InfoAut
Immagine di copertina per il post

Stringiamo i denti, serriamo i ranghi, teniamo la linea

Noi non omaggiamo le forze dell’ordine, cani da guardia di un sistema che ogni giorno distrugge vite. Non siamo il tipo di persone che si scusa per ciò che non ha fatto. Per contro, il nostro pensiero va ai nostri fratelli e sorelle che si sono messi/e in prima linea per salvare delle vite. Ai fratelli del Bataclan: Kayana e Camille, siete degli eroi che con le vostre braccia e il vostro cuore avete salvato delle vite facendo salire delle persone sul tetto… dall’abbaino con la forza delle vostre mani… la fratellanza operaia del roading.

Manu non ti dimentichiamo, l’angolano, tu che hai fatto entrare 1519 persone quella sera e sei riuscito a farne uscire un bel po’. Rispetto a voi fratelli e a tutti coloro che in questo momento hanno ancora la forza di pensare agli altri. Siete dei fari nella tempesta.

Il governo, in un remake dell’11 gennaio, ripete in loop le stesse parole: “autorità”, “fermezza”, “la Repubblica è in pericolo”. Tanto blaterare per niente: cosa possono fare di più e che non hanno già fatto dato che non vogliono affrontare le cause di questa cieca violenza politica? E rispetto alle conseguenze: sono chiari. Le loro forze di sicurezza sono già pronte. La polizia e l’esercito sono già dappertutto nelle nostre strade a piantonare gli edifici. Questo venerdì 13 novembre 2015 è la dimostrazione che tutto ciò non serve a niente. Non c’è un solo tizio in uniforme con un fucile d’assalto sulla strada dei tak-tak. I soldati della NATO non sono là per proteggerci, sono là per prepararci al fatto che “noi” siamo in guerra.

La loro guerra, i nostri morti

La Rèpublique è in guerra contro chi? In ogni caso, non contro coloro che finanziano, addestrano e indottrinano i tak-tak. Stasera i principi Wahabiti del Qatar, dell’Arabia Saudita o i sultani turchi dormiranno ben tranquilli nel cuore di Parigi dentro i loro ricchi hotel o dentro i palazzi, mentre le loro creature astiose e degenerate prodotto della globalizzazione capitalista seminano morte per le strade di Parigi come hanno fatto ieri per le strade di Beirut e il giorno prima ad Ankara. Il nostro dolore è identico per tutte le famiglie dei martiri della periferia del sud che sotterrano le 47 vittime dell’attentato di ieri a Bourj e le 102 di Ankara, quelle di Parigi e quelle che muoiono in Siria ostaggio di un gioco mortifero tra delle potenze imperiali e un tiranno. Questi morti, da Damasco a Beirut, a Parigi, sono i morti della globalizzazione capitalista, di una corsa ai profitti completamente caotica e disgustosa.

Invece di cercare di punire coloro che finanziano, addestrano e indottrinano i soldati di un califfato fantasma, assistiamo a un’ondata di odio razzista, di stupidi amalgami per impedire al nostro popolo di connettere le conseguenze alle cause.

Allora, dobbiamo restare calmi. Continuare a proteggere i più vulnerabili tra noi. Lasciamo che gli eccessi della febbre razzista si sfoghino nei commenti su Facebook, il nostro campo d’azione non è quello. Astrologi e altri ciarlatani della geopolitica invaderanno il web e le televisioni per venderci le loro teorie e i loro prodotti derivati che servono a mantenere questo ordine sociale e legittimare una cieca repressione. Lasciamoli su quel terreno. Teniamoci il nostro, quello del quotidiano nei nostri quartieri, sui nostri posti di lavoro. Conosciamo dove sta il nostro nemico. Teniamo la linea. Vivremo dei periodi in cui la storia accelererà. Prepariamoci.

Quartiers libres (collettivo di militanti della banlieu di Parigi) traduzione italiana a cura della redazione di Infoaut

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

13 novembreparigi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torturato Marwan Barghouti

Il noto prigioniero politico palestinese Marwan Barghouti è stato aggredito brutalmente dalle guardie carcerarie israeliane, secondo le informazioni trasmesse alla sua famiglia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: oltre 10 mila violazioni dalla tregua da parte di Israele

In queste settimane si sono verificati nuovi bombardamenti in Libano, in particolare nel sud, mentre si registrano droni che sorvolano la zona e che hanno lanciato esplosivi in diverse città come nel caso di Aitaroun, con la scusa di voler colpire Hezbollah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Germania: “Non siamo carne da cannone”, sciopero studentesco contro il servizio militare. Il Bundestag approva la leva

Nuova giornata di sciopero contro il servizio militare da parte di studenti e studentesse tedeschi, mentre si votava nelle aule del Bundestag la riforma della leva del governo di Friedrich Merz.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

L’attacco di destre, sionisti e lgbt liberali al pride di Parigi

Il 28 giugno a Parigi si svolge la Marche des Fiertés Paris & Île-De-France, il più importante pride francese quest’anno anticipato da violente polemiche

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nanterre: marcia per Nahel e contro l’impunità della polizia.

Di seguito l’appello del Fronte Unito per l’Immigrazione e i Quartieri Popolari per chiamare alla marcia di sabato 29 giugno a Nanterre per fare giustizia per Nahel Merzouk e tutti i giovani uccisi dalla polizia nei quartieri popolari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia

Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d’olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Parigi: marcia contro il razzismo e islamofobia vietata dalla prefettura.

Il 21 aprile è prevista una importante marcia contro il razzismo e l’islamofobia, per la tutela dei giovani che nei quartieri popolari sono sistematicamente obiettivo della violenza e del razzismo della polizia e dello Stato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sulle piste delle canaglie.

Pubblichiamo di seguito la recensione del volume di Atanasio Bugliari Goggia; La Santa Canaglia. Etnografia di militanti politici di banlieue; scritta da Jack Orlando per Carmillaonline.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Parigi: weekend internazionale antifascista in memoria di Clement Meric

Sono passati dieci anni dall’omicidio di Clément Méric, assassinato il 5 giugno del 2013 dai fascisti nel centro di Parigi come militante antifa. Per ricordare quell’evento, sulla falsa riga delle quattro giornate per Dax, dal 1 al 6 giugno si svolgerà una settimana antifascista con un fine settimana internazionalista particolarmente ricco di proposte organizzato dall’Action […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Libertà per Ernest!

Riceviamo la notizia dell’arresto avvenuto ieri in Inghilterra di un compagno di Parigi. Ernest ha preso parte come milioni di persone in Francia al movimento che da mesi sta sconvolgendo il Paese e, per aver partecipato alle manifestazioni dunque, è stato messo in stato di arresto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

7 gennaio: migliaia di Gilet Gialli a Parigi

In pochi giorni, un appello dei gilet gialli sui social network ha portato migliaia di persone giù nella capitale, con altre manifestazioni in diverse città della Francia. Un’impresa di questi tempi.