InfoAut
Immagine di copertina per il post

Broadcast 4 Palestine.

Speciale Info in diretta da Palazzo Nuovo occupato.

Uno speciale a cura della redazione informativa di Radio Blackout, trasmesso con lo studio mobile in diretta sui 105,250 e dal vivo dai corridoi di Palazzo Nuovo, occupato da lunedì, insieme alla facoltà di Fisica e al Politecnico, in solidarietà con la resistenza palestinese e la popolazione di Gaza e della Cisgiordania sotto attacco israeliano da ormai 8 mesi.

In una lunga trasmissione cerchiamo di fare il punto su quello che si muove nelle Università occupate di tutto il mondo, partendo dai campus americani che, dalle occupazioni della Columbia del 17 aprile, hanno fatto da apripista ad un movimento che si è ormai allargato ad atenei di tutto il mondo, decisi a bloccare le proprie facoltà per esercitare pressione sui propri atenei, spingerli a chiudere gli spazi di agibilità accademica e di finanziamento concessi ad Israele ed a Università israeliane e chiedere a gran voce la fine del genocidio attualmente in corso contro la popolazione di Gaza. Dai microfoni di Radio Blackout, un modo di dare voce, permettere il racconto e lo scambio e provare a fornire alcune chiavi interpretative per comprendere lo sviluppo e l’ampiezza di un movimento reale che conta ormai quasi 200 occupazioni e tendate in tutto il mondo (aggiornamenti quotidiani su www.palestineiseverywhere.com), centinaia di azioni di solidarietà con il popolo palestinese e che sta resistendo alla pressione della polizia e dell’establishment politico di silenziare voci che si stanno dimostrando particolarmente incisive nell’imporre a livello occidentale la solidarietà alla Palestina e la possibilità di intervenire concretamente per fermare il massacro in corso.

In apertura di trasmissione un racconto dai corridoi dell’università torinese occupata ed un intervento proprio da Palazzo Nuovo, da dove un compagno ci spiega le motivazioni dell’occupazione e le sue rivendicazioni.

Successivamente un audio di Giulia, dottoranda alla NYU, raccolto dagli inviati di Blackout a New York ingegner Sollazzi e Anna Giovanna. Partendo da una cronologia e dagli antecedenti del movimento di occupazioni dei campus statunitensi, dai collettivi già attivi nella solidarietà alla Palestina all’eredità di Black Lives Matters – in termini di pratiche e di capacità di stare in strada – si fa il punto sulle rivendicazioni degli studenti e delle studentesse statunitensi e sulla capacità di queste mobilitazioni di ricomporre nella pratica, nella condivisione, nella costruzione di una comunità in lotta, nell’opposizione alla polizia e nella difesa dello spazio occupato un soggetto collettivo capace di imporre all’ordine del giorno la solidarietà alla Palestina proprio dal ventre della bestia americana.

Continuiamo con una telefonata dall’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, in cui si ricostruisce il percorso delle occupazioni in solidarietà alla Palestina in Francia, iniziato con Sciences Po e con la Sorbona, e dove il movimento si sta scontrando con una forte repressione da parte della polizia francese e delle governance accademiche, che arrivano a denunciare studenti e studentesse per “apologia del terrorismo”. In seguito sono entrati in occupazione diversi altri atenei, tra cui l’EHESS, scontrandosi con la dirigenza universitaria e riuscendo a imporre la presa in considerazione delle rivendicazioni dell’occupazione, il cessate-il-fuoco e l’adesione della Scuola al movimento BDS con conseguente rescissione degli accordi accademici con gli atenei israeliani.

Infine una lunga intervista con Isham, un compagno di Nablus di passaggio dall’occupazione di Palazzo Nuovo: un racconto in prima persona della situazione attuale in Cisgiordania, dove la popolazione palestinese viene sottoposta regolarmente, ed ancora più frequentemente dopo il 7 ottobre, a controlli, checkpoint, restrizioni e attacchi omicidi da parte dell’esercito occupante e delle bande armate dei coloni – coperti e finanziati dall’estrema destra di governo israeliano – che adesso si spingono fino al blocco e all’incendio dei camion di aiuti umanitari. La guerra che Israele sta conducendo contro il popolo di Gaza e contro la Palestina è a tutti gli effetti una guerra di sterminio ed una guerra di vendetta, seguendo la strategia di terra bruciata brevettata dagli americani durante la Guerra del Vietnam, per distruggere le infrastrutture della Striscia, incluse scuole ed università, rendere il territorio di Gaza inabitabile e sradicare totalmente la popolazione palestinese: un piano genocida davanti a cui concetti come la legge internazionale, la difesa dei diritti umani non hanno alcun valore.

Per gli aggiornamenti dalle occupazioni torinesi, rimanere in contatto con ciò che si muove in università e per sapere le iniziative in programma nei prossimi giorni rimandiamo al canale telegram della mobilitazione: INTIFADA STUDENTESCA TORINO (https://t.me/tendexlapalestina).

da Radio Blackout

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

intifada studentescapalazzo nuovo occupatopalestinatorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.