie nucleari fa marcia indietro

Lunedì 11/martedì 12 marzo. Era tutto pronto. Le barre con le scorie, trasportate su gomma dal deposito Sogin di Saluggia allo stabilimento di logistica Sifte Berti nella notte tra il 10 e l’11 marzo, erano state caricate sul Castor sin dalle prime ore del mattino. Il treno, presidiato dalla polizia, è rimasto sui binari del […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sayonara nucleare. In migliaia manifestano in Giappone e in Europa

A due anni di distanza rimangono ancora impresse nella mente dei cittadini e delle cittadine giapponesi quelle giornate di terrore che l’incidente nucleare nella centrale di Fukushima produsse. A dimostrazione di ciò, ieri in Giappone e in Europa, hanno manifestato decine di migliaia di persone che sono scese in strada per chiedere la chiusura immediata […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Giappone nella trappola del nucleare

YUKARI SAITO (da: Il Manifesto, mart 15 gennaio) Kyoto – Perché la provincia di Fukui insiste tanto sul nucleare, nonostante il disastro visto a Fukushima? Per capirlo, è utile una visita in zona. Con circa 800 mila abitanti in poco più di 4.000 chilometri quadrati, la provincia di Fukui dista circa 500 chilometri dalla centrale di Fukushima […]