InfoAut
Immagine di copertina per il post

Camupus universitari in Egitto scossi dai disordini

Piazza Tahrir, al Cairo, dove milioni di persone hanno protestato e fatto cadere il precedente regime egiziano, è tornata alla normalità. Ma in tutta la capitale, i campus universitari sono stati scossi da continui disordini.

La scorsa settimana la polizia militare ha disperso la più grande manifestazione usando la forza e provocando più di una dozzina di ricoverati. Il giorno dopo gli studenti avevano già ripreso la loro protesta. Lo scopo é spodestare i leader universitari nominati dal regime dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, ha detto Mahmoud Samih, uno dei manifestanti.

Chiunque dai 35 ai 60 anni ha lavorato nell’ambito del regime di Mubarak per un periodo, nel senso più ampio. Ciò non significa che sono tutti buoni, o sono tutti cattivi. La loro denuncia [dei manifestanti] è legittima, ma non è ragionevole perché non si può buttare tutti fuori. – Nabil Fahmy, preside della scuola di affari pubblici presso l’Università americana del Cairo.

“Abbiamo avuto una protesta ieri davanti all’edificio principale in cui vi è l’ufficio del preside, e lo volevano fuori,” dice. Samih esplicita le sue ragioni: Dice che il preside è una spia del sistema. Altri studenti in ascolto si sono messi a ridere di questa dichiarazione. Etichettare un preside universitario come una spia sarebbe stato impensabile prima della rivoluzione di gennaio.

Ma gli studenti protestano legittimamente, dice Dina Shehata, un ricercatore senior presso il Centro di studi politici e strategici Al-Ahram. Per legge, i funzionari delle università più importanti sono stati tutti nominati da Mubarak.

“La maggior parte la maggior parte dei Presidi e delle facoltà grandi all’Università del Cairo sono molto vicino al partito di governo o di una parte del partito di governo”, ha detto Shehata. “Beh, è stata una delle strategie utilizzate per controllare la mobilitazione degli studenti.” 

Un sistema ancora in vigore

Il National Democratic Party, il partito al governo d’Egitto, è crollato quando la leadership si è dimessa durante le proteste che hanno rovesciato il presidente. Ma gran parte del sistema è ancora in vigore. Ahmed Leylani, studente in odontoiatria, ha protestato a Ain Shams, la seconda più grande università egiziana di Stato, per forzare la caduta del preside dell’università. “Egli è una delle figure più corrotte in Egitto”, dice Leylani, che vuole il presidente fuori a causa del trattamento subito da studenti politicamente attivi. “Era solito impedire loro di accedere agli esami – e non permettergli di non andare all’università – perché fanno parte del movimento politico o qualcosa del genere, così, sì, lui è una parte del sistema di sicurezza”, dice Leylani. Gli studenti sono solo un gruppo che ha fretta che avvenga il cambiamento, dice Nabil Fahmy, ex ambasciatore e il preside della scuola di affari pubblici presso l’Università Americana del Cairo. “Comprensibile – Io non sono sicuro che sia ragionevole, però,” ha detto Fahmy.”Chiunque tra i 35 e i 60 anni ha lavorato nell’ambito del regime di Mubarak per un periodo, nel senso più ampio. Ciò non significa che sono tutti buoni, o sono tutti cattivi. La loro denuncia è legittima, ma non è ragionevole, perché non si può buttare tutti fuori “. 

Mantenere alta la pressione

Quando la polizia militare sciolse la dimostrazione all’Università del Cairo, usò le pistole taser e pungoli elettrici per bovini, secondo i gruppi egiziani per i diritti umani che hanno documentato i casi finiti in ospedale. Il consiglio militare ha riconosciuto le relazioni e ha promesso di indagare, anche sulle accuse a carico di militari riguardanti gli umilianti test di verginità condotti sulle donne arrestate nelle prime manifestazioni. La promessa di un accertamento è stato visto come una concessione, e un passo positivo dai diplomatici occidentali. Gli studenti sembrano determinati a mantenere alta la pressione e hanno ottenuto alcune vittorie. I manifestanti espulsi da una università privata sono stati reintegrati questa settimana e hanno il permesso di organizzare il primo sindacato degli studenti nella scuola. Si tratta di piccoli passi, dice Shehata. «Credo che molti siano frustrati perché sentono che c’era questa grande rivoluzione, molte persone sono morte, molte persone sono state ferite, e non ha portato a un reale cambiamento», dice. Proteste fuori dalle università stanno prendendo slancio. C’è una chiamata da blogger e attivisti per un milione di egiziani per andare venerdì a piazza Tahrir – dove il movimento di protesta ha avuto inizio. Ciò giunge in un momento in cui il consiglio militare egiziano sta inviando un altro messaggio: gli egiziani dovrebbero lasciar stare le proteste di piazza, cominciare a ricostruire il paese e preparare le elezioni parlamentari che avverranno nei prossimi 6 mesi.

