InfoAut
Immagine di copertina per il post

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Fonte:Version française

Jeanine Jalkh – 14 aprile 2024

Immagine di copertina: Un edificio distrutto da un attacco israeliano contro il villaggio di Nabi Chit a Baalbeck, il 14 aprile 2024. Foto AFP

E‘ fatto. L’Iran ha portato a termine la sua missione di vendetta annunciata in anticipo dopo l’attacco israeliano contro il suo consolato a Damasco, senza aver chiesto aiuto al suo alleato sciita libanese, Hezbollah. Teheran ha infatti effettuato un attacco – per la prima volta nella sua storia – con centinaia di droni e missili partiti dal suo territorio contro il nemico israeliano nella notte tra sabato e domenica. Tutti gli occhi sono ora puntati su Israele per vedere se reagirà o meno e quale sarà la natura, l’obiettivo e la portata di una possibile risposta. Di fronte alla volontà dichiarata di Teheran, ma anche di Washington, di evitare a tutti i costi una guerra regionale, Tel Aviv potrebbe essere tentata di “vendicarsi” sul Libano, “punendo” Hezbollah invece della Repubblica Islamica?

Per ora, le dichiarazioni di entrambe le parti dei due campi in guerra mostrano soddisfazione per questa operazione senza precedenti, come a dire che tutti hanno in qualche modo “vinto” in questo gioco di reciproca deterrenza. In Israele sono lieti di essere riusciti, con l’aiuto degli alleati americani, britannici e francesi, a contrastare l’operazione iraniana attraverso l’intercettazione su larga scala di proiettili iraniani. In un messaggio alla sua nazione, attraverso la rete X, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha scritto: “Abbiamo intercettato, abbiamo respinto, insieme vinceremo. » Un “successo” che il presidente americano Joe Biden gli ha consigliato di assaporare, proprio per dissuaderlo dal considerare una reazione avventurosa. In Iran, sono orgogliosi di aver dato una lezione allo Stato ebraico, avendo la Repubblica islamica mostrato un “esempio” delle sue capacità militari e soprattutto riuscendo a salvare la propria immagine agli occhi della sua popolazione e dei suoi alleati.

Ciò non significa, però, che Israele non cercherà, nel breve e medio termine, di far pagare all’Iran il prezzo, se non direttamente sull’Iran, suo primo alleato nella regione, ampliando il fronte già aperto nel sud del Libano. Una soluzione facile, visto che Hezbollah è in prima linea nell’“unità dei fronti” dell’“asse della resistenza” ed è percepito come la principale minaccia alla sicurezza dello Stato ebraico. Un’ipotesi alla quale diversi esperti, però, non credono molto. Soprattutto perché Israele “ha altro da cucinare” e gli Stati Uniti stanno facendo di tutto – dall’inizio della guerra a Gaza – per evitare che l’alleato estenda gli scontri a tutto il territorio libanese. “Israele ha la sua battaglia interna da portare avanti. Forse al massimo sarebbe tentato di concentrarsi maggiormente sul fronte meridionale intensificando la battaglia con Hezbollah», spiega Riad Kahwaji, analista ed esperto di questioni militari.

Dopo aver promesso di rispondere all’attacco israeliano al suo consolato a Damasco il 1° aprile, la Repubblica islamica ha chiarito che la sua risposta non arriverà attraverso i suoi alleati nella regione, anche se gli Houthi si sono finalmente sporcati le mani. Ma non Hezbollah, nonostante il concomitante riscaldamento sul fronte del Libano meridionale. Pertanto, secondo gli osservatori, se Israele dovesse attaccare il Libano, probabilmente non sarebbe una risposta all’operazione iraniana. Almeno non lo annuncerà come tale. “Come parte di questa equazione, Hezbollah non è l’agente o il procuratore dell’Iran”, afferma Kassem Kassir, un esperto del partito sciita. Comprendiamo che questa volta si tratta di un affare eminentemente iraniano, per risparmiare il territorio libanese dall’ira di Israele.