 

Traduzione a cura di Infoaut

Notizia originale: www.npr.org/2011/03/29/134928357/egypts-college-campuses-rocked-with-unrest

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Egittomaghrebstudentitraduzioni

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Federico II di Napoli: assemblea di massa in solidarietà con il popolo palestinese

Napoli venerdi 12 aprile, h 11.30. Dopo aver impedito al direttore di Repubblica Molinari di portare avanti la sua propaganda guerrafondaia, dopo aver occupato il rettorato, gli studenti della Federico II hanno costretto ad un tavolo il rettore Lorito.  L’aula Conforti della facoltà di Giurisprudenza è stracolma, parliamo almeno di 500 persone.  L’intervento d’apertura da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione

In un recente comunicato, l’Assemblea Comunitaria di Puente Maderas, Municipio de San Blas Atempa, Oaxaca, intitolato significativamente “Non ci sarà paesaggio dopo la trasformazione”, ribadisce il suo rifiuto fondato e il suo impegno di resistenza alla megaopera del Corridoio Interoceanico dell’Istmo di Tehuantepec.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’obiettivo finale di Netanyahu e le ambizioni regionali dell’estrema destra israeliana

Gli eventi degli ultimi giorni suggeriscono che potremmo vedere prendere forma l’obiettivo finale di Israele. Gli obiettivi del governo di estrema destra di Netanyahu non si limitano a Gaza: vuole conquistare tutta la Palestina e iniziare una guerra anche con Hezbollah e l’Iran.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: cariche alla manifestazione contro il concerto “in onore” dei 75 anni della NATO. 10 gli attivisti feriti

Scontri e feriti alla manifestazione contro la Nato e le politiche di guerra, 10 i manifestanti feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudamerica: crisi diplomatica dopo l’assalto della polizia ecuadoregna all’ambasciata del Messico a Quito.

Il presidente messicano Obrador ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Ecuador, dopo che la polizia ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas, legato all’ex presidente Correa, da tempo rifugiatosi in Europa.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cronaca e riflessioni sulla mobilitazione per la Palestina a Pisa

In questi mesi Pisa, come molte altre città d’Italia, ha visto e continua a vedere un’intensa e articolata mobilitazione per la libertà della Palestina e per lo stop al genocidio. Dallo scorso autunno, sin dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulla Palestina e la ripresa dei bombardamenti su Gaza dopo il 7 ottobre, giovani e studentǝ della città […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Genova: protestano studenti e studentesse dell’istituto Pertini-Diaz: “Non vogliamo poliziotti a far lezione qui” 

“Fuori la polizia dalla Diaz”, questo lo striscione comparso martedì mattina, e subito rimosso, sui cancelli dell’istituto Pertini – Diaz a Genova, la scuola dove nel 2001 avvennero i pestaggi polizieschi contro i manifestanti del G8.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Roma: manganellate della polizia sugli studenti a Montecitorio

Le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa hanno caricato gli studenti dei collettivi degli istituti occupati che tentavano di raggiungere Palazzo Chigi. Fermi e identificazioni

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia dimentica Regeni e la 185 e fa affari con l’Egitto

L’Italia continua a violare almeno lo spirito della legge 185 del 1990 dove si vieta l’esportazione di materiale di armamento « verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani ».

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: ecco che rumore fa la dignità!

Condividiamo di seguito i comunicati di PLAT e del CUA Bologna sulle giornate di lotta che hanno seguito lo sgombero del Condominio Sociale e dello Studentato Glitchousing.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Processo agli studenti per i fatti dell’Unione Industriale: emessa la sentenza

Si è concluso ieri il processo di I grado che vedeva imputati 11 giovani per gli scontri davanti all’Unione Industriale nel febbraio 2022, durante una manifestazione contro l’alternanza scuola-lavoro e per protestare contro le morti di 2 giovani studenti vittime nello svolgimento dei loro stage.

Immagine di copertina per il post
Storia di Classe

Il primo sciopero della storia – Documenti dello sciopero in Egitto sotto Ramses III

14 novembre 1157 A.C. In Egitto, durante il regno di Ramses III, gli abitanti di un villaggio, che stavano costruendo i templi di Tebe, si fermarono: fu il primo sciopero della storia. Lo racconta il papiro redatto da uno scriba, conservato presso il Museo egizio di Torino. Il Papiro dello Sciopero di Torino è un […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: Glitchousing Project – Nuovo spazio occupato nel cuore della città

L’ex Istuto Zoni, una residenza universitaria privata della fondazone R.U.I. da anni in disuso, è stata occupato questa mattina dal Collettivo Universitario Autonomo di Bologna. “Nasce Glitchousing Project”, scrive il CUA, “una piattaforma ibrida di immaginazione per un abitare nuovo e sociale”. “All’interno del Glitchousing Project”, prosegue il CUA, “si trovano gli Student Hostel: spazi […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: “Gestione di piazza criminale” gli studenti rispondono in merito alle cariche della polizia

“La risposta repressiva della questura di Torino ci dimostra quanto a questo governo non importino le nostre rivendicazioni e di fronte alla violenza possiamo solo riconoscere che è ancora più importante impegnarci a lottare contro un sistema che ha fallito e a far valere le nostre esigenze” dichiara uno studente.