“Sebbene il governo di guerra israeliano aspiri da mesi ad espandere il fronte settentrionale (con il Libano), se deciderà di farlo, non sarà in risposta ai 300 proiettili lanciati dall’Iran”, ritiene Kahwaji. Un’opinione parzialmente condivisa da Karim Bitar, politologo, secondo cui probabilmente non ci sarà una guerra aperta in Libano, anche se Israele potrebbe essere “tentato di intensificare gli attacchi contro Hezbollah”.

“Per gli iraniani lo spettacolo è finito. Israele sarebbe stupido se prolungasse questo episodio con ritorsioni. Se deciderà di attaccare comunque, prenderà di mira l’Iran, per evitare di suscitare ancora più ira da parte di Hezbolla”, afferma Nicholas Blanford, ricercatore presso il Consiglio Atlantico.

Tuttavia, esiste il reale timore di vedere il primo ministro israeliano continuare la sua fuga a capofitto, ora che ha (di nuovo) raccolto la simpatia e il sostegno dell’Occidente in seguito all’attacco iraniano, soprattutto perché gli attori “non sono più razionali”. “Se Netanyahu ritiene opportuno colpire il Libano, nulla lo fermerà”, ha detto Walid Jumblatt al nostro giornale. “Se intraprenderà una guerra totale in Libano, sarà per distogliere l’attenzione dall’olocausto che ha luogo a Gaza e che porterà all’eliminazione della popolazione palestinese”, aggiunge.

Da parte del partito di Hassan Nasrallah, ritiene che tutti gli scenari siano possibili. “Tutto dipenderà dalla reazione o meno di Israele. L’operazione iraniana potrebbe concludersi a questo punto. In questo caso, non ci sarà una grande escalation in Libano e i combattimenti transfrontalieri continueranno come prima”, ha detto a L’Orient-Le Jour Mohammad Afif Naboulsi, portavoce del partito sciita. “D’altro canto”, aggiunge, “se Israele reagirà, provocando una catena di reazioni e controreazioni, ciò significherà aspettarsi una pericolosa escalation – che coinvolgerà anche il Libano. » Il funzionario, tuttavia, non menziona un’azione punitiva contro il Libano, ma ipotizza una risposta che colpisca a priori gli interessi diretti iraniani.

Il ricercatore della Carnegie Mohannad Hajj Ali adotta una logica simile, indicando che Israele potrebbe effettivamente decidere di reagire contro obiettivi iraniani. “L’escalation con Hezbollah potrebbe avvenire dopo”, ha detto. Il ricercatore infine considera uno scenario finale, ovvero una vendetta che potrebbe avvenire in un secondo momento, magari in Libano, ma non nell’immediato.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti  gli esseri senzienti sono moralmente uguali” –Invictpalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

ASSEDIO DI GAZAhezbollahiranisraelelibano

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettere dal nuovo incubo americano

USA. Persone migranti, non importa se regolari o meno, vengono rastrellate per strada, sequestrate da uomini dal volto coperto e senza divise o distintivi, e sbattute in pulmini neri per poi scomparire nei centri di detenzionea dell’ICE (U.S. Immigration and Customs Enforcement).

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Un processo profondamente ingiusto

È iniziata il aprile a L’Aquila la sessione in Corte d’Appello del processo all’attivista cisgiordano Anan Yaeesh, arrestato in Abruzzo con Alì Irar e Mansour Doghmosh (e ancor oggi detenuto) per fatti accaduti a Tulkarem.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prima udienza per Anan, Ali e Mansour: ammessi gli interrogatori israeliani, negate le consulenze della difesa

La corte de L’Aquila ha  accettato l’ammissibilità nel processo di metà degli interrogatori fatti nelle carceri israeliane, in spregio a qualsiasi diritto internazionale. da Osservatorio Repressione Negata, invece, l’ammissione di quasi tutte le consulenze di parte proposte dalla difesa degli attivisti palestinesi. Tra le persone che i legali di Anan, Ali e Mansour hanno chiesto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ravenna: sequestrato materiale militare. Era diretto in Israele senza licenza

Ottocento pezzi acquistati dall’azienda Imi Systems, che rifornisce l’esercito. Il porto romagnolo teatro di proteste e di blocchi dei portuali di armi e navi israeliane